ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05766

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 277 del 01/08/2014
Trasformazioni
Trasformato il 15/01/2016 in 5/07395
Firmatari
Primo firmatario: MANTERO MATTEO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/08/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2014
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2014
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2014
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2014
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2014
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2014
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2014
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 01/08/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 01/08/2014
Stato iter:
15/01/2016
Fasi iter:

SOLLECITO IL 08/07/2015

TRASFORMA IL 15/01/2016

TRASFORMATO IL 15/01/2016

CONCLUSO IL 15/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05766
presentato da
MANTERO Matteo
testo di
Venerdì 1 agosto 2014, seduta n. 277

   MANTERO, SIMONE VALENTE, BATTELLI, GRILLO, SILVIA GIORDANO, LOREFICE, DI VITA, DALL'OSSO e CECCONI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   il sistema gestionale dei rifiuti in Liguria risulta ancora fortemente vincolato alla presenza di impianti di discarica, avviati nei decenni 70 e 80 e, nel corso del tempo, modificati tramite interventi di ampliamento e adeguamento anche strutturale rispetto al momento della realizzazione;
   la pianificazione regionale e provinciale si è posta da tempo l'obiettivo di trasformare il sistema verso forme gestionali in linea con le strategie di trattamento dei rifiuti fissate a livello comunitario;
   l'obiettivo di legge da raggiungere è l'incremento della raccolta differenziata, mentre nella realtà ligure la discarica è l'unica modalità di smaltimento dei rifiuti solidi urbani;
   a seguito dell'entrata in vigore del decreto legislativo n. 36 del 2003, entro settembre dello stesso anno i titolari delle autorizzazioni degli impianti di discarica (o su loro delega i gestori delle discariche) dovevano presentare un piano di adeguamento delle discariche alle previsioni del decreto (incluse le garanzie finanziarie);
   la regione Liguria con la delibera di giunta regionale n. 1801 del 27 dicembre 2013 ha adottato la proposta del nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti, come previsto dalla normativa nazionale di settore (decreto legislativo n. 152 del 2006) nonché a livello comunitario, nella direttiva Parlamento europeo e Consiglio UE 2008/98 Ce, recepita nel nostro ordinamento dal decreto legislativo n. 205 del 2010, che ribadisce, ed integra, la cosiddetta gerarchia dei metodi di trattamento dei rifiuti, normative che stabilivano i cosiddetti criteri di priorità nella gestione dei rifiuti: prevenzione o riduzione della produzione e della nocività dei rifiuti, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e recupero, con un ruolo esclusivamente residuale per i sistemi di smaltimento in discarica, raggiungibili solo tramite una raccolta differenziata spinta;
   sul piano legislativo, la recente revisione della normativa regionale è orientata a valorizzare le attività di recupero dei rifiuti rispetto al conferimento in discarica, vincolando una parte rilevante del gettito, tramite la programmazione regionale, a supporto degli enti locali impegnati nella realizzazione di interventi organizzativi ed infrastrutturali per una gestione virtuosa dei rifiuti;
   in Italia, nonostante l'esistenza di un apposito quadro normativo, esiste ancora un grande numero di discariche abusive, senza alcuna autorizzazione, né controllo;
   l'esistenza e il funzionamento di queste discariche abusive o incontrollate dimostrano che le autorità italiane ne tollerano la presenza e che non hanno preso tutte le misure necessarie per assicurare che i rifiuti siano smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza recare pregiudizio all'ambiente;
   il piano rifiuti adottato dalla provincia di Imperia, in questi anni, non è stato conforme ad ottenere le percentuali di differenziata imposte dalle regole europee, a causa della decisione di utilizzare la raccolta differenziata di prossimità e non il metodo del «porta a porta spinto» previsto dal concordato nella convenzione col comune di Taggia e ancor più perché vi sono anche fondi regionali che dal 2008 stanziano risorse per il finanziamento dei sistemi porta a porta dei comuni sulla base di progetti redatti da enti locali e segnalati dalle province, fondi che però non sono stati utilizzati dagli enti locali per far diminuire il quantitativo di rifiuto portato in discarica e scongiurare la costruzione di un nuovo lotto denominato «lotto 6 di Collette Ozotto» (discarica provinciale) non condiviso dai gruppi ambientalisti e dai residenti della zona;
   la provincia ha preferito perseguire il suo obiettivo, costruire una discarica a cielo aperto sopra un crinale di una collina, piuttosto che accelerare la costruzione di un centro di raccolta della differenziata;
   il nuovo lotto 6 presenta alcune criticità evidenziate in due ricorsi al TAR da parte degli abitanti della zona:
    la provincia dichiara che la zona non è soggetta a vincolo idrogeologico – mentre si rileva che si sono verificate numerose frane nei terreni adiacenti le discariche lotto 5 e lotto 6, e che nella zona insiste invece il vincolo idrogeologico;
    la provincia dichiara che non ci sono aziende agricole DOP nella zona – adiacente la futura discarica (Lotto 6) vi è una azienda agricola DOP produttori di olio di oliva extra vergine, il cui sito dista solamente 180 metri dalle colture di produzione;
