ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01684

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 69 del 09/08/2013
Firmatari
Primo firmatario: D'AMBROSIO GIUSEPPE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 09/08/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/08/2013
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09/08/2013
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO 28/08/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 28/10/2013
Stato iter:
09/11/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/11/2015
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 09/11/2015

CONCLUSO IL 09/11/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01684
presentato da
D'AMBROSIO Giuseppe
testo di
Venerdì 9 agosto 2013, seduta n. 69

   D'AMBROSIO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   secondo un'indagine realizzata dall'osservatorio Prezzi & Tariffe di «Cittadinanzattiva», negli ultimi 6 anni il costo dell'acqua è notevolmente aumentato, arrivando ad un incremento della tariffa del +33 per cento di media. Dal 2007 le tariffe sono raddoppiate o quasi a Viterbo (+92,7 per cento), Carrara (+93,4 per cento); Benevento (+100 per cento), e più che raddoppiate a Lecco (+126 per cento) e Reggio Calabria (+164,5 per cento). In altre 35 città gli incrementi hanno superato il 40 per cento;
   ci sono stati aumenti importanti nell'arco del 2012. Rispetto al precedente anno, si stima una crescita dei costi su base nazionale in media del 6,9 per cento, con oltre 80 città in cui vi è stato un incremento delle tariffe, in 16 casi con aumenti a due cifre. In generale, il «caro bollette» viaggia più spedito al Centro (+47,1 per cento rispetto al 2007, +9 per cento rispetto al 2011). Seguono le regioni del Nord (+32,1 per cento rispetto al 2007, +5,2 per cento rispetto al 2011) e il Sud (+23,8 per cento rispetto al 2007, +8,5 per cento rispetto al 2011);
   la predetta indagine è stata realizzata in tutti i capoluoghi di provincia, relativamente all'anno 2012. L'attenzione si è focalizzata sul servizio idrico integrato per uso domestico: acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa. I dati sono riferiti ad una famiglia tipo di tre persone, con un consumo annuo di 192 metri cubi di acqua, e sono comprensivi di Iva al 10 per cento. Per una famiglia italiana si può stimare una spesa annua di circa 310 euro per il sistema idrico integrato;
   le discrepanze tariffarie tra le varie zone geografiche del Paese emergono in maniera sostanziale e, molto spesso, del tutto immotivatamente, persino all'interno della stessa regione. Quanto appena rilevato avviene non essendoci un piano di omogeneizzazione delle tariffe, che tenga conto delle diverse peculiarità territoriali. Da anni, inoltre, non si adottano misure che vadano a tutelare le fasce deboli della popolazione, che in questo periodo di crisi economica sono soggette anche al significativo rincaro di un bene comune quale l'acqua;
   dall'indagine emerge inoltre un aumento della dispersione idrica in 56 città italiane, pari al 33 per cento negli ultimi sei anni, con un costo, derivante dall'acqua sprecata, pari a 3,7 miliardi di euro ogni anno –:
   quali iniziative si intendano porre in essere, per quanto di competenza, al fine di minimizzare l'incremento e la discrepanza delle tariffe relative al costo dell'acqua, contemplando anche misure di supporto per le fasce deboli e di miglioramento dell'efficienza idrica. (4-01684)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Lunedì 9 novembre 2015
nell'allegato B della seduta n. 517
4-01684
presentata da
D'AMBROSIO Giuseppe

