ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02858

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 132 del 05/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: MANNINO CLAUDIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 05/12/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CATALANO IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 05/12/2013
BALDASSARRE MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 05/12/2013
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 05/12/2013
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 05/12/2013
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/12/2013
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/12/2013
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 05/12/2013
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 05/12/2013
D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 05/12/2013
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 05/12/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 05/12/2013
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 11/12/2013
Stato iter:
03/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/11/2015
DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 20/12/2013

SOLLECITO IL 27/01/2014

SOLLECITO IL 28/02/2014

SOLLECITO IL 24/03/2014

SOLLECITO IL 23/04/2014

SOLLECITO IL 15/05/2014

SOLLECITO IL 05/06/2014

SOLLECITO IL 04/07/2014

SOLLECITO IL 05/08/2014

SOLLECITO IL 15/09/2014

SOLLECITO IL 20/11/2014

SOLLECITO IL 17/12/2014

SOLLECITO IL 15/01/2015

SOLLECITO IL 12/02/2015

SOLLECITO IL 25/03/2015

SOLLECITO IL 21/04/2015

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/11/2015

CONCLUSO IL 03/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02858
presentato da
MANNINO Claudia
testo di
Giovedì 5 dicembre 2013, seduta n. 132

   MANNINO, CATALANO, BALDASSARRE, DE LORENZIS, TOFALO, GRILLO, TERZONI, LOREFICE, COLONNESE, D'INCÀ e DE ROSA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   il 16 dicembre 1999, la dichiarazione dello stato di emergenza nella regione siciliana in ordine alla situazione di crisi determinatasi nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi è stata estesa alle problematiche socio-economiche ed ambientali connesse al sistema dei rifiuti speciali, pericolosi e in materia di bonifica e risanamento ambientali;
   con successive proroghe, lo stato di emergenza in materia di bonifica e di risanamento ambientale dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati – oltre che in materia di tutela delle acque superficiali e sotterranee e dei cigli di depurazione – e la connessa gestione commissariale curata dai presidenti della regione in qualità di commissari delegati si sono protratti sino al 31 dicembre 2012;
   il decreto-legge del 15 maggio 2012, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2012, n. 100 – con il quale è stata sancito un limite temporale stringente, e non derogabile, rispetto alla possibilità di procedere alla proroga ovvero al rinnovo di una dichiarazione dello stato di emergenza, come è accaduto in Sicilia dal 16 dicembre 1999 fino al 31 dicembre 2012 – detta le norme da osservare per procedere a una regolare e ordinata transizione dal regime commissariale a quello ordinario;
   in conformità con le richiamate disposizioni contenute nel decreto-legge n. 59 del 2012, il capo dipartimento della protezione civile ha emanato un'apposita ordinanza di protezione civile, la n. 44 del 29 gennaio 2013, con la quale sono state disciplinate le modalità attraverso le quali la regione siciliana è subentrata al presidente della stessa regione, quale commissario delegato, nel coordinamento delle attività necessarie al completamento degli interventi da eseguirsi in materia di bonifica e risanamento ambientale dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati;
   dalla lettura della «Relazione sulle bonifiche dei siti contaminati in Italia: i ritardi nell'attuazione degli interventi e i profili di illegalità» approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti in data 12 dicembre 2012 emerge un quadro particolarmente critico, e dunque drammatico, dei risultati conseguiti dalle gestioni commissariali che si sono susseguite nell'ultimo decennio con specifico riferimento al sito di interesse nazionale di Gela;
   dal quadro aggiornato al mese di marzo 2012 fornito alla Commissione dalla struttura commissariale risulta, infatti, quanto segue:
    a) rispetto alla caratterizzazione dell'area marino-costiera, i risultati della fase prioritaria sono stati trasmessi al commissario delegato l'8 settembre 2008, le attività sono state oggetto di collaudo nel mese di dicembre 2011, ma «non vi sono allo stato informazioni in merito alla fase di completamento delle indagini di caratterizzazione»;
