ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04955

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 235 del 28/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 28/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 28/05/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 28/05/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 25/06/2014

SOLLECITO IL 28/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04955
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Mercoledì 28 maggio 2014, seduta n. 235

   NESCI e PARENTELA. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   sino a metà di aprile 2014 Umberto De Rose è stato presidente di Fincalabra, società finanziaria che, si legge sul sito ufficiale, è «interamente partecipata dalla regione Calabria, che concorre, nel quadro della politica di programmazione economica regionale, all'attuazione delle politiche di sviluppo attraverso strumenti ed iniziative a valenza finanziaria e gestionale»;
   l'azienda di sua proprietà, la «De Rose forniture e servizi srl», si legge sul sito de Il Corriere della Calabria, «ha beneficiato – dopo aver rilevato un ramo d'azienda della società “Stabilimento tipografico De Rose”, sempre di sua proprietà – di un maxifinanziamento da quasi 5 milioni di euro»;
   riguardo alla provenienza dei predetti fondi, l'articolista Pablo Petrasso precisa che sono legati alla legge n. 488 del 1992, «ricordata più per le truffe messe in atto da spregiudicati “prenditori” che per i posti di lavoro creati e le opportunità sfruttate»;
   il 9 gennaio 2013, con atto firmato dalla dirigente regionale Maria Grazia Nicolò, il dipartimento «attività produttive» ha chiesto alla società di restituire l'importo;
   il 6 novembre 2013, è pervenuta alla società di De Rose una richiesta di restituzione, il cui relativo decreto amministrativo, firmato dal direttore generale del dipartimento regionale, Pasquale Monea, ha riepilogato i passaggi della questione, dalla concessione del contributo ai fondi liquidati con quattro bonifici tra il luglio 2000 e il dicembre 2001, sino alla revoca della misura, con ordine «di restituzione di 4.927.850 euro», somma «indebitamente percepita a titolo di contributo»;
   alla suddetta cifra si assommano più di 1,5 milioni di euro di interessi, «calcolati al 31 ottobre 2013 a partire dalla data di erogazione del beneficio» – ha riportato Il Corriere della Calabria – per un totale di circa 6,5 milioni di euro che l'azienda dell'allora presidente di Fincalabra avrebbe dovuto restituire alla regione Calabria;
   sul sito de Il Corriere della Calabria si legge che il 10 luglio 1998 la società «Stabilimento tipografico De Rose» presentò la domanda di agevolazioni, poi, accolta;
   il 7 febbraio 2000 l'impresa summenzionata firmò il contratto di concessione delle agevolazioni, con l'obbligo di effettuare un certo numero di assunzioni, pena la revoca di fondi;
   nel 2003, la regione nominò una commissione di vigilanza sugli obblighi assunti dalle imprese, con conclusione delle verifiche nel luglio 2007;
   già allora, a conclusione delle verifiche, per quanto riportato da Il Corriere della Calabria, ci sarebbe stato per la società di De Rose il «mancato raggiungimento dell'indicatore numero 2: “Occupati attivati dall'iniziativa nell'anno a regime”», con scostamento «maggiore del 30 per cento ammesso»;
   alla lettera f) l'articolo 8 della legge n. 488 del 1992, prevede, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 9, comma 2, dall'articolo 10, comma 4 e dall'articolo 11, comma 1-bis, che «le agevolazioni sono revocate in tutto o in parte dal Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato, anche su segnalazione della banca concessionaria, qualora, calcolati gli scostamenti in diminuzione degli indicatori di cui all'articolo 6, comma 4 suscettibili di subire variazioni, anche solo uno degli scostamenti stessi di tali indicatori rispetto ai corrispondenti valori assunti per la formazione della graduatoria o la media degli scostamenti medesimi superi, rispettivamente, i 30 o i 20 punti percentuali»;