    la provincia dichiara non esserci zone carsiche nei dintorni – mentre a soli 80 metri lineari c’è una grotta carsica censita dal CAI con due splendidi laghi sotterranei, ed una sorgente d'acqua;
    la provincia dichiara che non vi sono costruzioni artistiche nei dintorni – mentre a poche centinaia di metri lineari dal sito c’è la chiesetta di Sant'Anna agli Ulivi, censita al ministero dei beni culturali e catalogata come «Notevole esempio di Cappella tardo barocca (sec. XVIII)»;
   in data 24 gennaio 2014 è stato presentato un esposto del MoVimento 5 Stelle Sanremo per la grandissima ed allarmante preoccupazione dei cittadini relativi alle notizie apparse sui giornali «dell'emergenza percolato nella discarica dei rifiuti Idroedil di Collette Ozotto» dai quali si apprendeva che i comuni di Sanremo e di Taggia autorizzavano, per una settimana, attraverso le loro ordinanze, a scaricare percolato nel depuratore comunale attraverso la rete fognaria;
   negli stessi giorni è stato revocata l'ordinanza da parte del comune di Taggia alla Idroedil per lo sversamento, poiché erano stati rilevati valori molto alti nei prelievi, anche se la suddetta Idroedil ha dichiarato che gli sversamenti erano già terminati prima della revoca dell'autorizzazione; e dunque un'ulteriore motivo preoccupazione;
   già in data 3 aprile 2013, era stato presentato un altro esposto, dal gruppo Sanremo Beppe Grillo Meetup, alla procura della Repubblica di Sanremo, nel quale veniva messo in rilievo la grande preoccupazione per l'intenzione manifestata dalla provincia di creare una nuova discarica provinciale (lotto 6), evidenziando come tale decisione avrebbe potuto comportare ulteriori rischi alla salute degli abitanti, vittime di gravi patologie, devastazione a livello ambientale, ed un innegabile ripercussione negativa sul turismo della città;
   la stessa provincia, vuol dare inizio ai lavori del lotto 6, inoltre, senza aspettare i risultati dell'indagine epidemiologica zonale, il cui obiettivo è trovare un rapporto tra la zona della discarica e l'aumento dei tumori, richiesta dalla provincia di Imperia all'ASL, a seguito delle molte pressioni pervenute dalle associazioni, in considerazione della denuncia a mezzo stampa fatta dal direttore ASL n. 1 sull'aumento dei tumori in provincia;
   il 27 luglio 2014 a seguito delle indagini avviate ed attualmente in corso, il questore Pasquale Zazzaro ha bloccato i lavori di realizzazione del «Lotto 6» della discarica di Collette Ozotto, sospendendo «il rilascio dell'autorizzazione all'uso degli esplosivi», al fine di evitare la modificazione irreversibile dei luoghi di accertamento che l'avvio dei lavori determinerebbe;
   di conseguenza, come riportato da articoli di stampa, (La Stampa del 27 luglio 2014 articolo di A. Pomati), la Provincia ha immediatamente sospeso l'iter per la concessione dell'autorizzazione ambientale integrata (AIA);
   in una circolare, resa nota il 6 agosto 2013, indirizzata a tutte le regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano, in linea con le indicazioni interpretative della Commissione europea del 13 giugno scorso, l'ex Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Andrea Orlando, ha chiarito quali sono le attività di trattamento alle quali devono essere sottoposti i rifiuti urbani per poter essere ammessi e smaltiti in discarica, superando di fatto la circolare emanata «pro tempore» dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare il 30 giugno 2009;
   per evitare il rischio di esporre l'Italia a nuove procedure europee di infrazione il Ministro Orlando aveva deciso di intervenire invitando le regioni e le province autonome ad osservare con urgenza le nuove disposizioni adottando ogni ulteriore iniziativa necessaria in termini di attuazione della pianificazione, stabilendo che seppur con tutte le sue delicate implicazioni, la chiusura virtuosa del ciclo dello smaltimento dei rifiuti rappresenta un obiettivo imprescindibile per il futuro del nostro Paese;
   entro il 2015 come stabilito dall'articolo 181, comma 1, del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni, si leggeva nella disposizione del ministro, deve essere garantita almeno la raccolta differenziata per la carta, metalli, plastica e vetro, e ove possibile per il legno, al fine di conseguire gli obiettivi comunitari entro il 2020 –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto espresso in premessa, e non ritenga opportuno intervenire con iniziative straordinarie e urgenti per giungere, il più rapidamente possibile, alla rimozione di tutte le situazioni giuridiche e/o di fatto esistenti in considerazione del fatto che il permanere delle stesse situazioni potrebbe portare all'apertura di una procedura d'infrazione da parte della Commissione Europea, come già successo per 102 discariche sul territorio italiano;
   quali azioni intendano adottare affinché si dia piena attuazione alla normativa in materia di trattamento di rifiuti e di gestione delle discariche, con l'obiettivo di fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti ed evitare le gravi e documentate minacce alla salute dei cittadini e alla qualità dell'ambiente a causa delle discariche di rifiuti non conforme, prive del prescritto piano di riassetto;
   se nel documento contenente una valutazione sintetica dell'adempimento, da parte dello Stato membro, delle condizionalità ex ante fissate, sia stato fornito un quadro delle azioni da adottare, degli organismi responsabili e delle tempistiche di attuazione di tali azioni, conformemente a quanto stabilito nell'articolo 19 del citato Regolamento (UE) n. 1303/2013. (4-05766)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

deposito dei rifiuti

gestione dei rifiuti

lotta contro l'inquinamento

Liguria

protezione dell'ambiente

discarica abusiva