ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07375

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 356 del 22/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: CAUSIN ANDREA
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 22/12/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 22/12/2014
Stato iter:
21/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/03/2016
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/03/2016

CONCLUSO IL 21/03/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07375
presentato da
CAUSIN Andrea
testo di
Lunedì 22 dicembre 2014, seduta n. 356

   CAUSIN. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   nell'area della laguna di Grado e Marano e nel bacino scolante della bassa pianura friulana gravitano importanti interessi di carattere economico e di significativa valenza sociale;
   con il decreto del 12 dicembre 2012 del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare pro tempore Corrado Clini, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 3 gennaio 2013, è stato ridefinito in riduzione il perimetro del sito inquinato nazionale della laguna di Grado e Marano;
   si è proceduto alla verifica dei contenuti della relazione sulle bonifiche dei siti contaminati in Italia in data 12 dicembre 2012, predisposta dalla «Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti»;
   sono stati richiamati in particolare i contenuti formalmente espressi dagli organi di supporto tecnico del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ISS e ISPRA che, nel merito, hanno rispettivamente individuato (proprio nel 2012) importanti criticità di carattere sanitario e ambientale per la presenza di significative concentrazioni di mercurio nei sedimenti lagunari;
   si è verificato che il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare pro tempore Corrado Clini ha ignorato questi pareri che concludono «in senso nettamente diverso rispetto a quanto rappresentato dal Ministro», come affermato a pagina 401 della citata relazione della Commissione;
   il Ministro pro tempore Clini ha operato la relativa citata decretazione di de-perimetrazione del SIN con significative riduzioni areali, corrispondenti all'area della laguna, ai fiumi Ausa e Corno, e alle aree contermini, rimettendo alle competenze della regione Friuli Venezia Giulia, come previsto all'articolo 2 del citato decreto, le «necessarie operazioni di verifica ed eventuale bonifica delle porzioni di territorio già compreso nella perimetrazione» precedente;
   i documenti specifici redatti da tali organi tecnici sulla questione non sono stati mai smentiti restando invece, da ormai oltre due anni, come riferimento prescrittivo per la gestione della laguna e degli interventi di dragaggio dei sedimenti dei canali;
   anche ARPA FVG in merito alle attività di dragaggio in laguna si era espressa in linea con quanto affermato da detti organi tecnici nazionali affermando nella «relazione di caratterizzazione ambientale di settembre 2012» (allegato III alla delibera della giunta regionale del FVG n. 1737) che «una delle maggiori problematicità attuali è l'impossibilità di traslocare il materiale dragato ai lati dei canali, in ottemperanza alla legislazione nazionale;
   nella regione autonoma Friuli Venezia Giulia vengono approvati dalla giunta regionale progetti di dragaggio che non tengono conto completamente di tale documentazione tecnica, interamente redatta a partire da maggio 2012; quindi con un regime normativo che, successivamente a tale data, non ha avuto al riguardo alcuna modifica;
   le attività previste dal citato decreto del 3 gennaio 2013 di «necessarie operazioni di verifica ed eventuale bonifica delle porzioni di territorio già compreso nella perimetrazione precedente», non risultano realizzate, e quindi le aree deperimetrate non sono state di nuovo adibite ai legittimi usi;
   i citati progetti relativi agli interventi di dragaggio, vengono realizzati nonostante un dettato normativo che ne vieta la realizzazione, con grave danno all'ambiente lagunare, non certo garantito con modesti interventi di monitoraggio privi di significato scientifico (considerata la accertata mobilità dei sedimenti inquinati da mercurio, sostanza pericolosa prioritaria) –:
   se il Ministro sia a conoscenza di quanto rappresentato in premessa;
   perché vengano ignorate le citate documentazioni tecniche redatte da ISS e ISPRA;
   se, considerata la dichiarata assenza di istruttoria tecnica nella formulazione di tale decreto, non si ritenga di procedere al suo ritiro/abrogazione anche a fini di autotutela, in considerazione di quella che l'interrogante giudica la sua palese illegittimità;
   se risulti agli atti sulla base di quali presupposti si sia proceduto all'emanazione del decreto citato in premessa.
(4-07375)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 21 marzo 2016
nell'allegato B della seduta n. 594
4-07375
presentata da
CAUSIN Andrea