  Risposta. — Con riferimento alle problematiche segnalate nell'interrogazione in esame si rappresenta quanto segue.
  In merito alla questione dell'incremento tariffario, dalla «Relazione sullo stato dei servizi e sull'attività svolta» presentata dall'Autorità per l'energia elettrica, il gas ed il sistema idrico (Aeegsi), in qualità di regolatore nazionale del servizio idrico integrato, a maggio 2015, risulta che le determinazioni tariffarie per gli anni 2014 e 2015 per il sistema idrico integrato (Sii), deliberate dall'autorità alla data del 22 maggio 2015, riguardano 1.736 gestioni, interessando 48.634.128 abitanti.
  In particolare, si rileva che:
   per 126 gestioni, che servono 40.009.520 abitanti, residenti in 5.057 comuni, è stato approvato il relativo schema regolatorio (composto da piano degli investimenti, piano economico finanziario e convenzione di gestione) proposto dai gestori e dagli enti di governo d'ambito, previa puntuale verifica dell'autorità in ordine alla coerenza tra gli obiettivi specifici dai medesimi fissati, gli interventi programmati per il periodo 2014-2017 e il moltiplicatore tariffario teta, come risultante dalle regole per il riconoscimento dei costi efficienti di investimento e di esercizio;
   i provvedimenti di approvazione dello specifico schema regolatorio, adottati dall'autorità, interessano il 95 per cento della popolazione del nord-est, l'81 per cento dei residenti nell'Italia centrale e il 76 per cento degli abitanti del nord-ovest, mentre la copertura nelle aree del sud e delle isole si attesta intorno al 40 per cento;
   per 161 gestioni, che erogano il servizio a 1.753.125 abitanti residenti, è stata disposta l'invarianza dei corrispettivi, escludendo gli stessi dall'aggiornamento tariffario ai sensi dell'articolo 7 della delibera 643/2013/R/IDR e ponendo il moltiplicatore tariffario pari a 1. In termini di popolazione, le decisioni di blocco dei corrispettivi incidono in modo più rilevante nelle isole, riguardando il 18 per cento dei residenti;
   per 1.449 gestioni, che non hanno inviato, in tutto o in parte, i dati, gli atti e le informazioni richiesti ai fini tariffari, le tariffe sono state determinate d'ufficio ponendo il moltiplicatore tariffario pari a 0,9, ai sensi del comma 5.7 della delibera 643/2013/R/IDR, interessando 6.871.483 abitanti. Le determinazioni di decurtazione del 10 per cento dei corrispettivi riguardano, in particolare, il 37 per cento della popolazione residente nelle isole e il 26 per cento degli abitanti del Sud.

