ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01394

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 59 del 24/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: PAOLUCCI MASSIMO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24/07/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 02/08/2013
Stato iter:
09/10/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/10/2015
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 09/10/2015

CONCLUSO IL 09/10/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01394
presentato da
PAOLUCCI Massimo
testo di
Mercoledì 24 luglio 2013, seduta n. 59

   PAOLUCCI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   in data 21 dicembre 2007 la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero dei trasporti, il Ministero delle infrastrutture, il Ministero dell'università e della ricerca, il commissariato di governo per l'emergenza bonifiche e tutela delle acque in regione Campania, la regione Toscana, la regione Campania, la provincia di Livorno, la provincia di Napoli, l'autorità portuale di Piombino, l'autorità portuale di Napoli, il comune di Piombino, il comune di Napoli, il circondario Val di Cornia e la Bagnolifutura spa firmavano l'Accordo di programma quadro (APQ) «per gli interventi di bonifica negli ambiti marino-costieri presenti all'interno dei Siti di bonifica di interesse nazionale di Piombino e Napoli Bagnoli-Coroglio e per lo sviluppo di Piombino attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture;
   per il SIN di Napoli Bagnoli-Coroglio un dettagliato programma di interventi (articolo 3), Prima Fase:
    totale rimozione della colmata e della scogliera di Bagnoli e, previa eliminazione degli hot spot e ricaratterizzazione del materiale caricato sulle bettoline, conferimento dei materiali derivanti a Piombino;
    realizzazione della barriera soffolta in corrispondenza della batimetrica dei 5 metri;
    rimozione, per ragioni di messa in sicurezza di emergenza, dei sedimenti «pericolosi» presenti nello specchio d'acqua entro e oltre la batimetrica dei 5 metri, pari a 27.000 metri cubi, loro detossicizzazione in loco e successivo conferimento dei sedimenti non più «pericolosi», in cassa di colmata;
    rimozione, per ragioni di bonifica, dei 720.000 metri cubi sedimenti «non pericolosi» entro la batimetrica dei 5 metri, al fine di restituire il litorale alla balneazione, e loro conferimento a Piombino;
    ricostituzione dell'arenile antistante l'ex ILVA;
    realizzazione delle opere accessorie per il trasporto del materiale di Bagnoli al sito di Piombino;
   per il SIN di Napoli Bagnoli-Coroglio un dettagliato quadro finanziario con stima dei costi degli interventi relativi (articolo 4):
    alla Prima Fase pari a euro 115.600.000,00;
   per il SIN di Napoli Bagnoli-Coroglio la seguente copertura del complessivo fabbisogno finanziario (articolo 4):
    per gli interventi di Prima Fase:
     Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare – Fondo investimenti, cap. 7082: euro 50.000.000,00;
     Articolo 1, commi 415 e 416, della legge 23 dicembre 2005, n. 266: euro 50.000.000,00;
     Regione Campania: euro 15.600.000,00;
   la seguente ripartizione delle competenze (articolo 7):
    interventi del commissariato di governo per l'emergenza bonifiche e tutela delle acque in regione Campania nel sito di Napoli Bagnoli-Coroglio:
     eliminazione degli hot spot dalla colmata di Bagnoli e gestione in loco degli stessi;
     rimozione della colmata di Bagnoli e conferimento dei materiali a Piombino con prelievi di campioni sulle bettoline;
     realizzazione della scogliera soffolta in corrispondenza della batimetrica di 5 metri;
     messa in sicurezza d'emergenza, mediante rimozione e trattamento di detossicizzazione in loco e successivo collocamento in cassa di colmata, dei sedimenti «pericolosi» (27.000 metri cubi) presenti nei fondali antistanti la colmata e gli arenili di Bagnoli-Coroglio entro e oltre la batimetrica dei 5 metri;