    b) rispetto alla discarica idrocarburi Biviere di Gela, l'intervento che prevede la realizzazione di indagini indirette di tipo geofisico, indagini geotecniche in situ, realizzazione di sondaggi per il prelievo di campioni di terreno e la realizzazione di piezometri per le analisi di acqua di falda, è stato approvato nel mese di aprile 2010, e i lavori, propedeutici alla definizione degli interventi di messa in sicurezza di emergenza (MISE), sono iniziati nel novembre 2011;
    c) rispetto al piano di caratterizzazione ambientale del sito «Biviere di Gela» approvato nel luglio del 2009, l'intervento operativo che prevede l'esecuzione di sondaggi, il prelievo di campioni e l'esecuzione delle analisi sugli stessi campioni è stato approvato nel 2010, e i lavori sono in corso di esecuzione;
    d) rispetto al piano di caratterizzazione ambientale del sito «Discarica Cipolla, Piana del Signore», l'intervento finanziato con due successive ordinanze nel 2009 e nel 2011 è in corso di esecuzione;
    e) rispetto alla messa in sicurezza d'emergenza (MISE) della «Discarica Cipolla» in contrada Marabusca, i lavori, affidati in esecuzione nel 2011, sono in corso di esecuzione;
    f) rispetto al piano di caratterizzazione ambientale dei sedimenti dei fiumi Gela e Dirillo, del torrente Gattano e del canale Valle Priolo, finanziato nel 2008, è stata redatta ed approvata la valutazione di incidenza, con conclusione prevista nel febbraio 2012;
   nella stessa relazione, sono state riportate le informazioni trasmesse dalla procura della Repubblica di Gela l'11 giugno 2012, dalle quali risultava che:
    a) per quanto riguarda il progetto definitivo di bonifica con misure di sicurezza della vasca A zona 2 dell'area della vecchia discarica controllata dalla Raffineria di Gela s.p.a., approvato nel dicembre del 2004, i lavori previsti sono ancora in corso, il target raggiunto è lo svuotamento della vasca dal rifiuto palabile e sono in corso varianti al progetto relativamente al trattamento dei terreni contaminati al bordo e al fondo della stessa vasca;
    b) relativamente alla stessa bonifica con misure di sicurezza della vasca A zona 2, si sono concluse le indagini preliminari con la contestazione di diverse ipotesi di reato per gravi fatti di inquinamento da sostanze pericolose classificate tossico-nocive (H7-H14) «causati da ingiustificati gravi ritardi nell'esecuzione dei lavori di bonifica e messa in sicurezza della vasca A zona 2 dell'area della vecchia discarica controllata della raffineria di Gela»;
    c) per quanto riguarda il progetto definitivo di bonifica delle acque di falda dello stabilimento multisocietario di Gela e il progetto definitivo di bonifica delle acque di falda relativo all'impianto di trattamento acque di falda, alle bonifiche delle aree Syndial e Isaf, approvato nel dicembre del 2004, sono in corso accertamenti relativi all'effettiva funzionalità delle misure adottate per la bonifica della falda e al funzionamento delle barriere idrauliche e fisiche poste a protezione dell'ambiente marino, rispetto alle quali, durante gli accertamenti, sono stati rilevate delle criticità;
    d) per quanto riguarda il progetto definitivo di bonifica per la messa in sicurezza permanente della discarica fosfogessi, approvato nell'agosto del 2009, i lavori di capping sono stati ultimati e gli impianti di trattamento del percolato sono stati potenziati dopo l'intervento della procura della Repubblica di Gela;
    e) relativamente alla stessa bonifica per la messa in sicurezza permanente della discarica Fosfogessi, sono in via di definizione gli accertamenti relativi all'inquinamento causato del riversamento del percolato nelle aree adiacenti e circostanti alla discarica;
    f) per quanto riguarda i progetti operativi di bonifica dell'area nuova unità recupero zolfo 2, dell'area steam reforming, dell'Area novi serbatoi S-111 e S-112 presentati dalla Raffineria di Gela S.p.A. presentati dalla Raffineria di Gela S.p.A. e approvati nel febbraio del 2010, la corretta applicazione delle prescrizioni previste dal progetto è costantemente monitorata;
    g) per quanto riguarda gli interventi di bonifica delle discariche abusive di rifiuti «non può che registrarsi, quando non siano identificati i responsabili, la pressoché totale assenza e/o estrema difficoltà ad intervenire da parte degli enti territoriali»;
   nelle considerazioni finali della «Relazione sulle bonifiche dei siti contaminati in Italia: i ritardi nell'attuazione degli interventi e i profili di illegalità» sull'esperienza siciliana in materia di bonifiche, è stato riportato il seguente giudizio: «è la prova lampante dell'assoluta inettitudine delle strutture commissariali ad affrontare le problematiche connesse alla bonifica dei siti inquinanti e, in generale, all'ambiente. Il territorio rientrante nel SIN di Gela è ben lontano dall'essere bonificato e la magistratura sta svolgendo un attento lavoro finalizzato alla verifica della liceità delle condotte tenute dagli enti interessati alla bonifica medesima» –:
