ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03216

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 155 del 20/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: FICO ROBERTO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/01/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
D'AMBROSIO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2014
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2014
D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2014
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2014
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2014
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2014
CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2014
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 20/01/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 20/01/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 31/07/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03216
presentato da
FICO Roberto
testo di
Lunedì 20 gennaio 2014, seduta n. 155

   FICO, D'AMBROSIO, COLLETTI, D'INCÀ, SIBILIA, DI BENEDETTO, DI BATTISTA, CASTELLI e MICILLO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   nel 2001 il comune di Massa Lubrense avviava una procedura di project financing per la ristrutturazione dell'area portuale di Marina Lobra (Massa Lubrense);
   nel 2002 veniva indetta la conferenza dei servizi per l'esame del progetto preliminare presentato dal progetto promotore; all'esito della conferenza si registrava la mancata acquisizione della prevista valutazione di impatto ambientale (VIA), nonché dei saggi archeologici preventivi richiesti dalla competente soprintendenza archeologica di Pompei (i saggi sono divenuti poi obbligatori con il decreto legislativo n. 163 del 2006); la conferenza si chiudeva altresì in difetto degli indispensabili pareri urbanistici da parte delle autorità provinciali e regionali;
   ciononostante, la procedura veniva portata avanti, nel periodo 2003-2010 l'amministrazione di Massa Lubrense espletava la gara per l'aggiudicazione dell'opera, conclusasi con l'assegnazione allo stesso soggetto promotore (SIMA Srl);
   nel 2006 veniva emanato il decreto legislativo n. 163 del 2006, che impone tassativamente l'effettuazione di indispensabili saggi archeologici preventivi, da parte di qualsiasi soggetto che voglia realizzare un'opera pubblica in determinati territori sottoposti a specifica tutela; la ratio di questa norma è quella di contenere, già nella fase di studio preliminare, il dispendio di risorse pubbliche nonché di scongiurare danni al patrimonio culturale e archeologico irrimediabilmente sanabili;
   successivamente, quando ormai la realizzazione dell'opera era stata aggiudicata al soggetto promotore nella gara di cui al terzo punto, ma non era stata ancora indetta la conferenza dei servizi per l'approvazione del progetto definitivo, il sindaco di Massa Lubrense firmava con il soggetto promotore una convenzione, dinanzi al notaio Trimarchi di Castellammare di Stabia, per la realizzazione dell'opera non ancora definitivamente approvata;
   in seguito all'aggiudicazione dell'opera, la SIMA Srl iniziava a proporre a potenziali acquirenti l'acquisto di posti barca e posti auto mediante la sottoscrizione di contratti con diritti di prelazione i quali, secondo autorevoli pareri legali, sarebbero peraltro del tutto carenti di legittimazione attiva; è di conseguenza probabile che la SIMA Srl abbia ricevuto corrispettivi derivanti dalla sottoscrizione di tali contratti, ma si ignora se le eventuali somme siano stare registrate in bilancio;
   in data 13 maggio 2001 l'amministrazione procedente indiceva ai sensi dell'articolo 14 della legge n. 241 del 1990 una conferenza dei servizi per l'esame del progetto definitivo di ristrutturazione dell'area portuale di Massa Lubrense e rimessaggio, con sistemazione per la balneazione, del litorale Chiaia presentato dal soggetto promotore;
   la conferenza si chiudeva nel 2011, ancora una volta, con la mancata acquisizione della valutazione di impatto ambientale, necessaria già nella fase preliminare; con il parere contrario dell'autorità di bacino del Sarno, in quanto l'intero progetto sarebbe realizzato su un'area a pericolosità elevata e dunque non risulta compatibile con il Piano di Stralcio per l'Erosione Costiera riguardante la penisola sorrentina (PSAI); con il parere negativo da parte del settore Urbanistica della regione Campania, in quanto il progetto non risulta conforme al piano urbanistico territoriale (PUT); con il parere negativo da parte della sovrintendenza per i beni archeologici di Napoli e Pompei, la quale ravvisava la necessità di procedere all'esecuzione di saggi archeologici preventivi, dei quali non esiste traccia nei verbali e nei relativi allegati della conferenza; soprintendenza beni ambientali e paesaggistici, sempre a firma dell'architetto Teresa Caputo;
   a margine, merita sottolineare che un parere drasticamente contrario è stato espresso anche dalle associazioni ambientaliste WWF Italia e ItaliaNostra;
   nonostante il copioso elenco di pareri contrari, o addirittura mancanti, il comune di Massa Lubrense con determina dirigenziale del 29 dicembre 2011 rigettava i pareri contrari e riteneva comunque acquisiti quelli mancanti;
   in risposta a tale incomprensibile decisione del comune di Massa Lubrense, a febbraio 2012 il settore urbanistica della regione Campania inviava una nota, di concerto con l'Autorità di bacino del Sarno e del settore urbanistica della provincia di Napoli, al comune medesimo, articolando una serie di motivazioni a dimostrazione della palese illegittimità della predetta determina dirigenziale e del conseguente intento del comune di proseguire nella procedura; con questa nota la regione chiedeva quindi di annullare in autotutela la determina, in quanto illegittima;
   nei mesi successivi il comune richiedeva un parere legale sulla vicenda, rilasciato a distanza di poche settimane con esito positivo;
   l'autorità di bacino presentava quindi ricorso al TAR contro la determina; ad esso si aggiungevano i ricorsi della PRO LOCO di Massa Lubrense, soggetto interessato in quanto in possesso di una concessione demaniale, e dei privati le cui proprietà si vorrebbero espropriare per la realizzazione di un'opera palesemente illegittima e pericolosa;
   la settima sezione del TAR Campania, a distanza di appena 9 giorni dall'udienza di merito, emetteva una sentenza di rigetto del ricorso dell'autorità di bacino di Sarno in quanto il dissenso di quest'ultima non era stato acquisito in sede di conferenza bensì a mezzo fax;
   l'autorità di bacino di Sarno proponeva quindi ricorso al Consiglio di Stato che, esaminate le tesi del ricorrente e delle controparti (Comune di Massa Lubrense e soggetto promotore) emetteva una immediata sospensiva della procedura amministrativa in attesa della prossima udienza di merito fissata per il 21 gennaio 2014;
   nella stessa data saranno discussi, poiché i giudizi sono stati riuniti, anche i ricorsi della PRO LOCO di Massa Lubrense e dei privati, anch'essi rigettati dal TAR con motivazioni altrettanto discutibili rispetto a quelle utilizzate per rigettare il ricorso dell'autorità di bacino di Sarno;
   appare infine indispensabile precisare che le motivazioni con cui il TAR Campania ha rigettato il ricorso dell'autorità di bacino di Sarno (cioè la trasmissione del parere a mezzo fax) e che oggi il comune di Massa Lubrense vorrebbe che il Consiglio di Stato ribadisse, sono le stesse al vaglio della magistratura sarda in relazione al ben noto disastro idrogeologico di poche settimane fa –:
   se il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministero dei beni e attività culturali e del turismo siano a conoscenza di questa situazione e quali iniziative intendano intraprendere per quanto di competenza affinché siano impediti gli interventi in questione in quanto ad avviso degli interroganti palesemente illegittimi, nonché pericolosi ed incompatibili con le esigenze di tutela paesistica ed ambientale del sito. (4-03216)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

MASSALUBRENSE,NAPOLI - Prov,CAMPANIA

EUROVOC :

impianto portuale

protezione dell'ambiente

archeologia

impatto ambientale

patrimonio culturale

disastro naturale

piano urbanistico