     asportazione dei sedimenti «non pericolosi» presenti nei fondali antistanti la colmata e gli arenili di Bagnoli-Coroglio, entro la batimetrica dei 5 metri e loro conferimento al sito di Piombino;
     realizzazione delle opere accessorie nell'area di Bagnoli necessarie all'attivazione degli interventi cui ai punti precedenti, stimate in euro 3.000.000,00;
   il vincolo all'attuazione dell'Accordo di programma quadro per tutti i soggetti sottoscrittori (articolo 15);
   durata dello stesso fino al completamento delle opere (articolo 15);
   il commissario di Governo per l'emergenza bonifiche e tutela delle acque in regione Campania per sito di Napoli Bagnoli-Coroglio ha stipulato una convenzione con il provveditorato interregionale alle opere pubbliche per la Campania ed il Molise che prevede l'affidamento al provveditorato stesso della funzione di stazione appaltante per le opere di competenza del commissariato stesso;
   il provveditorato interregionale alle opere pubbliche per la Campania ed il Molise ha redatto un progetto preliminare che prevede un costo complessivo di circa 175 milioni di euro, ossia superiore alla disponibilità pari 115,6 milioni di euro;
   conseguentemente è stato concordato di procedere suddividendo il progetto in due stralci funzionali così sintetizzabili:
    a) bonifica dei fondali;
    b) rimozione della colmata;
   come riportato dal verbale della conferenza dei servizi decisoria, tenuta presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare il 30 giugno 2009, il direttore generale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare «sintetizza le conclusioni della conferenza istruttoria evidenziando che occorre realizzare il progetto per stralci per le seguenti motivazioni:
    insufficienza dei fondi economici;
    opportunità di restituire alla balneazione i tratti bonificati nel più breve tempo possibile;
    mantenimento della colmata durante i lavori del primo stralcio, reso possibile dagli interventi di messa in sicurezza idraulica già attivi sulla colmata, con finalità di utilizzare la colmata per ubicare le opere di stoccaggio provvisorio;
    possibilità di procedere alla rimozione dei materiali allocati sulla colmata, stante la loro bassa contaminazione, con modalità in grado di garantire la piena sicurezza di non contaminare nuovamente le aree bonificate;
   successivamente (gennaio 2010) il provveditorato interregionale ha redatto il progetto definitivo e bandito la gara per la progettazione esecutiva, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e realizzazione per il lavoro di «rimozione della colmata a mare e bonifica dei fondali dell'area marino costiera del Sito di Interesse Nazionale Bagnoli-Coroglio del Comune di Napoli – primo stralcio Bonifica dei Fondali»;
   in data 12 giugno 2012 la stazione appaltante provvedeva all'aggiudicazione definitiva dell'appalto;
   ad oggi, trascorso un anno dall'aggiudicazione della gara d'appalto, i lavori non sono ancora iniziati –:
   se corrisponda al vero la notizia che una tranche del finanziamento, pari a 50 milioni di euro, sia stata cancellata e che il comune di Piombino, contravvenendo a quanto sottoscritto nell'Accordo di programma quadro, abbia revocato la disponibilità a ricevere i materiali provenienti da Bagnoli;
   se corrisponda al vero che il provveditorato interregionale alle opere pubbliche abbia proceduto alla sospensione delle procedure d'appalto (sottoscrizione del contratto, avvio dei lavori, e altro);
   qualora i fatti sopra esposti risultino confermati, quali iniziative il Governo intenda adottare per restituire alla balneabilità il litorale di Bagnoli, secondo l'accordo di programma sottoscritto nel 2007, e per evitare che l'aggiudicatario definitivo della gara d'appalto possa rivalersi nei confronti della stazione appaltante, provocando un forte danno finanziario. (4-01394)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 9 ottobre 2015
nell'allegato B della seduta n. 499
4-01394
presentata da
PAOLUCCI Massimo