   il decreto del Presidente della Repubblica 28 novembre 2008, n. 197, ha riorganizzato il Ministero dello sviluppo economico all'articolo 27 chiarendo che «quando leggi, regolamenti, decreti, norme o provvedimenti fanno riferimento ai Ministri e ai Ministeri dell'industria, del commercio e dell'artigianato o delle attività produttive ovvero a funzioni e compiti già spettanti alle amministrazioni comunque confluite nel Ministero dello sviluppo economico o ai Ministeri del commercio internazionale e delle comunicazioni, il riferimento si intende effettuato rispettivamente al Ministro e al Ministero dello sviluppo economico, ovvero ai corrispondenti compiti e funzioni esercitati dal Ministro e dal Ministero dello sviluppo economico»;
   successivamente alla riferita conclusione delle verifiche, la regione Calabria si rivolse alla società «Ernst & Young» per effettuare una verifica finale e nel frattempo seguirono controdeduzioni di parte;
   con nota del primo marzo 2011 la regione Calabria comunicò alla «De Rose forniture e servizi» l'avvio del procedimento di revoca, cui seguirono controdeduzioni;
   la suddetta dirigente Nicolò scrisse che il programma agevolato realizzato dalla beneficiaria non aveva «generato l'incremento occupazionale previsto (4 unità lavorative annue incrementali verificate, contro 46 unità lavorative annue incrementali dichiarate)»;
   nel dicembre 2013, riporta Il Corriere della Calabria, per aiutare gli imprenditori in difficoltà, «un consiglio regionale parzialmente svuotato vota un provvedimento presentato dal consigliere Mario Magno», in sostanza «un condono tombale per le somme che la Regione aveva chiesto ad alcune imprese di restituire», tra l'altro scavalcando la Commissione bilancio;
   il suddetto provvedimento, la legge regionale 18 dicembre 2013 n. 54, ha previsto, all'articolo 1, che «in considerazione della particolare gravità della crisi economica che ha colpito il sistema produttivo, alle imprese beneficiarie di incentivi e agevolazioni a valere su fondi regionali e/o su fondi comunitari, di cui alla data del 31 dicembre 2011 siano già state pubblicate le graduatorie, si applicano i benefici di cui all'articolo 29, comma 1, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito in legge 7 agosto 2012, n. 134»;
   al comma 2 dell'articolo 1 della succitata legge regionale, inoltre, è scritto che, per effetto di quanto previsto al comma 1, «le imprese beneficiarie di agevolazioni a valere su fondi Regionali o su risorse di cui al POP 1994/1999 e al POR 2000/2006 che, alla data di entrata in vigore del decreto-legge n. 83 del 2012, abbiano completato e regolarmente collaudato gli investimenti, anche in presenza di provvedimenti già adottati, sono esentate dal rispetto degli obblighi e delle prescrizioni derivanti dal calcolo degli indicatori utilizzati per la formazione delle graduatorie, previsti dalle direttive di attuazione, dai bandi e dai relativi provvedimenti di concessione»;
   il comma 1 dell'articolo 29 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, prevede che «le imprese beneficiarie delle agevolazioni di cui all'articolo 1 del decreto-legge 22 ottobre 1992, n. 415, convertito con modificazioni dalla legge 19 dicembre 1992, n. 488, e di cui alla legge 25 febbraio 1992, n. 215, non sono più tenute al rispetto degli obblighi derivanti dal calcolo degli indicatori utilizzati per la formazione delle graduatorie», ma, diversamente dalla legge regionale della Calabria del 18 dicembre 2013, n. 54, prescrive che «sono fatti salvi i provvedimenti già adottati»;
   di fatto, la suddetta legge regionale ha cancellato debiti per diversi milioni di euro che degli imprenditori, tra cui De Rose, beneficiari di agevolazioni regionali pur senza il raggiungimento degli obiettivi previsti, avevano con la regione Calabria –:
   se siano a conoscenza dei fatti esposti; 
   quali controlli ex articolo 11 della legge n. 488 del 1992 siano stati eventualmente disposti su imprese, come la «De Rose forniture e servizi srl», che hanno ricevuto finanziamenti con l'obiettivo di incrementare l'occupazione e che, non avendolo raggiunto, si sono visti richiedere la restituzione delle agevolazioni;
   se risulti agli atti che il Ministro pro tempore avviò procedure per la revoca, ex articolo 8 della legge n. 488 del 1992 delle agevolazioni ricevute dal De Rose;
   se ritengano di disporre, nell'ambito delle proprie competenze, verifiche a largo raggio per l'individuazione di eventuali truffe in tale materia. (4-04955)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

societa' di servizi

prestazione di servizi

finanziamento pubblico