  Nel complesso, i provvedimenti dell'autorità aventi a oggetto l'approvazione di proposte tariffarie, le determinazioni d'ufficio e l'esclusione dall'aggiornamento, portano a quantificare, a livello nazionale, una variazione media dei corrispettivi applicati all'utenza, rispetto all'anno precedente, pari al 4,12 per cento nel 2014 e al 4,54 per cento nel 2015. L'Aeegsi rileva inoltre che i più elevati incrementi tariffari sono stati riscontrati nelle macroaree del Paese in cui i soggetti competenti hanno programmato, per il periodo 2014-2017, una maggiore spesa pro capite per investimenti da finanziare attraverso tariffa. In particolare, tale valore risulta pari a 192 euro/abitante nel centro, a 133 euro/abitante nel nord-est e a 144 euro/abitante nel nord-ovest. Appaiono, invece, più contenute le risorse destinate dalla tariffa agli interventi infrastrutturali nel sud e nelle isole, aree in cui, nel quadriennio considerato, sono stati rispettivamente programmati investimenti pari a 75 euro/abitante e a 64 euro/abitante. Tuttavia l'Aeegsi, in una serie di realtà analizzate con riferimento a queste aree del Paese, ha riscontrato una apprezzabile disponibilità di fondi pubblici da destinare alle infrastrutture idriche.
  In merito alle criticità del servizio idrico la ricognizione ha invece evidenziato, con riferimento alle aree del sud e delle isole, una significativa incidenza della discontinuità del servizio idropotabile, delle perdite di rete, nonché della carenza di sistemi fognari e depurativi; l'area centro ha segnalato criticità riferite all'assenza di misuratori o a limiti delle attività di lettura, mentre le aree nord-est e nord-ovest hanno segnalato situazioni di criticità riguardo allo stato di conservazione di reti e impianti.
  Preme però evidenziare che i soggetti competenti – nell'ambito delle predisposizioni tariffarie per gli anni 2014 e 2015 – hanno conseguentemente individuato i propri obiettivi specifici, riconducibili soprattutto alla riduzione del grado di vetustà degli impianti e delle reti, all'adeguamento degli impianti di fognatura e depurazione alle disposizioni comunitarie in materia di acque reflue, alla riduzione del tasso di interruzione e potenziamento dei sistemi di adduzione, al contenimento del livello di perdite di rete e dei fenomeni di fuoriuscite e allagamenti e alla copertura efficiente del servizio di misura.
  A fronte dei menzionati interventi, ritenuti prioritari e indifferibili, i soggetti competenti hanno quantificato, per il periodo 2014-2017, un fabbisogno di investimenti di euro 5.483.860.843, al netto dei contributi pubblici.
  Relativamente alla tutela delle fasce di popolazione in situazione di disagio economico, si evidenzia che all'attualità esistono già alcune forme di tutela per le utenze deboli, sebbene non uniformi su tutto il territorio nazionale. Allo scopo di armonizzarne la disciplina e l'attuazione, nell'atto Senato n. 1676 (cosiddetto «Collegato ambientale»), si è provveduto ad inserire una disposizione volta ad assicurare «agli utenti domestici del servizio idrico integrato in condizioni economico-sociali disagiate l'accesso, a condizioni agevolate, alla fornitura della quantità di acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni fondamentali». L'attuazione della norma è rimessa all'Autorità per l'energia elettrica, il gas ed il sistema idrico (Aeegsi), sentiti gli enti di governo d'ambito nelle loro forme rappresentative, sulla base dei principi e dei criteri individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con il Ministro dell'economia e delle finanze.
  Ad ogni modo, nelle more della approvazione del citato atto Senato n. 1676, l'Aeegsi – nell'ambito delle competenze ad essa attribuite dalla legge – sta adottando alcune iniziative regolamentari volte a garantire la fruibilità del servizio alle utenze con documentato disagio economico o alle utenze cosiddette non disalimentabili. Queste ultime sono definite, dalla deliberazione 87/2013/R/IDR, come quelle utenze che svolgono attività di servizio pubblico – tra cui ospedali, case di cura e di riposo, carceri e scuole, centri operativi in cui sono presenti degenti – alle quali deve essere garantito un minimo vitale di risorsa. In particolare, con la deliberazione 643/2013/R/IDR, l'autorità ha avviato un processo – che allo stato è ancora
in itinere – di graduale di semplificazione e razionalizzazione delle metodologie di calcolo tariffario, finalizzato ad una maggiore efficienza in termini di conservazione della risorsa e dell'ambiente e di sostenibilità sociale ed economica. Al termine di questo processo sarà predisposta una disciplina volta a tutelare, nel settore de quo, la posizione dei soggetti afferenti alle fasce economiche disagiate.
  Come risulta dal documento per la consultazione «Sistemi di perequazione nel servizio idrico integrato – Inquadramento generale e linee di intervento», n. 230/2015/R/IDR del 14 maggio 2015, peraltro, l'autorità è orientata a prevedere che, tramite le misure programmate di perequazione, e «nelle more della definizione di idonee frontiere di efficienza operativa per la determinazione dei costi riconosciuti», possa essere introdotta una fascia di consumi alla quale applicare un corrispettivo agevolato, e possa essere assicurata la fornitura alle utenze non disalimentabili.
  Merita infine di essere evidenziato come, in merito ai sistemi di perequazione, si sia di recente espressa la Presidenza del Consiglio dei ministri, nell'esercizio della propria funzione di coordinamento e indirizzo. Come risulta anche dal citato documento n. 230/2015/R/IDR dell'Aeegsi, infatti, la Presidenza del Consiglio dei ministri ha trasmesso un proprio atto di indirizzo, nel quale ha evidenziato l'opportunità, «ferma restando la piena autonomia di giudizio e valutazione» dell'Autorità, di «realizzare sistemi solidaristici di perequazione e anticipazione di importi a valere sulle tariffe del servizio idrico integrato anche su scala nazionale», ritenendo che la misura in discorso «sia da destinare all'introduzione di una perequazione solidaristica tra i diversi ambiti territoriali ottimali presenti nelle diverse Regioni, al fine ultimo di tutelare gli utenti, con particolare attenzione alle fasce più deboli, consentire la realizzazione degli investimenti di cui il comparto ha assoluto bisogno e far fronte alle urgenti criticità finanziarie e di garanzia dell'equilibrio economico finanziario di gestioni in forte difficoltà, specialmente se esposte al rischio del fallimento, evenienza quest'ultima che finirebbe per generare ulteriori e maggiori costi a carico delle finanze pubbliche».
  Per quanto riguarda la convergenza tariffaria a livello nazionale, i tempi sono purtroppo lunghi in ragione delle diverse situazioni territoriali, geomorfologiche, organizzative e gestionali che caratterizzano il paese. Tuttavia, l'impegno dell'Aeegsi e del Governo, orientato ad un'armonizzazione tariffaria, è quello di approntare ogni possibile azione che possa accelerare il processo infrastrutturale e di
governance del settore idrico in modo da superare i gap infrastrutturali, organizzativi e gestionali che rendono ad oggi impossibile ipotizzare una tariffa unica nazionale.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

acqua

fissazione dei prezzi

crisi monetaria