ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05835

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 281 del 07/08/2014
Firmatari
Primo firmatario: D'INCA' FEDERICO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 07/08/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 07/08/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 21/10/2015

SOLLECITO IL 22/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05835
presentato da
D'INCÀ Federico
testo di
Giovedì 7 agosto 2014, seduta n. 281

   D'INCÀ. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   l'anno 2014 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite come l'anno internazionale «dell'agricoltura familiare», volendo riconoscere all'agricoltura medesima, un ruolo centrale nella produzione di cibo e nella promozione di una vita maggiormente sostenibile e rispettosa della terra;
   si ritiene che buona pratica anche per evitare lo spreco alimentare, il più allarmante paradosso globale dei nostri tempi, sia il ritorno all'autoproduzione e all'auto-sostentamento anche al fine di stimolare il recupero, la coltivazione e la biodiversità tipica e locale;
   in quest'ambito si sono attivate molte comunità nel nostro Paese – tra le quali è da annoverare il gruppo Coltivare Condividendo nato in provincia di Belluno tra il 2008 e il 2009 – che hanno messo in opera una serie di attività che nel corso del tempo hanno portato – secondo quanto dichiarato dal signor T. F., uno dei membri della comunità bellunese, in una intervista rilasciata alla trasmissione televisiva Report di Rai 3 – in questi anni di attività, a recuperare un gran numero di sementi tipiche dei diversi centri, nel caso di specie della provincia di Belluno, grazie all'aiuto di piccoli produttori e di auto produttori;
   tale attività, vista la caratteristica dei semi che sono riproducibili, consente di recuperare anno dopo anno i semi caratteristici delle biodiversità e tramandarli di generazione in generazione, ciò ha portato anche a recuperare, una miriade di varietà (circa 150) tra cereali per la panificazione e semi di diverse varietà di ortaggi e legumi come i fagioli – coltivazione tipica del bellunese – che non si trovano più in commercio;
   è in discussione in Commissione europea il TTPI (Transatlantic trade and investment partnership), che è il trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti, una proposta di accordo di libero scambio fra Europa e Stati Uniti, attualmente oggetto di negoziati, di cui è stata divulgata una bozza nel marzo 2014 e che potrebbe essere finalizzato entro la fine del 2014. In tale ambito, crescono i timori che in nome del libero commercio si possano spalancare le porte a organismi geneticamente modificati sia nel settore agricolo che nell'allevamento, nonché di concessioni di poteri enormi alle multinazionali che spazzino via così pratiche e tutele soprattutto in ambito agricolo;
   l'orientamento prevalente in materia di coltivazioni di organismi geneticamente modificati, nel nostro Paese, vede un corposo schieramento costituito dalle maggiori organizzazioni degli agricoltori, del commercio, della moderna distribuzione, dell'artigianato, della piccola e media impresa, dei consumatori, dell'ambientalismo, delle autonomie locali e del mondo dell’ associazionismo, che hanno come fine quello di promuovere la tutela della salute e  della consapevolezza del consumatore, in Italia;
   anche la Cassazione penale è intervenuta in materia di coltivazione di organismi geneticamente modificati (OGM), ribadendo l'esistenza nel nostro ordinamento del principio di coesistenza tra le diverse colture (convenzionale, biologica e transgenica), che deve essere attuato senza che le stesse possano reciprocamente compromettersi, in modo da tutelare le peculiarità e le specificità produttive di ciascuna ed evitare commistioni tra sementi, senza pregiudizi per le attività agricole preesistenti, richiamando quanto già affermato dalla Corte Costituzionale (sentenza n. 116/2006). Si stabilisce, in buona sostanza, che la disciplina comunitaria – si legge nella sentenza – si occupa di tutelare l'ambiente, la vita e la salute di uomini, animali e piante, ma consente alla normativa interna la possibilità di adottare le misure più opportune per limitare gli effetti economici connessi alle potenzialità diffusive degli organismi geneticamente modificati e, quindi, non compromettendo la biodiversità dell'ambiente naturale, così da garantire la libertà di iniziativa economica, il diritto di scelta dei consumatori e la qualità e la tipicità della produzione nazionale –:
   se il Ministro interrogato, a salvaguardia della salute umana, ritenga opportuno intervenire, nell'ambito delle sue competenze, nella fase di trattative in corso, al fine di tutelare e seguire l'orientamento prevalente in materia sia da parte della popolazione che della giurisprudenza;
   se e quali azioni intenda adottare, mediante la concessione di benefici economici, al fine di incentivare l'agricoltura legata all'autoproduzione, caratterizzata da moltissime piccole aziende famigliari, tutelare la biodiversità degli ecosistemi locali e tutelare da brevetti o limitazioni di legge, le sementi antiche e locali. (4-05835)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

organismo geneticamente modificato

diritto alla salute

liberta' del commercio

protezione dell'ambiente

sistema di coltura