  Risposta. — Con riferimento alle problematiche ambientali segnalate dall'interrogante in merito all'accordo di programma quadro relativo ai SIN di Napoli Bagnoli e Piombino, si rappresenta quanto segue.
  L'accordo di programma quadro (APQ) Bagnoli-Piombino, sottoscritto in data 21 dicembre 2007, prevedeva, interventi di bonifica e riqualificazione ambientale e di infrastrutturazione nei siti di bonifica di interesse nazionale (SIN) di «Piombino» e «Napoli Bagnoli-Coroglio», secondo una complessa sinergia tra essi, nonché quello di «Napoli Orientale». In particolare, erano previsti i seguenti interventi:
   SIN «Piombino»: bonifica dell'area marino-portuale; messa in sicurezza della falda in corrispondenza dell'area portuale; infrastrutturazione dell'area portuale con la realizzazione di casse di colmata attraverso l'utilizzo dei materiali di risulta provenienti dalle attività di bonifica di Bagnoli; bonifica di aree pubbliche comunali; realizzazione della strada di accesso al porto;
   SIN «Bagnoli-Coroglio»: rimozione della colmata a mare e bonifica dei sedimenti marini, con conferimento dei materiali di risulta nelle casse di colmata del porto di Piombino;
   SIN «Napoli Orientale»: bonifica dell'area marino-portuale.

  Tale accordo è stato sottoposto ad un lungo processo di rimodulazione in sede di «Tavolo dei Sottoscrittori» dell'APQ – intrapreso già dal marzo 2009 e mai giunto a conclusione – a causa dell'insorgere di numerose problematiche di natura progettuale, finanziaria e amministrativa, sopraggiunte successivamente alla stipula dello stesso.
  Il processo di ridefinizione dell'APQ è stato interrotto per tutto il 2010 e parte del 2011, in ragione dell'attività, condotta dal Governo (MISE, MEF e CIPE), finalizzata alla verifica e riprogrammazione dei fondi FAS 2000/2006, cui il quadro finanziario dell'APQ attingeva ampiamente, all'esito del quale sono state subordinate le procedure di attuazione e/o rimodulazione degli APQ.
  Superati tali impedimenti, solo a seguito dell'emanazione delle delibere CIPE (n. 79 del 2010 e n. 1 del 2011) di ricognizione e riprogrammazione delle risorse FAS 2000/2006, il Ministero dello sviluppo economico, in qualità di soggetto responsabile dell'APQ, ha ripreso le attività di concertazione per la conclusione del complesso processo di rimodulazione dell'APQ.
  Alla ripresa dei lavori, tra settembre e ottobre 2011, il «Tavolo dei Sottoscrittori», ha riscontrato l'emergere di nuove problematiche legate:
   per quanto riguarda il SIN «Bagnoli-Coroglio», all'esigenza manifestata dal comune di Napoli (nel frattempo individuato quale soggetto subentrante nelle competenze e attribuzioni del commissario liquidatore per le bonifiche in Campania, relativamente al SIN «Bagnoli-Coroglio») di ricalibrare le prime fasi-stralcio di rimozione della colmata di Bagnoli sulla base di eventi internazionali (nella specie:
America's Cup) e di nuove ipotesi di sviluppo urbanistico (realizzazione di un porto turistico), che avrebbero dovuto interessare l'area di Bagnoli;
   per quanto riguarda il SIN «Piombino», all'indeterminatezza circa l'effettiva copertura finanziaria e la realizzazione della strada di collegamento al porto, originariamente finanziata nell'APQ e poi estromessa dal testo di atto modificativo a seguito dell'inclusione, da parte del CIPE, di detto tratto viario nel progetto di autostrada tirrenica. Tale opera riveste importanza fondamentale per lo sviluppo del territorio di Piombino ed è vincolante per l'approvazione della V.I.A. del nuovo piano regolatore portuale.

