ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02590

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 122 del 20/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: FERRARESI VITTORIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 20/11/2013
AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 20/11/2013
BONAFEDE ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE 20/11/2013
SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 20/11/2013
TANCREDI PAOLO NUOVO CENTRODESTRA 20/11/2013
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 20/11/2013
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 20/11/2013
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 20/11/2013
BARBANTI SEBASTIANO MOVIMENTO 5 STELLE 20/11/2013
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 20/11/2013
DIENI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 20/11/2013
COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 20/11/2013
TONINELLI DANILO MOVIMENTO 5 STELLE 20/11/2013
DADONE FABIANA MOVIMENTO 5 STELLE 20/11/2013
FRACCARO RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 20/11/2013
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 20/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA 20/11/2013
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA 20/11/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 08/08/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 20/01/2015

SOLLECITO IL 24/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02590
presentato da
FERRARESI Vittorio
testo di
Mercoledì 20 novembre 2013, seduta n. 122

   FERRARESI, BUSINAROLO, AGOSTINELLI, BONAFEDE, SARTI, TANCREDI, MICILLO, LUIGI DI MAIO, COLLETTI, BARBANTI, NESCI, DIENI, COZZOLINO, TONINELLI, DADONE, FRACCARO e PARENTELA. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   agli interroganti risultano i fatti esposti;
   il detenuto Giuseppe Rotundo, ora agli arresti domiciliari, è stato vittima di un presunto pestaggio all'interno della casa circondariale di Lucera (Foggia);
   al signor Rotundo è stato notificato il decreto di citazione diretta a giudizio dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Lucera in qualità di persona offesa dal reato a seguito della querela sporta contro alcuni agenti della polizia penitenziaria in servizio presso tale casa circondariale;
   l'azione penale è stata esercitata dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Lucera a seguito dell'esito e della conclusione delle indagini preliminari relative al procedimento penale n. 331/2011 iscritto in data 27 gennaio 2011 nei confronti del sovrintendente Pasquale De Gennaro, dell'assistente capo Francesco Benincaso e dell'assistente capo Vincenzo Leone, tutti appartenenti alla polizia penitenziaria ed in servizio presso la casa circondariale di Lucera;
   nell'ambito del citato procedimento penale, attualmente pendente in sede dibattimentale presso il tribunale, i capi di imputazione a carico dei 3 agenti di polizia penitenziaria appaiono particolarmente gravi essendo tutti ritenuti responsabili dei delitti previsti e puniti dagli articoli 110, 571, 608, 582 e 61 n. 9 del codice penale;
   i tre agenti avrebbero abusato dei mezzi di correzione o disciplina in danno al detenuto Rotundo, affidato loro per ragioni di vigilanza o di custodia, il quale sarebbe stato dapprima portato in una cella di isolamento e costretto a spogliarsi e poi più volte percosso con pugni in faccia ed alla nuca e calci in varie parti del corpo, facendolo cadere a terra in uno stato di incoscienza, con lesioni riscontrate (ematoma avambraccio destro, emitorace sinistro con graffi, vistoso ematoma ginocchio, gamba e caviglia destra, ematoma regione periorbitale bilaterale, emorragia oculare e orbitale bilaterale, tumefazione regione frontale destra, ematoma regione mandibolare sinistra, eccetera) guaribili in 40 giorni;
   numerose sarebbero le certificazioni mediche esibite dal Rotundo, riferibili ai danni subiti, tra cui quella in cui il Servizio sanitario penitenziario di Lucera che attesta che il detenuto presentava lesioni personali al volto e dolenzia al braccio destro, rifiutava ostinatamente e categoricamente la visita medica, le cure e la medicazione di dette lesioni, o quella successiva effettuata nella infermeria del carcere che evidenziava: ematoma nella regione frontale destra, ematoma nella regione zigomatica sinistra, ferita lacero-contusa alla radice del naso ed abrasioni sul dorso della mano sinistra, con dolenzia all'avambraccio destro, consigliandosi ulteriori accertamenti specifici: radiografia del braccio sinistro e radiografia del cranio;
   negli atti del fascicolo del pubblico ministero, vi sarebbero alcune testimonianze assunte durante le indagini preliminari che confermerebbero quanto denunciato dal detenuto Giuseppe Rotundo alla procura della Repubblica di Lucera ed, in particolare, le informazioni riferite dalla psicologa clinica dell'Asl di Foggia Roberta Natale e dall'assistente sociale Giovanna Vinciguerra;
   in merito a detti fatti, in data 22 gennaio 2011, su esplicita richiesta della procura della Repubblica di Lecce (procedimento penale n. 431/2011/44 R.G.N.R.), sarebbero stati svolti degli accertamenti specialistici da parte del personale della questura di Foggia; è intervenuta la procura di Lecce in quanto l'avvocato Elvia Belmonte, del Foro di Lecce, difensore di fiducia del detenuto Rotundo (nel frattempo trasferito alla Casa circondariale di Foggia), a tale procura si è rivolta per competenza territoriale;
