ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05662

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 271 del 24/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: D'INCA' FEDERICO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 24/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2014
ROSTELLATO GESSICA MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2014
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2014
BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 24/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 24/07/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 21/10/2015

SOLLECITO IL 22/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05662
presentato da
D'INCÀ Federico
testo di
Giovedì 24 luglio 2014, seduta n. 271

   D'INCÀ, BUSINAROLO, ROSTELLATO, SILVIA GIORDANO e BRUGNEROTTO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   la Commissione europea ha inoltrato il 10 luglio 2014 un parere motivato, ai sensi dell'articolo 258 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, per il mancato rispetto degli obblighi di garantire l'effettiva riscossione del prelievo sulle eccedenze di latte, istituito con regolamento (CE) n. 856/84, successivamente abrogato e sostituito attraverso l'adozione di una complessa normativa del Consiglio e della Commissione che ha progressivamente prorogato l'applicazione del regime delle «quote latte» per ulteriori periodi e da ultimo fino al 31 marzo 2015;
   il parere motivato ha per oggetto l'accertata mancata riscossione di quanto posto a carico dei produttori di latte che, a decorrere dalla campagna 1995/96, avendo superato le quote loro assegnate, non hanno poi corrisposto, per l'accertata commercializzazione di quantità eccedentarie, le somme dovute a titolo di prelievo supplementare;
   dalla iniziale costituzione in mora le cifre relative ai mancati recuperi hanno subito l'evoluzione che risulta dalla nota europea ed in particolare: l'ammontare totale del prelievo ripartito corrisponde a circa 2,264 miliardi di euro; l'ammontare del prelievo recuperato al di fuori dei piani di rateizzazione è di 264 milioni di euro; il prelievo tuttora da riscuotere al di fuori dei piani di rateizzazione è di 1,552 miliardi di euro; dei 1,552 miliardi di euro ancora dovuti, circa 158 milioni sono stati dichiarati non recuperabili; l'ammontare ancora da recuperare risulta pari a 1,395 miliardi di euro;
   il mancato recupero di tali somme, oggi poste a carico di non più di 700 produttori, ha creato per anni non solo ingenti danni all'immagine dell'Italia ma anche distorsioni della concorrenza nel mercato del latte a danno della maggioranza delle aziende produttrici (assommanti oggi, dopo i consistenti abbandoni che si sono registrati nel corso degli anni, a circa 30.000 unità) che si sono invece conformate alle disposizioni comunitarie producendo entro le quantità assegnate, acquisendo a caro prezzo diritti produttivi, corrispondendo il prelievo dovuto in caso di produzione eccedentaria anche, se del caso, in modo rateale;
   la Commissione ha invitato il Governo italiano a rispondere esaustivamente alle domande di informazioni, già più volte avanzate e nuovamente formulate nel parere motivato, entro due mesi dal ricevimento del medesimo ed a prendere, entro il medesimo arco temporale, le misure necessarie per conformarsi al parere;
   la Commissione, in assenza di risposte esaurienti e di iniziative e misure necessarie ad assicurare e garantire il recupero del prelievo esigibile dovuto, proseguirà l’iter della procedura d'infrazione;
   in caso di conclusione sfavorevole della procedura d'infrazione la conseguente condanna potrebbe comportare l'imposizione, a carico dell'amministrazione italiana, di ulteriori sanzioni finanziarie, mentre l'imposizione di tali sanzioni non farebbe che aggravare l'onere finanziario già sostenuto da tutti i contribuenti italiani a seguito dei recuperi per compensazione applicati nel corso degli anni dalle istituzioni comunitarie sui trasferimenti finanziari disposti a diverso titolo dalle normative europee verso l'Italia –:
   se nella mancata applicazione del regime non si ravvisino, oltre a generiche responsabilità politiche, elementi di danno per le casse dello Stato;
   se e quali azioni intendano intraprendere, al fine di scongiurare un ulteriore contenzioso ed ulteriori penalizzazioni economiche, e come intendano rispondere ai motivati e puntuali rilievi avanzati dalla Commissione europea;
   se e quali azioni intendano intraprendere per risolvere definitivamente l'annosa vicenda del recupero delle somme, al di fuori dei piani di rateizzazione, a carico di quegli allevatori che hanno «splafonato» le quote loro assegnate, prima che queste diventino inesigibili, anche in considerazione che la cessazione del sistema di contingentamento produttivo, prevista per l'aprile 2015, potrebbe rappresentare, una volta valicato tale termine temporale, un ulteriore elemento di difficoltà. (4-05662)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

quota agricola

accordo commerciale

campagna agricola

restrizione alla concorrenza

commercializzazione

libera concorrenza