ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01564

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 64 del 02/08/2013
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/08/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 02/08/2013
DIENI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 02/08/2013
BARBANTI SEBASTIANO MOVIMENTO 5 STELLE 02/08/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 02/08/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 13/03/2014

SOLLECITO IL 25/06/2014

SOLLECITO IL 28/01/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01564
presentato da
NESCI Dalila
testo di
Venerdì 2 agosto 2013, seduta n. 64

   NESCI, PARENTELA, DIENI e BARBANTI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   il 4 luglio 2013 moriva presso l'ospedale civile di Cosenza il signor Cesare Ruffolo, settantanovenne residente a Rende (Cosenza), come riportato dal giornale Il Quotidiano della Calabria del 31 luglio 2013, articolo a pagina 10 a firma di Roberto Grandinetti;
   l'anziano signore, affetto da 24 anni da leucemia linfatica cronica, veniva ricoverato presso reparto cosiddetto «Valentini» del suddetto ospedale, lì ricevendo trasfusione di sangue, secondo resoconto del giornalista Grandinetti apparso su Il Quotidiano della Calabria del 30 luglio 2013, a pagina 7;
   subito dopo la trasfusione, le condizioni del paziente peggioravano drammaticamente, ciò è riportato dalle cronache e sulla denuncia presentata dai familiari, che esponevano: «Nel preciso momento in cui il sangue della sacca andava a finire nella vena, nostro padre iniziava improvvisamente a tremare e non riusciva a parlare»;
   il 5 luglio 2013, Alfonso Noto, primario del summenzionato reparto dell'ospedale civile di Cosenza, segnalava alla direzione sanitaria la gravità del decesso, riconducibile alla riferita trasfusione, per quanto riportato dal giornalista Arcangelo Badolati sul quotidiano La Gazzetta del Sud del 30 luglio 2013, a pagina 20;
   emergeva, dalle analisi effettuate in seguito alla morte del signor Ruffolo, la presenza di un batterio gram negativo, la Serratia marcescens, che assume forma mucillaginosa e una caratteristica colorazione arancione, in letteratura scientifica ricordata anche per la spiegazione dei cosiddetto «Miracolo di Bolsena», cioè il sanguinamento di un'ostia, come da studio di Johanna C. Cullen del 1994, intitolato The Miracle of Bolsena e apparso sulla rivista ASM News 60 alle pagine 187-191;
   lo stesso batterio era ritenuto causa del malore avvertito da altro paziente trasfuso, molto più giovane del signor Ruffolo;
   Paolo Maria Gangemi, direttore dell'azienda ospedaliera interessata, dichiarava a Il Quotidiano della Calabria, numero del 30 luglio 2013, pagina 7, che la medesima azienda non era da ritenersi responsabile, per aver tempestivamente segnalato al suo interno l'anzidetto caso di malore da trasfusione, risalente al precedente mese di giugno e risoltosi senza decesso;
   Gangemi aggiungeva che in via precauzionale era stato ordinato, pertanto, di non utilizzare sacche di sangue del centro di raccolta di San Giovanni in Fiore (Cosenza), da cui provenivano quelle che avevano infettato il paziente sopravvissuto;
   inspiegabilmente, nonostante l'ordine in questione, al signor Ruffolo veniva praticata trasfusione con sacche raccolte a San Giovanni in Fiore, il che era del tutto evitabile ed appare impensabile che sia avvenuto;
   con le successive analisi, si rinvenivano per il caso del signor Ruffolo tracce di un sapone, utilizzato dai sanitari, contaminate dal citato batterio;
   Il Quotidiano della Calabria dava notizia del sequestro del centro raccolta sangue di San Giovanni in Fiore da parte dei NAS, mentre La Gazzetta del Sud, nel numero del 30 luglio 2013, articolo di Arcangelo Badolati a pagina 20, informava che l'azienda aveva forse disposto la distruzione delle sacche a suo tempo inviate a Cosenza da codesto centro;
   su La Gazzetta del Sud del 1o agosto 2013, a pagina 21 il giornalista Badolati riportava la notizia dell'avvenuta distruzione delle sacche giacenti da parte dell'azienda ospedaliera di Cosenza;
   i familiari del signor Ruffolo si peritavano di esporre alla magistratura una serie di omissioni de azienda ospedaliera, anzitutto, la mancata comunicazione del decesso del loro congiunto e della causa individuata intra moenia;
   solo il 26 luglio 2013 e per via di denuncia della parte lesa, la procura di competenza Cosenza, assumeva contezza della vicenda del decesso, delle cause e della gravità dei fatti qui riassunti –:
   se sia a conoscenza delle riferite vicende e quali iniziative anche per il tramite del commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dal deficit sanitario, ritenga di necessaria e immediata adozione, al fine di assicurare che sia fatta piena luce sui fatti descritti;
   se il Ministro della salute, stante la gravità dei fatti, non ritenga opportuna una commissione ministeriale d'inchiesta e l'invio di specialisti dell'Istituto superiore di sanità per comprendere l'origine della contaminazione del sangue succitata.
(4-01564)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

RENDE,COSENZA - Prov,CALABRIA

EUROVOC :

trasfusione di sangue

malattia

professione sanitaria

spese sanitarie

istituto ospedaliero

morte