  In particolare, la rimodulazione è stata subordinata, alla presentazione di una nuova proposta aggiornata per il SIN «Bagnoli-Coroglio» da parte del comune di Napoli – mai prodotta, sebbene sollecitata nel corso del 2012 sia dal MATTM, sia dal MISE.
  Con l'emanazione della Delibera CIPE del 20 gennaio 2012, n. 6 è stato effettuato il definanziamento della somma di euro 50 milioni prevista in APQ e destinata agli interventi di «Bagnoli-Coroglio». Tale definanziamento ha interessato le assegnazioni che non fossero dotate di titoli giuridici perfezionati (es.: stipula del contratto), così come previsto dalle delibere di finanziamento.
  Nel corso del 2012 è sopraggiunta l'indisponibilità del comune di Piombino ad accogliere i materiali provenienti da Bagnoli, «a causa del venir meno dei presupposti programmatici iniziali, sia finanziari che operativi, dell'APQ».
  A seguito di convocazione effettuata dal Ministero dello sviluppo economico, il responsabile dell'accordo ha convocato il 4 giugno 2012 l'ultima seduta del tavolo dei sottoscrittori dell'APQ. In particolare, in tale circostanza, il citato responsabile dell'accordo ha manifestato la necessità di svolgere verifiche in merito all'effettiva disponibilità delle risorse stanziate a valere sul fondo FSC (ex FAS) 2000/2006, programmate nell'ambito dell'APQ di cui trattasi, a seguito dell'emanazione della citata delibera n. 6 del 2012 (totale euro 83,5 milioni), con particolare riferimento alla somma già menzionata di euro 50 milioni di cui alla Delibera CIPE n. 13 del 2006.
  È evidente che i tagli effettuati a seguito di detta delibera n. 6 del 2012, come anche il venir meno dello stanziamento di euro 15,6 milioni a valere sui fondi FESR disciplinati nel POR Campania 2007-2013, ai quali si è aggiunta l'indisponibilità del comune di Piombino ad accogliere i materiali provenienti da Bagnoli, abbiano fatto sì che l'operazione di primo stralcio funzionale, relativo alla bonifica dei fondali del SIN «Bagnoli-Coroglio» non fosse più sostenibile dal punto di vista sia finanziario che operativo.
  Nel medesimo anno 2012, allo scopo di acquisire due distinte proposte di rimodulazione concordate con le amministrazioni locali coinvolte, gli uffici dell'allora direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche di questo dicastero hanno provveduto a richiedere separatamente alle amministrazioni territorialmente interessate per il SIN «Piombino» e per il SIN «Bagnoli-Coroglio», la formulazione di una proposta operativa di riprogrammazione dell'Accordo, limitata al SIN di riferimento, condivisa tra regione ed enti locali, volta alla definizione di un quadro di interventi aggiornato sulla base delle risorse finanziarie effettivamente disponibili, da sottoporre all'esame del tavolo dei sottoscrittori.
  Conseguentemente, la regione Toscana ha avviato le attività di competenza per il SIN di Piombino. Tali iniziative, tuttavia, sono state superate con l'emanazione del decreto-legge n. 43 del 2013, convertito in legge n. 71 del 2013, che prevede la stipula di uno specifico APQ per l'area di crisi industriale complessa di Piombino, a valere anche sulle risorse originariamente stanziate nell'APQ Bagnoli-Piombino. Ai sensi del disposto normativo citato, in data 26 luglio 2013 è stato sottoscritto apposito protocollo d'intesa cui ha fatto seguito la stipula dell'APQ nell'agosto 2013.
  Diversamente, il comune di Napoli, con nota del 14 dicembre 2012, «preso atto delle circostanze che hanno portato alla perdita del finanziamento di euro 50.000.000,00», ha fatto presente che «in mancanza delle risorse finanziarie anche il subentro del Comune di Napoli nella responsabilità delle attività dei SIN di Bagnoli-Coroglio ..., andrà rivisto, atteso che esso fu previsto anche a seguito degli impegni assunti con l'APQ in oggetto...». Il comune ha altresì invitato il Dicastero a convocare una riunione per «trovare le risorse necessarie e, in mancanza, individuare diverse modalità di intervento...».
  A tal proposito, in data 6 giugno 2013, si è tenuta presso questo dicastero, una riunione volta a definire le modalità di rimodulazione delle attività relative al SIN di Napoli «Bagnoli-Coroglio», nel corso della quale si è evidenziata la necessità che il comune di Napoli formulasse una proposta strutturata e dettagliata degli interventi di bonifica relativi prioritariamente all'area marino-costiera del SIN.
  A tale riunione ha fatto seguito un'ulteriore incontro tecnico preliminare con il comune di Napoli, presso il Ministero dell'ambiente, in data 30 luglio 2013, nel quale sono state discusse le prime ipotesi formulate dal comune stesso.
  Parallelamente, l'allora direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche, con nota del 26 luglio 2013, ha supportato la richiesta di sancire formalmente la chiusura del medesimo accordo, effettuata dalla regione Toscana, con nota del 23 luglio 2013, al responsabile dell'APQ. Inoltre la stessa direzione generale, con nota del 29 luglio 2013, ha sollecitato la regione Campania a formulare la medesima richiesta, analogamente a quanto effettuato dalla Toscana.
  Rispetto a quanto riportato, tuttavia, si rappresenta che sono successivamente subentrati rilevanti eventi di ampia diffusione mediatica che hanno mutato radicalmente il contesto nel quale realizzare gli interventi di risanamento ambientale del sito di «Bagnoli-Coroglio».
  Si fa particolare riferimento:
   al sequestro preventivo dell'area industriale ex ILVA ed ex Italsider in Bagnoli, in disponibilità della Bagnolifutura S.p.A, da parte del tribunale di Napoli, risalente ad aprile 2013, dapprima revocato e poi ripristinato nell'ottobre 2014;
   al fallimento della Bagnolifutura S.p.A., nel maggio 2014;
   alla nomina, con provvedimento del 21 novembre 2014, da parte del tribunale di Napoli del custode giudiziario «dinamico» delle aree del sito di Bagnoli sottoposte al provvedimento di sequestro, con il compito di sovraintendere alle attività necessarie e di adottare le iniziative e misure tecniche necessarie alla salvaguardia ambientale ed alla bonifica del sito ex industriale;
    all'emanazione del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito con legge 11 novembre 2014, n. 164, in particolare, all'articolo 33, con cui è stata, tra l'altro, prevista la definizione di un piano di bonifica ambientale e rigenerazione urbana delle aree ricomprese nel comprensorio di Bagnoli-Coroglio, individuate di rilevante interesse nazionale, nonché la nomina di un commissario straordinario di Governo e di un soggetto attuatore;
   alla mancata individuazione del commissario straordinario di Governo e della conseguente definizione del piano previsto dalla norma sopra richiamata.

