ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02352

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 108 del 30/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: CASO VINCENZO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 30/10/2013
CATALANO IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 30/10/2013
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 30/10/2013
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 30/10/2013
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 30/10/2013
SORIAL GIRGIS GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 30/10/2013
CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 30/10/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/10/2013
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/10/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 07/11/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 23/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02352
presentato da
CASO Vincenzo
testo di
Mercoledì 30 ottobre 2013, seduta n. 108

   CASO, ALBERTI, CATALANO, CARINELLI, COMINARDI, TRIPIEDI, SORIAL e CASTELLI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri . — Per sapere – premesso che:
   nell'ottobre 2012, i consiglieri comunali Vittorio Bertola e Chiara Appendino hanno, con un'interpellanza, sollevato il dubbio che il rapporto di parentela tra il city manager di Torino e alcuni dipendenti del comune e di società collegate potesse far pensare alla presenza di un sistema nepotistico;
   nel dicembre 2012, una sentenza del Consiglio di Stato ha annullato il concorso per la nomina di 21 dirigenti al comune di Torino (risalente al 2010) a causa della presenza di atti amministrativi illegittimi. Dalle indagini, secondo il gip Alessandra Bassi, è emersa «la piena consapevolezza da parte di alcuni vertici del Comune che nella procedura del concorso erano state compiute delle irregolarità»;
   nel dicembre 2012, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato, Cesare Vaciago, con due determine ha riassunto 12 dei 21 dirigenti nominati attraverso il concorso sopracitato. A tal proposito, i sindacati hanno emesso il seguente comunicato stampa: «Le OO.SS. ritengono tali atti illegittimi perché privi delle firme del Direttore Finanziario e del Direttore delle Risorse Umane. Gli stessi atti sono antisindacali nel loro contenuto, in quanto non rispettano le vigenti norme contrattuali. La spesa prevista, che ammonta a circa 400 mila euro è a totale carico del Fondo dei dipendenti, già ridotto a causa della grave situazione del Comune di Torino. Se tali determine non verranno immediatamente ritirate, le OO.SS. saranno obbligate a ricorrere alle vie legali per il rispetto delle norme contrattuali vigenti»;
   nel febbraio 2013, il gip di Torino ha ordinato alla procura di formulare un capo d'accusa per il city manager del comune, Cesare Vaciago, in relazione al concorso sopracitato;
   nell'aprile 2013, il consiglio comunale di Torino, in merito al procedimento penale a carico dell'ex direttore generale dell'amministrazione comunale in relazione a quanto accaduto durante il concorso per dirigenti del luglio 2010 annullato dal Consiglio di Stato, ha invitato il sindaco (nella veste di rappresentante legale del comune di Torino) a costituirsi parte civile nel procedimento penale a carico di Cesare Vaciago. La Sala Rossa ha approvato due mozioni sullo stesso tema: la prima, dei gruppi di opposizione, chiede la tempestiva costituzione di parte civile della Città ed ha ottenuto 16 voti favorevoli, 15 contrari e due astensioni; la seconda, dei gruppi di maggioranza, è stata approvata con 17 voti favorevoli e 4 astenuti e chiede la nomina di un difensore dell'avvocatura comunale per ottenere copia degli atti del procedimento e la successiva costituzione del comune di Torino come parte civile;
   nel maggio 2013, il gup Elisabetta Chinaglia, durante l'udienza preliminare, ha rinviato a giudizio Cesare Vaciago per l'ipotesi di reato di abuso d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta sul concorso per dirigenti del comune di Torino del luglio 2010, nel quale era stato nominato presidente per indirizzo politico;
   nel giugno 2013, il commissario generale di sezione per l'Italia, dottoressa Diana Bracco, d'intesa con l'amministratore delegato di Expo 2015 S.p.A., dottor Giuseppe Sala, ha attribuito l'incarico di direttore del Padiglione Italia di Expo 2015 all'ingegner Cesare Vaciago;
   numerosi quotidiani nazionali, tra cui il Fatto quotidiano e la Repubblica, hanno pubblicato documenti ed intercettazioni che sollevano forti perplessità sulla condotta dell'ex dirigente del comune di Torino;
   il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha, in più occasioni, ribadito che «Expo 2015 rappresenta il cuore delle possibilità di ripresa per l'Italia» e che sarà un'occasione fondamentale per «dare del nostro Paese un'immagine attrattiva che poi crei anche, in prospettiva, posti di lavoro»;
   viste le vicende giudiziarie che riguardano Cesare Vaciago risultano incomprensibili i criteri seguiti per l'affidamento dell'incarico di direttore del Padiglione Italia di Expo 2015, considerando che si tratta di un incarico che richiede precisi requisiti di correttezza, in particolar modo quando si è chiamati, come nel caso di specie, ad occuparsi della gestione della vetrina del made in Italy –:
   se il Presidente del Consiglio dei ministri sia a conoscenza dei fatti esposti e se intenda adottare iniziative in proposito, in particolare se ritenga opportuno adottare la decisione di sollevare Cesare Vaciago dall'incarico di direttore del Padiglione Italia di Expo 2015 affinché l'immagine pubblica dell'Italia all'estero non venga offuscata. (4-02352)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

EXPO 2015

EUROVOC :

capo di governo

nomina del personale

procedimento giudiziario

amministrazione locale

comune

denominazione di origine