   nelle stesse considerazioni finali della relazione si segnala l'esistenza di una situazione sanitaria molto preoccupante, riportando che Progetto SENTIERI (studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento) per il sito di Gela ha evidenziato «un eccesso di tumori polmonari sia tra gli uomini sia tra le donne; tra gli uomini sono in eccesso anche il tumore dello stomaco e l'asma; tra le donne il tumore del colon-retto e l'asma»;
   la relazione sulle bonifiche dei siti contaminati in Italia, approvata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, e le iniziative della procura della Repubblica di Gela, richiamate in premessa, evidenziano a giudizio degli interroganti la totale inadeguatezza della presidenza della regione siciliana, in qualità di commissario delegato, ad assicurare sia un effettivo controllo sull'efficacia e sulla regolare esecuzione degli interventi a carico dei soggetti privati, sia una tempestiva realizzazione delle attività di bonifica delle aree comprese all'interno del perimetro del sito di interesse nazionale, non riferibili a soggetti privati;
   con l'ordinanza del capo dipartimento protezione civile n. 44 del 29 gennaio 2013, la gestione commissariale dell'emergenza affidata, fino al 31 dicembre 2012, al presidente della regione siciliana è stata sostituita con una gestione ordinaria della stessa problematica e delle stesse attività, da parte della regione siciliana, e dunque da parte della stessa struttura amministrativa chiamata, negli ultimi anni, a supportare l'attività del commissario delegato;
   la stessa ordinanza n. 44 del 2013 fa, comunque, salvi gli obblighi di rendicontazione stabiliti dalla legge n. 225 del 1992 ma il rendiconto relativo allo stato di emergenza in questione, contrariamente a quanto stabilito dall'articolo 5, comma 5-bis della stessa legge n. 225 del 1992, non risulta pubblicato nel sito internet del dipartimento della protezione civile;
   la stessa ordinanza n. 44 del 2013, pur prevedendo la trasmissione al dipartimento della protezione civile di una relazione sullo stato di avanzamento delle attività condotte per l'attuazione degli interventi finalizzati al definitivo superamento delle situazione di criticità in materia di bonifica e risanamento dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati, non introduce un meccanismo, attivabile da parte dello stesso dipartimento della protezione civile nel caso in cui la prevista relazione non pervenga nei termini previsti, ovvero evidenzi il protrarsi, nel tempo, della gravissima situazione ambientale in essere, e l'oggettiva incapacità/inadeguatezza della regione siciliana ad assicurare una tempestiva e regolare realizzazione degli interventi necessari –:
   se il presidente della regione siciliana, in qualità di commissario delegato pro tempore – successivamente all'adozione della citata ordinanza n. 44 del 2013 – abbia inviato al dipartimento della protezione civile una relazione sulle attività svolte contenente l'elenco dei provvedimenti adottati, degli interventi conclusi e delle attività ancora in corso con relativo quadro economico;
   se lo stesso presidente della regione siciliana in qualità di commissario delegato abbia provveduto, con i tempi e le modalità stabiliti dalla legge n. 25 del 1992, a predisporre e a trasmettere il rendiconto di tutte le entrate e di tutte le spese riguardanti l'intervento delegato;
   se il direttore generale del dipartimento dell'acqua e dei rifiuti dell'assessorato dell'energia e dei servizi di pubblica utilità della regione siciliana abbia trasmesso al dipartimento della protezione civile la relazione semestrale sullo stato di avanzamento delle attività condotte per l'attuazione degli interventi di cui all'ordinanza del capo dipartimento protezione civile n. 44/2013 con il relativo quadro economico e se non ritenga, necessario assumere iniziative normative per stabilire che il subentro della regione siciliana nelle iniziative finalizzate al superamento della situazione di criticità in materia di bonifica e risanamento ambientale dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati, preveda anche un controllo di efficacia, efficienza ed adeguatezza rispetto all'azione della regione siciliana, e non escluda – ove detto controllo dia un esito insoddisfacente – la possibilità di esercitare i poteri sostitutivi nelle forme previste dall'articolo 5 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, e dall'articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131. (4-02858)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 3 novembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 514
4-02858
presentata da
MANNINO Claudia

