ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00930

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 36 del 19/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: D'UVA FRANCESCO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 19/06/2013
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 19/06/2013
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/06/2013
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 19/06/2013
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 19/06/2013
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 19/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 19/06/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 23/12/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00930
presentato da
D'UVA Francesco
testo di
Mercoledì 19 giugno 2013, seduta n. 36

   D'UVA, LUIGI GALLO, VACCA, MARZANA, DI BENEDETTO, BATTELLI e SIMONE VALENTE. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   durante l'assemblea della conferenza dei rettori delle università italiane, tenutasi il 23 maggio 2013, è stata approfondita l'analisi sullo stato dell'università italiana, facendo emergere al termine della stessa un quadro generale di assoluta emergenza per la maggioranza degli atenei del nostro Paese;
   le politiche che negli ultimi anni hanno introdotto una lunga serie di tagli alla spesa da destinare alle università italiane, con una progressiva riduzione del fondo di finanziamento ordinario, del 4,6 per cento rispetto al solo 2012, riducendo la cifra dello stesso dai 7450 milioni di euro dell'anno 2009 agli attuali 6690 milioni dell'anno 2013, con una decurtazione nell'intervallo considerato di quasi 11 punti percentuali;
   il finanziamento previsto per l'anno 2014 ha raggiunto cifre non più accettabili per uno Stato che intenda effettuare politiche serie sul diritto allo studio e consentire ai giovani l'accesso ad un'offerta formativa che realmente accresca le loro capacità e le loro competenze, allo stesso tempo, permettendo ai meritevoli di accedere a borse di studio che premino il merito e ai ricercatori universitari di ottenere i fondi che siano sufficienti a finanziare il loro indispensabile lavoro;
   in particolare, secondo una media effettuata su base nazionale, l'attuale copertura finanziaria per l'erogazione delle borse di studio in favore di studenti capaci e meritevoli non supera il 60 per cento; con casi particolari di atenei che non raggiungono neanche il 50 per cento della copertura, compromettendo così la possibilità per molti giovani di raggiungere livelli di eccellenza nella ricerca universitaria, con la drammatica prospettiva, così come evidenziata dal CRUI, di vedere assegnate nell'anno accademico 2014 solamente 2000 borse di studio;
   a norma dell'articolo 5 del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 49, che disciplina la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche di bilancio e di reclutamento degli atenei, si prevede che l'indicatore per l'applicazione del limite massimo alle spese di personale delle università, così come previsto dalla normativa in esame, venga calcolato rapportando le spese complessive di personale di competenza dell'anno di riferimento alla somma algebrica dei contributi statali per il funzionamento assegnati nello stesso anno e delle tasse, e senza la possibilità che l'indicatore possa superare una soglia massima pari all'80 per cento;
   attraverso una sistematica comparazione delle condizioni richieste dall'articolo 5 sulle effettive disponibilità finanziare in rapporto alla spesa complessiva del personale universitario, dati gli attuali costi per la spesa del personale pari a circa il 95 per cento dei trasferimenti dallo Stato italiano, e data la già evidenziata riduzione di spesa per il fondo di finanziamento ordinario, risulta una inevitabile quanto imminente situazione di stato di default per circa la metà degli atenei italiani, con conseguente blocco del reclutamento laddove necessario;
   il già prospettato blocco delle assunzioni di personale, in assenza di eventuali provvedimenti urgenti, andrà ad aumentare uno stato di criticità già elevato per gli atenei italiani, quale diretta conseguenza sia delle disposizioni normative introdotte dalla legge n. 135 del 2012, che disciplinando il blocco del turnover ha introdotto un limite di spesa pari al 20 per cento di quella relativa al corrispondente personale complessivamente cessato dal servizio nell'anno precedente, sia a causa del reclutamento dei docenti di prima fascia ormai fermo da circa sei anni;
   il metodo di calcolo delle spese per l'assunzione di personale deve ora essere basato sul concetto di «punti organico» (PO), secondo il quale ogni punto rappresenta il costo medio nazionale di un professore di I fascia cui corrisponde il coefficiente stipendiale di 1 punto organico pari a euro 120.151, e ogni ateneo al quale vengono distribuiti i punti organico da utilizzare per la spesa disponibile così come previsto dal decreto ministeriale 22 ottobre 2012 n. 297, articoli 2 e 3, può utilizzarli nella misura in cui il rapporto tra la rispettiva attribuzione di punti organico e la somma di quelli già utilizzati nell'anno in corso per i diversi regimi assunzionali determini una differenza positiva, da utilizzare però entro il termine ultimo del 30 giugno 2013;
   quanto sinora riportato ha determinato una situazione di generale invecchiamento del personale universitario, con medie difficilmente riscontrabili in altri Paesi europei, una generale situazione di default per la maggior parte delle Università italiane e, allo stesso tempo, una inevitabile preclusione per centinaia di giovani dottori di ricerca che, a causa delle crescenti difficoltà a continuare il naturale percorso professionale all'interno degli atenei, ovvero a ottenere una borsa di studio di merito, sono costretti a trasferire le proprie conoscenze e capacità in Paesi che, grazie a continui investimenti sulla formazione scolastica e universitaria progrediscono sotto l'aspetto culturale e scientifico-tecnologico, comportando così un danno per la ricerca italiana –:
   se non ritenga di dover assumere iniziative, attraverso un piano pluriennale, per realizzare una strutturale programmazione finanziaria delle università italiane e del relativo diritto allo studio finalmente di ampio respiro, provvedendo a ripristinare in modo adeguato le voci di spesa da destinare al fondo di finanziamento ordinario, e impedendo così che la generale situazione di default di numerosi atenei, così come prospettato dal Comitato dei rettori delle università italiane, diventi effettiva;
   se si stia valutando la possibilità di assumere iniziative per rimuovere i conflitti in essere dalle normative introdotte nel corso degli anni che impediscono di fatto, vista la continua diminuzione dei fondi di finanziamento e, soprattutto, la previsione di un livello di turnover del tutto inadeguato, l'assunzione di personale essenziale per ottenere una migliore offerta formativa e, allo stesso tempo, un necessario ricambio generazionale;
   se intenda promuovere ogni iniziativa di competenza affinché la copertura finanziaria per l'erogazione delle borse di studio in favore di studenti capaci e meritevoli possa raggiungere percentuali adeguate almeno a garantire il superamento dell'attuale soglia media di 60 punti percentuali, evitando l'ulteriore decremento così come previsto per l'anno accademico 2014;
   se stia predisponendo le iniziative per una necessaria quanto urgente proroga, così come prevista dalla legge di stabilità, circa le disponibilità dei punti organico assegnate alle università italiane dal decreto ministeriale 22 ottobre 2012 n. 297, in scadenza il 30 giugno 2013 e da estendere almeno fino al termine dell'anno in corso. (4-00930)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

assunzione

assegno scolastico

universita'

diritto all'istruzione

istruzione