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in oggetto, relativa al Sito di bonifica di interesse nazionale della laguna di Grado e Marano, sulla base degli elementi acquisiti dagli enti locali territoriali competenti, si rappresenta quanto segue.
  In merito al parere espresso dall'istituto di sanità nel maggio 2012, si evidenzia che i limiti ivi suggeriti risultano cautelativi per la salute umana e che essi hanno un carattere provvisorio. Di conseguenza, la regione autonoma Friuli Venezia Giulia ritiene che il criterio principale e più sicuro per definire e valutare il rischio per la salute umana rimane quello del controllo diretto del mercurio totale negli organismi acquatici edibili e la sua conformità con i valori di soglia della normativa. Tale controllo viene garantito dalla competente azienda sanitaria, che si avvale sia dell'Arpa Friuli Venezia Giulia che dell'istituto zooprofilattico delle Venezie. Quanto alla classificazione dei corpi idrici superficiali effettuata da Arpa, ai sensi della direttiva europea sulle acque (200/60/CE), eseguita con analisi della colonna d'acqua e con analisi sui sedimenti sia di tipo chimico che ecotossicologica, essa ha mostrato che le condizioni di criticità sono indipendenti dalla concentrazione di mercurio nei sedimenti, essendo legate in alcune aree ai nitrati di origine agricola, in altre alla scarsa ossigenazione dovuta alla difficoltosa circolazione delle acque, anche a causa di opere realizzate dall'uomo in passato.
  Tutti gli aspetti rilevanti ed influenzanti i corpi idrici sono stati indagati negli ultimi anni, per confluire successivamente nel piano regionale di tutela delle acque approvato il 31 dicembre 2014.
  Con specifico riguardo alla questione della riperimetrazione del Sin di Grado e Marano, sollevata dall'interrogante, si rappresenta in primo luogo che la relativa istanza proposta dalla regione autonoma Friuli Venezia Giulia trova specifico fondamento nella relazione dell'Arpa Friuli Venezia Giulia allegata alla relativa delibera, che, valutando nel loro complesso i dati delle numerose e dettagliate caratterizzazioni effettuate negli anni, sia a terra che in laguna, di fiumi e canali, ha evidenziato come la situazione più grave ed estesa riguardasse lo stabilimento Caffaro di Tor Viscosa e le pertinenze dello stabilimento. Va peraltro evidenziato che non tutta la laguna era stata inserita all'interno del Sin ma solo la porzione centrale. L'evoluzione della normativa avvenuta negli anni ha permesso di utilizzare criteri più appropriati a stabilire l'effettivo stato di salute della laguna.
  L’iter istruttorio che ha portato all'emanazione del decreto di deperimetrazione del Sin laguna di Grado e Marano si è sviluppato, conformemente alla normativa vigente, secondo la scansione procedimentale di seguito esposta.
  I. In primo luogo deve essere evidenziato come il menzionato iter trovi il suo fondamento giuridico nell'articolo 36-bis del decreto-legge n. 83 del 2012 (misure urgenti per la crescita del Paese), convertito ad opera della legge n. 134 del 2012, il cui comma 3 prevede che «su richiesta della regione interessata, con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentiti gli enti locali interessati, può essere ridefinito il perimetro dei siti di interesse nazionale».
  II. L'atto di iniziativa regionale – necessario al fine di procedere alla riperimetrazione – è individuabile nella già citata deliberazione della giunta regionale della regione autonoma Friuli Venezia Giulia n. 1737 dell'11 ottobre 2012, trasmessa con nota del 16 ottobre 2012, con protocollo n. 34026, ed acquisita dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare al protocollo n. 28248 del 18 ottobre 2012. Con tale deliberazione viene approvata la relazione concernente la riperimetrazione del Sito di bonifica di interesse nazionale «laguna di Grado e Marano» e si chiede di procedere alla riperimetrazione del sito medesimo ai sensi del citato articolo 36-bis, comma 3, del decreto-legge n. 83 del 2012.