  Risposta. — In relazione all'interrogazione in oggetto si evidenzia quanto segue.
  Il dirigente generale del dipartimento regionale dell'acqua e dei rifiuti della regione siciliana ha trasmesso al dipartimento della protezione civile la relazione sullo stato di avanzamento delle attività condotte, fino al dicembre 2013, per l'attuazione degli interventi di cui all'ordinanza del capo del dipartimento della protezione civile 29 gennaio 2013, n. 44.
  Con nota del 15 gennaio 2014 il dirigente sopra richiamato ha chiesto una proroga degli effetti dell'articolo 1, comma 6, della citata ordinanza n. 44 del 2013 per completare le iniziative intraprese in modo da evitare interruzioni e/o sospensioni dei lavori in corso, per un periodo non inferiore a 16 mesi, facendo presente che la contabilità speciale a lui stesso intestata (la n. 2854) sarebbe scaduta il 4 febbraio 2014. Contestualmente, ha trasmesso la «tabella degli interventi prioritari» ancora da terminare per il settore «bonifiche» e per il settore «tutela delle acque», nella quale ha indicato l'importo impegnato, quello erogato, lo stato di attuazione ed i tempi residui per il completamento di ciascuno degli interventi.
  La contabilità speciale n. 2854 è stata prorogata, fino alla scadenza del 4 giugno 2015, con ordinanza del capo del dipartimento della protezione civile n. 158 del 19 marzo 2014, per consentire il completamento degli interventi e, conseguentemente, ancora non è stata trasmessa allo scrivente la relazione conclusiva.
  Si fa inoltre presente che la regione siciliana ha, successivamente, richiesto, con nota prot. 639 del 12 maggio 2015, la proroga della suddetta contabilità speciale per un periodo non inferiore a 16 mesi, allegando una relazione aggiornata al mese di maggio 2015 sugli interventi previsti dal piano commissariale ed il quadro delle risorse a disposizione della Regione.
  A seguito della richiesta di chiarimenti da parte del dipartimento della protezione civile, con nota del 14 luglio 2015 la regione ha trasmesso la documentazione integrativa elencando, altresì, tutti gli interventi ritenuti oggetto di proroga da parte della regione con i relativi elementi di dettaglio. Da quanto rappresentato, degli interventi elencati, alcuni (circa una ventina) sono stati ultimati e, in alcuni casi, sono stati anche collaudati, altri sono ancora da avviare o sono stati interrotti (contratti rescissi) e infine, di pochissimi non si conosce lo stato dei lavori, atteso che la regione non ne ha specificato la previsione di completamento.
  Esaminata la documentazione integrativa e dopo aver ricevuto il parere positivo trasmesso dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in ordine all'ulteriore proroga della contabilità speciale, è stato redatto lo schema di ordinanza del capo del dipartimento della protezione civile concernente la proroga della contabilità speciale fino al 4 ottobre 2016, contenente, nell'allegato, soltanto l'elenco degli interventi che attualmente risultano
in itinere. Lo schema di ordinanza è stato, quindi, trasmesso alla regione con nota prot. DPC/CG/45532 del 17 settembre 2015, ai fini dell'intesa, specificando che, per tutti gli altri interventi (interrotti non ancora affidati e/o in fase di progettazione) non inclusi nell'allegato, dovrà essere avviata la procedura disciplinata dall'articolo 1, commi 7 e 8, dell'ordinanza del capo del dipartimento della protezione civile n. 44 del 2013 (con cui è stato disciplinato il rientro nell'ordinario dell'emergenza).
  Le richiamate disposizioni prevedono che, qualora residuino delle risorse sulla contabilità speciale, il dirigente generale del dipartimento dell'acqua e dei rifiuti dell'assessorato regionale dell'energia e dei servizi di pubblica utilità ha la facoltà di predisporre un piano contenente gli ulteriori interventi strettamente finalizzati al superamento della situazione di criticità, da realizzare a cura dei soggetti ordinariamente competenti secondo le ordinarie procedure di spesa ed a valere su eventuali fondi statali residui, di cui al secondo periodo del comma 4-
