ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02508

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 680 del 27/09/2016
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/09/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/09/2016
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/09/2016
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 27/09/2016
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 27/09/2016
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/09/2016
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/09/2016
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 27/09/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 27/09/2016
Stato iter:
28/09/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 28/09/2016
Resoconto NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 28/09/2016
Resoconto LORENZIN BEATRICE MINISTRO - (SALUTE)
 
REPLICA 28/09/2016
Resoconto GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/09/2016

SVOLTO IL 28/09/2016

CONCLUSO IL 28/09/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02508
presentato da
NESCI Dalila
testo presentato
Martedì 27 settembre 2016
modificato
Mercoledì 28 settembre 2016, seduta n. 681

   NESCI, LOREFICE, GRILLO, MANTERO, COLONNESE, DI VITA, SILVIA GIORDANO e DALL'OSSO. — Al Ministro della salute. – Per sapere, premesso che:
   l'elemento più rilevante nel documento di economia e finanza 2016 è proprio l'ulteriore taglio alla sanità, misura corrispondente alle risultanze dell'accordo Stato-regioni dell'11 febbraio 2016, ove si prevede, a carico del servizio sanitario nazionale, quanto stabilito dalla legge n. 208 del 2015 (legge di stabilità per il 2016), la quale al comma 680 dell'articolo 1 dispone tagli per 3.980 milioni di euro per il 2017 e 5.480 milioni di euro per il 2018 e 2019, quale contributo dovuto dalle regioni alla finanza pubblica; pertanto sulla sanità, oltre al taglio di 1,8 miliardi di euro del 2016, si aggiungono riduzioni per quasi 4 miliardi di euro per il 2017 e 5 miliardi di euro a decorrere dal 2018. Dalla medesima intesa risultano tagli di 100 milioni di euro per la prevenzione e gestione del rischio sanitario, nonché la prosecuzione delle politiche di tagli agli investimenti in edilizia sanitaria per 208 milioni di euro. Inoltre, permangono le misure sul personale: blocco del turnover e riduzione permanente del salario accessorio;
   nel triennio 2017-2019, la spesa sanitaria è prevista crescere ad un tasso medio annuo dell'1,5 per cento, ma il rapporto fra la spesa sanitaria e il prodotto interno lordo decresce e si attesta, alla fine dell'arco temporale considerato, ad un livello pari al 6,5 per cento. Il decrescere dell'incidenza sul prodotto interno lordo è un elemento inquietante perché si traduce in «meno salute» e si pone al di sotto della media dei Paesi Ocse e al di sotto dell'accettabilità;
   la Camera dei deputati, a giugno 2015, ha approvato la mozione n. 1-00767 presentata dal MoVimento 5 Stelle, con la quale, in maniera peraltro bipartisan, si è condivisa la necessità di porre rimedio all'emergenziale e non più sostenibile carenza di personale sanitario, impegnando il Governo allo sblocco del turnover e all'attuazione delle procedure di mobilità interregionale del personale sanitario in relazione alle piante organiche e alla garanzia di assicurare i livelli essenziali delle prestazioni in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale;
   inoltre anche nella legge di stabilità per il 2016, seppure con diversi limiti correlati alle regioni con piani di rientro, si era condivisa la necessità di porre in essere procedure concorsuali straordinarie per l'assunzione di personale medico, tecnico-professionale e infermieristico sulla base delle valutazioni dei fabbisogni, con l'elaborazione di piani che ad oggi le regioni non hanno predisposto; nel documento di economia e finanza non c’è traccia degli impegni presi dal Governo al fine di risolvere la perdurante carenza di personale della sanità, a garanzia dei livelli essenziali di assistenza che, proprio a causa di tale carenza, sono gravemente compromessi;
   appare preoccupante la mancanza di uno scenario di politica del personale che rappresenta il principale fattore produttivo del sistema, senza il quale qualunque politica di «consolidamento dei risultati qualitativi raggiunti», come testualmente afferma il documento di economia e finanza, non è praticabile, dopo anni di vincoli alla spesa, blocco del turnover, blocco delle procedure contrattuali, blocco dei trattamenti accessori, riduzione delle risorse per la formazione specialistica dei medici, mancata attivazione dei corsi di specializzazione di alcune professioni non mediche, ricorso a lavoro precario, esternalizzazione di servizi anche sanitari e altro;
   l'articolo 14 della legge n. 161 del 2014, contenente «Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea (cosiddetta Legge europea 2013-bis)», prevede, tra l'altro, che al fine di garantire la continuità nell'erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni, i contratti collettivi nazionali di lavoro del comparto sanità disciplinano le deroghe alle disposizioni in materia di riposo giornaliero del personale del servizio sanitario nazionale preposto ai servizi relativi all'accettazione, al trattamento e alle cure, prevedendo equivalenti periodi di riposo compensativo, immediatamente successivi al periodo di lavoro da compensare. Nelle more del rinnovo dei contratti collettivi vigenti, le disposizioni contrattuali in materia di durata settimanale dell'orario di lavoro e di riposo giornaliero cessano di avere applicazione;
   destano oltremodo preoccupazione le anticipazioni circolate sulla nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, prevista nel prossimo Consiglio dei ministri, e che non lasciano ben sperare circa gli interventi nel settore; infatti, se in primavera il documento di economia e finanza ha stimato una crescita italiana per il 2016 all'1,2 per cento, la nota di aggiornamento dovrà necessariamente rivedere una stima al ribasso –:
   come intenda garantire, per quanto di competenza, il rispetto della normativa europea sui turni e sui riposi obbligatori del personale, introdotta in Italia dalla legge n. 161 del 2014 ma non ancora attuata a causa dei ritardi accumulati nella copertura del fabbisogno certificato presso il Ministero della salute, e quali dati intenda fornire in merito alle necessità rilevate per ogni profilo professionale. (3-02508)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

formazione professionale

rischio sanitario

applicazione del diritto comunitario