ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/03052

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 804 del 26/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: LATRONICO COSIMO
Gruppo: MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Data firma: 26/05/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 26/05/2017
Stato iter:
04/07/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/07/2017
Resoconto DEL BASSO DE CARO UMBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 04/07/2017
Resoconto LATRONICO COSIMO MISTO-DIREZIONE ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 04/07/2017

SVOLTO IL 04/07/2017

CONCLUSO IL 04/07/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-03052
presentato da
LATRONICO Cosimo
testo presentato
Venerdì 26 maggio 2017
modificato
Martedì 4 luglio 2017, seduta n. 826

   LATRONICO. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   la promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili è regolata dalla direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, recepita dal nostro Paese con il decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28 (Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE);
   il comma 1 dell'articolo 4 di detto decreto legislativo stabilisce che, al fine di favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili e il conseguimento, entro il 2020, degli obiettivi stabiliti relativamente alla quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e alla quota di energia da fonti rinnovabili in tutte le forme di trasporto, la costruzione e l'esercizio di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili siano disciplinati secondo speciali procedure amministrative semplificate, accelerate, proporzionate e adeguate, sulla base delle specifiche caratteristiche di ogni singola applicazione;
   il 23 giugno 2016 il Ministero dello sviluppo economico emanava il decreto «Incentivazione dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico»;
   tale decreto, anziché semplificare, ha aperto numerosi dubbi interpretativi (in particolar modo, l'articolo 5), che hanno portato all'apertura di diversi contenzioni di fronte del tribunale amministrativo regionale del Lazio;
   a seguito dell'intervento delle associazioni di settore (Anev, Cpem e altre) il Gestore dei servizi energetici (Gse) sta per emanare una circolare esplicativa;
   il citato decreto ministeriale estende gli incentivi previsti dalla normativa vigente al 29 giugno 2017 (purché gli impianti siano entrati in esercizio entro tale data) e comunque fino al raggiungimento del tetto massimo stanziato pari a 5,8 miliardi di euro annui;
   fino al 1o dicembre 2017 vengono assicurati incentivi molto più bassi (si passa da 268 euro megawatt a 190 megawatt);
   come comunicato dal Gestore dei servizi energetici, il costo indicativo cumulato di tutte le tipologie di incentivo degli impianti a fonte rinnovabile è passato da quasi 5,8 miliardi di euro del 2016 agli attuali 5,4 miliardi di euro, con proiezione al 2020 a 5,2 miliardi di euro;
   da quanto appreso dall'interrogante, risulterebbe che l’iter procedurale con E-distribuzione, la società del gruppo Enel che si occupa della distribuzione di energia elettrica in Italia, non è inferiore ai dieci mesi, per colpa delle centinaia di domande di allaccio presentate, cui gli attuali organici della società non sono in grado di far fronte, anche a causa del temporaneo trasferimento di molti dirigenti e tecnici in Abruzzo per la recente drammatica emergenza sismica;
   tale situazione rischia di non consentire la certezza degli allacci entro il 29 giugno 2017, in particolare di moltissimi impianti del cosiddetto «mini-eolico», con il concreto rischio di danneggiare una vasta platea di piccoli investitori;
   ad oggi, inoltre, ancora nulla si sa sugli incentivi per il triennio 2018/2020, rendendo, quindi, ulteriormente incerto il futuro di un settore che vede impegnate molte aziende italiane e conta diverse migliaia di addetti, con il rischio concreto che il Paese non raggiunga le quote minime di energia da fonte rinnovabile concordate a livello comunitario –:
   se non ritenga di dover quanto prima assumere iniziative per provvedere al rinnovo, almeno fino al 31 dicembre 2017, dell'attuale entità dell'incentivo o, quantomeno, prospettare una soluzione per chi, per cause indipendenti dalla sua volontà, si trova nelle situazioni riportate in premessa;
   se si intenda adottare quanto prima il decreto ministeriale per il triennio 2018/2020 al fine di assicurare un periodo relativamente lungo, necessario agli imprenditori per poter programmare gli investimenti. (3-03052)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

energia rinnovabile

energia dolce

risorse rinnovabili