quater dell'articolo 5 della legge n. 225 del 1992. Tale piano deve essere oggetto di un accordo di programma da stipulare, ai sensi dell'articolo 15 della legge n. 241 del 7 agosto 1990, tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e la regione siciliana.
  A seguito della avvenuta stipula dell'accordo, le risorse residue giacenti sulla contabilità speciale sono quindi trasferite al bilancio della regione siciliana ovvero, ove si tratti di altra amministrazione, sono versate all'entrata del bilancio dello Stato per la successiva riassegnazione.
  Ad oggi, si è in attesa del riscontro della regione siciliana.
  Quanto alle relazioni semestrali di cui all'ordinanza del capo del dipartimento della protezione civile n. 44 del 2013, premesso che, con nota del 9 dicembre 2014, lo scrivente dipartimento ha sollecitato il dirigente generale del dipartimento dell'acqua e dei rifiuti della regione siciliana a trasmettere le relazioni relative all'anno 2014 (e che, ad oggi, non risulta pervenuto alcun riscontro da parte della regione) si fornisce comunque un aggiornamento dello stato di avanzamento degli interventi inerenti al SIN di Gela, sulla base delle informazioni contenute nella relazione trasmessa con nota del 15 gennaio 2014, aggiornata al dicembre 2013, e della relazione inerente alla verifica amministrativo-contabile trasmessa dal Ministero dell'economia e delle finanze con nota del 12 agosto 2011:
   «Caratterizzazione area marino-costiera»: riguarda l'attuazione del piano di caratterizzazione ambientale redatto da ICRAM (ora ISPRA) e del piano di caratterizzazione radiometrica redatto da APAT (oggi ISPRA) approvati nella conferenza dei servizi del 24 luglio 2007. Le attività per la realizzazione del piano sono state svolte in due fasi successive: una fase prioritaria, consistente nello svolgimento con urgenza di indagini ambientali, terminata il 15 novembre 2006 ed una fase di completamento, affidata a seguito di procedura di gara nel 2008 e conclusasi nel 2009. Le analisi sono state validate da ISPRA nel 2010. Le attività sono state collaudate nel mese di dicembre 2011;
   «Discarica idrocarburi Biviere di Gela»: riguarda l'esecuzione di analisi specifiche finalizzate alla messa in sicurezza della discarica all'interno del SIN. Il progetto è stato redatto ed approvato nel mese di aprile 2010 ed i lavori sono stati ultimati il 5 ottobre 2011;
   «Esecuzione del Piano di caratterizzazione ambientale del Sito Biviere di Gela»: riguarda l'esecuzione delle indagini di caratterizzazione previste nel piano di caratterizzazione dell'area «Biviere di Gela» ubicata nel SIN di Gela. Il progetto è stato redatto ed approvato nel mese di aprile 2010 ed i lavori sono stati realizzati. Il piano è stato trasmesso al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per la validazione dei risultati;
   «Esecuzione del Piano di caratterizzazione ambientale del sito Discarica Cipolla, Piana del Signore»: i lavori sono conclusi e i risultati consegnati;
   «Esecuzione della Messa in sicurezza d'emergenza della discarica Cipolla, contrada Marabusca»: i lavori sono stati realizzati;
   «Piano di caratterizzazione ambientale dei sedimenti dei fiumi Gela e Dirillo»: riguarda la definizione del grado di contaminazione dei sedimenti dei fiumi, canali e torrenti e all'esecuzione delle analisi di campioni d'acqua prelevati nei pressi dello scarico del depuratore «Macchitella». L'intervento è stato ultimato;
   «Piano di caratterizzazione del Torrente Gattano»: riguarda la messa in sicurezza d'emergenza del letto del torrente. Le attività sono terminate il 5 ottobre 2011;
   «Impianto di depurazione Macchitella»: l'intervento è stato richiesto dalla procura di Gela che ha sequestrato l'impianto per sversamenti non conformi. Il progetto esecutivo è stato approvato nel 2012 e la gara espletata. I lavori, al dicembre 2013, erano in corso di realizzazione;
   «Adeguamento e Potenziamento dell'impianto consortile di depurazione interno alla raffineria di Gela»: riguarda il raddoppio e l'adeguamento del suddetto impianto. Al dicembre 2013, il progetto era stato aggiudicato in via provvisoria ed erano in corso le verifiche relative al ricorso presentato da un'altra ATI partecipante.