  III. Con nota del 18 ottobre 2012 con protocollo n. 34249, acquisita dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare al protocollo n. 28243 del 18 ottobre 2012, la regione autonoma Friuli Venezia Giulia, ad integrazione della nota di cui al punto precedente, trasmette la relazione concernente la «Riperimetrazione del sito di interesse nazionale (SIN) della laguna di Marano Lagunare e Grado», l'allegato alla relazione dal titolo «laguna di Marano e Grado-caratterizzazione ambientale», una tavola con la perimetrazione attuale del sito «laguna di Grado e Marano» come da decreto ministeriale del 24 febbraio 2003, nonché una tavola con la proposta di nuova perimetrazione del sito «laguna di Grado e Marano».
  IV. Con la nota della direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 19 ottobre 2012, con protocollo n. 28838, inoltre, è stata convocata una conferenza di servizi per il giorno 31 ottobre 2012 avente all'ordine del giorno la deliberazione di giunta regionale n. 1737 dell'11 ottobre 2012 e relativi allegati finalizzati alla ridefinizione del perimetro del sito «laguna di Marano e Grado», al fine di acquisire al riguardo il parere degli enti locali interessati sulla riperimetrazione. Sono stati invitati a partecipare alla conferenza di servizi del 31 ottobre 2012 la regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la provincia di Gorizia, la provincia di Udine, il comune di Aquileia, il comune di Carlino, il comune Cervignano del Friuli, il comune di Grado, il comune di Marano Lagunare, il comune di Muzzana del Turgnano, il comune di San Giorgio di Nogaro, il comune di Terzo d'Aquileia ed il comune di Torviscosa.
  V. Nel corso della conferenza di servizi del 31 ottobre 2012 è stata acquisita la favorevole valutazione al nuovo perimetro del sito «laguna di Grado e Marano», di cui alla deliberazione della giunta regionale della regione autonoma Friuli Venezia Giulia n. 1737 dell'11 ottobre 2012. La conferenza di servizi del 31 ottobre 2012 ha altresì deliberato di: a) ritenere conclusa la procedura di acquisizione delle valutazioni degli enti locali ai sensi dell'articolo 36-bis, comma 3, del decreto-legge n. 83 del 2012; b) assicurare che, successivamente all'entrata in vigore del decreto del Ministro dell'ambiente sulla ridefinizione del perimetro del sito «laguna di Grado e Marano» la documentazione agli atti della direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche relativa alla porzione di sito da deperimetrare e, come tale, rientrante nella competenza regionale, nonché lo stato del relativo iter istruttorio, sarebbero stati trasmessi alla regione autonoma Friuli Venezia Giulia; c) prendere atto della nuova perimetrazione del sito «laguna di Grado e Marano» così come indicata nella tavola trasmessa dalla regione autonoma Friuli Venezia Giulia, rielaborata dall'ufficio cartografico della direzione generale tutela del territorio e delle risorse idriche su base ortografica ed allegata al verbale della conferenza di servizi del 31 ottobre 2012.
  VI. Con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare n. 222/M del 12 dicembre 2012, infine, il sito di interesse nazionale della Laguna di Grado e Marano è stato ridefinito. Il nuovo perimetro del Sin comprende le sole aree a terra di proprietà Caffaro (incluso i siti Spin S.p.A.-gruppo Bracco e Lavanderia Adriatica, interne allo stabilimento) ed i canali Banduzzi e Banduzzi nord limitrofi alle stesse.

  Ciò premesso, deve essere evidenziato che — come già anticipato più sopra — ai sensi della normativa vigente, ed in particolare dell'articolo 36-bis, comma 3, del decreto-legge n. 83 del 2012, la eventuale nuova riperimetrazione del Sin in questione non può che avvenire a seguito di una iniziativa regionale. In virtù della disposizione appena menzionata, peraltro, «rimangono di competenza regionale le necessarie operazioni di verifica ed eventuale bonifica della porzione di siti che, all'esito di tale ridefinizione, esuli dal sito di interesse nazionale».
  Ad ogni modo, questo dicastero continuerà a tenersi informato degli sviluppi inerenti i temi accennati attraverso i soggetti istituzionali competenti.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

regione costiera

dragaggio

protezione dell'ambiente