  Tali circostanze hanno condotto, da ultimo, alla sottoscrizione, in data 16 aprile 2015, dell'accordo di programma «Per l'attuazione delle iniziative, delle misure, delle attività e degli interventi necessari per il corretto esercizio delle funzioni di custodia giudiziaria dinamica disposta con provvedimento del 21 novembre 2014 del presidente del tribunale di Napoli, sesta sezione penale, apposto in calce alla lettera della procura della Repubblica di Napoli in data 18 novembre 2014, da espletare nelle aree ex ILVA ed ex Italsider del sito di interesse nazionale “Bagnoli-Coroglio” oggetto di sequestro giudiziario», tra Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e comune di Napoli, al fine di individuare, disciplinare e programmare l'impiego delle risorse economiche necessarie per dare attuazione alle attività, alle iniziative, alle misure tecniche e agli interventi che il custode giudiziario deve porre in essere.
  A tal proposito, sono in fase di definizione gli atti convenzionali per l'affidamento ai Soggetti attuatori, degli interventi previsti nell'accordo, a valere sulle risorse residue dell'APQ Bagnoli-Piombino, definitivamente cessato (circa 45 milioni di euro di fondi ministeriali trasferiti al comune di Napoli).

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

BAGNOLI IRPINO,AVELLINO - Prov,CAMPANIA

EUROVOC :

protezione delle acque

aggiudicazione d'appalto

ambiente marino

lavori pubblici