  Sulla base di della relazione, quasi tutti gli interventi sono terminati: al dicembre 2013, infatti, gli unici interventi ancora in corso risultavano essere gli interventi n. 3, 8 e 9, per i quali il dirigente generale del dipartimento dell'acqua e dei rifiuti della regione siciliana aveva stimato una durata residua rispettivamente di 2, 6 e 12 mesi.
  Per ciò che attiene il quesito riguardante la pubblicazione del rendiconto, si fa presente che, ai sensi dell'articolo 14, comma 7, del decreto legislativo n. 123 del 2011; è l'ufficio di controllo a diffidare il funzionario delegato inadempiente, assegnandogli un termine per la presentazione, informando l'amministrazione centrale di appartenenza. Decorso senza esito tale termine, il rendiconto è predisposto d'ufficio a cura dell'amministrazione che ha disposto l'apertura di credito, con oneri finanziari a carico del funzionario delegato inadempiente.
  Circa la possibilità di esercitare i poteri sostitutivi, nelle forme previste dall'articolo 5 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, e dall'articolo 8 della legge 5 giugno 2003, n. 131, si fa presente, non solo, che tale esercizio, che presenta delicatissimi aspetti di rilievo costituzionale, ai sensi della vigente normativa, esula delle competenze dello scrivente Dipartimento, ma anche che la situazione di criticità in argomento non è più oggetto del regime derogatorio connesso alla delibera dello stato di emergenza e che, quindi, l'ordinanza del capo del dipartimento n. 44 del 2013, ha come specifica finalità proprio il subentro dell'amministrazione ordinariamente competente che, in questo caso, è anche una regione a statuto speciale.

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministriClaudio De Vincenti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DL 1998 0112, L 1992 0225

GEO-POLITICO:

GELA,CALTANISSETTA - Prov,SICILIA

EUROVOC :

protezione dell'ambiente

deposito dei rifiuti

protezione civile

ambiente marino

inquinamento marino