ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05359

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 255 del 02/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: D'INCA' FEDERICO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014
ROSTELLATO GESSICA MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014
BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 02/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 02/07/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 03/07/2014

SOLLECITO IL 21/10/2015

SOLLECITO IL 22/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-05359
presentato da
D'INCÀ Federico
testo presentato
Mercoledì 2 luglio 2014
modificato
Giovedì 3 luglio 2014, seduta n. 256

   D'INCÀ, DA VILLA, ROSTELLATO, SPESSOTTO e BRUGNEROTTO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114 «Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell'articolo 4, comma 4, della Legge 15 marzo 1997, n. 59», stabilisce i principi e le norme generali sull'esercizio dell'attività commerciale, con l'obiettivo di garantire la trasparenza del mercato, la concorrenza, la libertà di impresa e la libera circolazione delle merci, tutelare il consumatore dal punto di vista dell'informazione, alla vicinanza degli esercizi commerciali, all'assortimento e alla sicurezza dei prodotti e rendere più efficiente, moderna ed estesa la rete distributiva, anche al fine del contenimento dei prezzi. Tra gli obiettivi c’è anche il pluralismo e l'equilibrio tra le diverse tipologie delle strutture distributive e le diverse forme di vendita, oltre alla valorizzazione e alla salvaguardia del servizio commerciale nelle aree urbane, rurali, montane, insulari;
   il compito di fissare gli indirizzi generali per l'insediamento delle attività commerciali ed i criteri della programmazione urbanistica, così come previsto dall'articolo 6, sono demandati alla disciplina delle regioni;
   in alcune regioni gli obiettivi del decreto legislativo n. 114 del 1998 tuttavia, pur sostanzialmente ripresi in atti normativi, come la legge regionale del Veneto n. 50 del 2012, non sempre sono oggetto di effettivo perseguimento nelle politiche territoriali e del commercio di volta in volta elaborate;
   ad esempio, in Veneto, si rileva che sono stati riconosciuti benefici (riduzione del 50 per cento degli oneri di urbanizzazione) per l'apertura, nei centri storici, di strutture di vendita con superfici superiori a 1500 metri quadrati (di fatto destinate alla grande distribuzione), proprio nel regolamento attuativo della legge, appena citata, che, tra l'altro, avrebbe dovuto porre un freno alla proliferazione di nuovi parchi e centri commerciali (regolamento attuativo, n. 1 del 2013);
   anche gli strumenti di recupero e programmazione urbanistica spesso destano perplessità in relazione all'effettivo perseguimento degli obiettivi previsti dal decreto legislativo n. 114 del 1998 posto che sembrano privilegiare in vario modo l'apertura di grossi centri di grande distribuzione in contrasto con l'obiettivo, previsto dal decreto legislativo, di perseguire il pluralismo e l'equilibrio tra le diverse tipologie delle strutture distributive;
   in Veneto ad esempio i piani integrati di recupero urbano, pur attualmente non realizzati in ragione della crisi economica in essere, hanno previsto la trasformazione di aree agricole, anche assai consistenti, in aree edificabili e con possibile destinazione commerciale suscitando preoccupazioni tra i cittadini per il rischio di operazioni speculative; il piano territoriale di coordinamento della medesima regione consente la possibilità ai privati di concertare direttamente con la giunta regionale, nelle aree strategiche, anche la costruzione di centri commerciali; risulta infine che il piano del commercio approvato dalla regione nel 2004 ha portato ad una presenza della grande distribuzione così ampia (230 mq ogni 1000 abitanti) da produrre effetti di saturazione e distruzione del piccolo commercio (l'Unione europea ha fissato in 150 metri quadri ogni 1000 abitanti la soglia di criticità);
   anche le politiche di liberalizzazione delle aperture commerciali nei giorni festivi nate con l'intento di creare nuovi posti di lavoro, di fatto si sono rivelate fallimentari mettendo in ulteriore crisi la piccola distribuzione e senza peraltro aumentare l'occupazione nella media e grande distribuzione –:
   si chiede di conoscere, se l'interrogato Ministro è a conoscenza di quanto sopra descritto;
   se e quali azioni intenda intraprendere, pur nel rispetto delle autonomie regionali, per garantire il rispetto delle prescrizioni previste dal decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 114, al fine di tutelare le attività commerciali di vicinato, e di porre un freno alle possibili nuove realizzazioni di strutture di vendita di medie e grandi dimensioni anche all'interno dei centri urbani, tenendo conto anche del forte impatto che queste nuove strutture avranno sulla viabilità, i parcheggi e sull'inquinamento delle città;
   se e quali politiche di indirizzo intende adottare per salvaguardare il tessuto socio economico esistente e tutelare la piccola distribuzione a livello locale, visto il momento di forte crisi economica che colpisce soprattutto il commercio al dettaglio e di vicinato. (4-05359)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DL 1998 0114

EUROVOC :

libera circolazione delle merci

distribuzione commerciale

protezione del consumatore

piccolo commercio

regione agricola

regione sfavorita