   il personale di polizia giudiziaria, in servizio presso il gabinetto di polizia scientifica della Questura di Foggia, su disposizione della procura della Repubblica di Lecce e del dirigente della Squadra Mobile, eseguiva i rilievi fotografici sulla persona del Rotundo, alla presenza di altro personale della squadra Mobile della suddetta questura e del comandante della polizia penitenziaria della casa circondariale; i rilievi sono stati eseguiti presso un locale dell'infermeria ed hanno evidenziato: leggere tracce di ematoma in via di dissoluzione ad entrambe le regioni periorbitali, leggere tracce di emorragia oculare destra, leggerissime tracce di emorragia oculare sinistra, residui di leggera tumefazione nella regione frontale destra, ematoma all'avambraccio destro nella regione interna ed esterna e gomito, leggera tumefazione sul dorso della mano destra, alcuni graffi all'emitorace sinistro, ematomi sul ginocchio e sulla gamba destra, ematoma sulla caviglia, sul collo del piede e nella regione plantare dorsale del piede destro, leggeri graffi alla gamba sinistra superiormente al polpaccio;
   risulta agli interroganti che il procedimento penale, n. 157/2011 del RGNR della procura della Repubblica presso il tribunale di Lucera, contro il detenuto Giuseppe Rotundo incardinato su denuncia degli Agenti di polizia penitenziaria per i reati previsti e puniti dagli articoli 81, 337, 585, 576, primo comma, numeri 1, e 61, primo comma, numero 2, del codice penale, perché avrebbe usato violenza e minaccia per opporsi ai pubblici ufficiali, a loro volta imputati dei fatti delittuosi sopra descritti, compiuti mentre svolgevano un atto del loro ufficio all'interno della casa circondariale di Lucera, e tali da cagionare lesioni personali con l'aggravante delle lesioni recate con nesso teleologico, sia stato unificato al Procedimento Penale n. 331/2011;
   l'ordinamento penitenziario di cui alla legge n. 354 del 1975 stabilisce, all'articolo 33, che l'isolamento negli istituti penitenziari è ammesso: a) quando è prescritto per ragioni sanitarie, b) durante l'esecuzione della sanzione della esclusione dalle attività in comune, c) per gli imputati durante la istruttoria e per gli arrestati nel procedimento di prevenzione, se e fino a quando ciò sia ritenuto necessario dall'autorità giudiziaria; l'articolo 38 stabilisce che nessuna sanzione può essere inflitta se non con provvedimento motivato dopo la contestazione dell'addebito all'interessato, il quale è ammesso ad esporre le proprie discolpe e, comunque, che l'esecuzione delle sanzioni debba avvenire nel rispetto della personalità; l'articolo 41 prevede che non è consentito l'impiego della forza fisica nei confronti dei detenuti se non per validi motivi e che il personale che, per qualsiasi motivo, abbia fatto uso della forza fisica nei confronti dei detenuti, deve immediatamente riferirne al Direttore dell'istituto il quale dispone, senza indugio, accertamenti sanitari e procede alle altre indagini del caso; l'articolo 64 delle regole penitenziarie europee adottate dal Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa prevede che il personale penitenziario non deve usare la forza contro i detenuti tranne per autodifesa o in casi di tentata evasione o di resistenza attiva o passiva ad un ordine legittimo, e sempre come ultima risorsa; la quantità di forza usata deve sempre essere quella minima necessaria e deve essere applicata per il tempo strettamente necessario;
   nel caso oggetto del presente atto, il detenuto Giuseppe Rotundo, secondo l'impianto accusatorio e gli accertamenti finora esperiti, sarebbe stato dapprima picchiato presso l'ufficio del preposto e poi condotto presso una cella di isolamento con l'uso della forza, dove sarebbe stato ripetutamente picchiato e lasciato nudo a terra sul pavimento, in pieno inverno, senza materasso e senza coperte e, quindi, senza rispetto della sua personalità; non risulta che tale sanzione fosse stata disposta dal Consiglio di disciplina, così come specificatamente previsto dall'ordinamento penitenziario;
   attualmente nella casa circondariale di Lucera, a fronte di una capienza regolamentare di 156 reclusi, nonostante i diversi lavori di ristrutturazione nelle diverse aree detentive, sono ospitate circa 250 persone;
   in tale istituto risulta che si siano verificati 5 ferimenti, 11 colluttazioni, 8 atti di autolesionismo, 3 tentati suicidi, 9 scioperi della fame, 1 fenomeno di violenza, resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale, 3 manifestazioni di percussione rumorosa dei cancelli;
   il personale di polizia penitenziaria sarebbe composto da 104 unità di cui 6 unità femminili (senza che vi sia un reparto detentivo femminile);
   risultano segnalazioni su gravi limiti in termini di sicurezza, in violazione della normativa prevista dal decreto legislativo n. 81 del 2008, sia per le scale di ingresso ai reparti detentivi che negli altri posti di servizio dell'Istituto –:
   se e di quali informazioni disponga il Ministro interrogato in relazione ai fatti descritti in premessa;
   se intenda, appurata la fondatezza delle notizie, verificare se vi siano ulteriori precise responsabilità di singoli agenti o funzionari dell'Amministrazione penitenziaria, oltre a quelle sino ad ora rilevate dalla competente autorità giudiziaria, con particolare riferimento a coloro i quali abbiano autorizzato o tollerato la conduzione con la forza, ed il relativo eventuale pestaggio, del detenuto presso una cella di isolamento in spregio a quanto prescrive l'ordinamento vigente e, se del caso, quali provvedimenti disciplinari intenda adottare nei confronti dei responsabili;
   cosa il Ministro interrogato intenda fare per riportare urgentemente la popolazione detenuta ai livelli di ricettività legali e per rimuovere le strutturali non conformità alla legge della casa circondariale di Lucera, in considerazione del fatto che queste ultime possano mettere in pericolo l'incolumità personale dei detenuti e del personale penitenziario operante;
   a quando risalga e cosa sia scritto nell'ultima relazione della competente azienda sanitaria locale in merito alle condizioni strutturali della casa circondariale di Lucera, anche sotto il profilo igienico-sanitario e di sicurezza sui luoghi di lavoro. (4-02590)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

LUCERA,FOGGIA - Prov,PUGLIA

EUROVOC :

personale carcerario

delitto contro la persona

detenuto

stabilimento penitenziario