ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/02389

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 652 del 12/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: MOTTOLA GIOVANNI CARLO FRANCESCO
Gruppo: MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Data firma: 12/07/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 12/07/2016
Stato iter:
13/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/07/2016
Resoconto MOTTOLA GIOVANNI CARLO FRANCESCO MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
 
RISPOSTA GOVERNO 13/07/2016
Resoconto ORLANDO ANDREA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 13/07/2016
Resoconto MOTTOLA GIOVANNI CARLO FRANCESCO MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/07/2016

SVOLTO IL 13/07/2016

CONCLUSO IL 13/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02389
presentato da
MOTTOLA Giovanni Carlo Francesco
testo presentato
Martedì 12 luglio 2016
modificato
Mercoledì 13 luglio 2016, seduta n. 653

   MOTTOLA. – Al Ministro della giustizia . – Per sapere – premesso che:
   nel 2010 la provincia di Roma ha avviato un progetto pilota per il reimpiego di circa 80 lavoratori in cassa integrazione e mobilità nel settore giudiziario, con la finalità di sopperire alle carenze ed alle emergenze di scarsità di personale nel tribunale di Roma manifestate dalla medesima amministrazione giudiziaria;
   alcuni mesi dopo, la corte d'appello prima e la Corte di cassazione poi hanno esteso l'esperienza formativa ad altri tribunali del Lazio, agli uffici dei giudici di pace, favorendo in questo modo la diffusione di questa tipologia di tirocinio, data la platea di destinatari, volto all'inserimento/reinserimento lavorativo su tutto il territorio nazionale. Non a caso tali esperienze erano intese come forme di politica attiva del lavoro, per cui sono stati impiegate risorse del fondo sociale europeo 2007-2013 a valere sui cosiddetti assi 2 – occupabilità, 3 – inclusione sociale. La serie di tali provvedimenti arriva a coinvolgere ben 3 mila tra cassintegrati, disoccupati, lavoratori in mobilità in deroga ed inoccupati distribuiti tra i 1.300 tribunali di tutta Italia ed impegnati nello smaltimento dell'ingente mole di pratiche e fascicoli generata per effetto della sistemica carenza di personale negli uffici giudiziari;
   l'articolo 1, comma 25, della legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità per il 2013), sulla medesima materia, ha previsto che fosse stabilita con decreto la ripartizione in quote delle risorse stanziate dalla medesima legge per consentire ai lavoratori cassintegrati, in mobilità, socialmente utili ed ai disoccupati ed inoccupati, che hanno partecipato ai sopra citati progetti formativi regionali o provinciali presso gli uffici regionali, di completare il percorso formativo entro il 31 dicembre 2013 nel limite di spesa di 7,5 milioni di euro;
   a decorrenza di detto termine, l'articolo 1, comma 344, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità per il 2014), ha disposto il rinnovo del progetto formativo, ivi denominato di «perfezionamento» e funzionale alla prospettiva di «migliorare l'efficienza degli uffici giudiziari» e per consentire a coloro che hanno completato il tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari di proseguire tale collaborazione. La stessa disposizione ha assegnato la titolarità del suddetto progetto formativo al Ministero della giustizia e previsto un nuovo stanziamento;
   il decreto-legge n. 192 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 11 del 2015 (cosiddetto decreto «milleproroghe»), ha previsto una nuova ed ulteriore proroga sino al 28 febbraio 2015, termine successivamente slittato al 30 aprile 2015, per la prosecuzione delle collaborazioni;
   l'interrogante evidenzia come, anche secondo le dichiarazioni di presidenti di procure, delle corti di appello e dei tribunali che hanno beneficiato di tale apporto di personale, le risorse umane coinvolte in questa tipologia contrattuale abbiano maturato competenze ed esperienze tali da risultare di grande utilità per supportare l'attività giurisdizionale degli uffici giudiziari, che risentono da molti anni della carenza di personale generata anche dal blocco del turn over e dalle politiche di spending review, a danno del regolare esercizio della funzione pubblica dell'amministrazione della giustizia alla quale tali enti ed uffici sono costituzionalmente preposti. Per tutte queste ragioni è stata più volte richiesta l'attivazione di una procedura selettiva di evidenza pubblica per l'assorbimento del personale e la stabilizzazione delle medesime risorse;
   nel 2015 si arriva ad uno stralcio dell'iniziale platea di tirocinanti con una parziale ulteriore presa in carico da parte del Ministero della giustizia quale ente promotore: con decreto del 20 ottobre 2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 257 del 4 novembre 2015, è indetta la procedura di selezione di 1.502 tirocinanti, ai fini dello svolgimento di un ulteriore periodo di perfezionamento, comunque limitato e stabilito nella durata di dodici mesi;
   con successivo provvedimento del 3 novembre 2015 del direttore generale del personale e formazione dell'organizzazione giudiziaria, il Ministero della giustizia ha indicato le modalità per la presentazione della domanda di partecipazione alla procedura di selezione, ai fini dello svolgimento, da parte di coloro che hanno svolto il periodo di perfezionamento sopra citato, nella struttura dell'ufficio per il processo, il progetto di miglioramento del servizio giustizia a supporto dei processi di innovazione negli uffici giudiziari;
   la procedura avrebbe dovuto prevedere la selezione di 1.502 tirocinanti (su 2.650 persone interessate dalla vicenda) da assegnare a tale struttura. Attualmente solo 1.115 tirocinanti sono stati inseriti nell'ufficio del processo;
   lo stesso decreto ha espressamente disposto che i posti non assegnati all'esito della procedura di selezione, di cui al presente decreto, avrebbero costituito oggetto di una nuova procedura disposta con successivo decreto. Decreto che ad oggi non risulta ancora emanato e pertanto le risorse già stanziate risultano non utilizzate;
   si rileva, inoltre, come la platea, ad oggi, rimasta esclusa dal bando per l'ufficio del processo, lo è stata nonostante il possesso dei requisiti di cui all'articolo 3 del decreto del 20 ottobre 2015, al pari degli altri colleghi reputati «più idonei». I criteri cosiddetti «selettivi» (che hanno peraltro costituito oggetto di ricorsi) hanno, quindi, a parere dell'interrogante, più che carattere nazionale, una valenza circoscritta al singolo distretto in cui è stata inoltrata la domanda di partecipazione. È doveroso evidenziare, altresì, che lo «scorporo» dei 1.502 lavoratori per l'ufficio del processo potrebbe determinare un'ingiusta discriminazione di un comparto di tirocinanti rispetto agli altri;
   l'interrogante evidenzia i molteplici profili di criticità sul piano ordinamentale, pubblico e civile della gestione della situazione per la pluralità degli interessi pubblici interessati nella vicenda: da una parte, il diritto soggettivo all'efficienza del sistema giudiziario, per la tutela della sfera giuridica dei singoli in qualsiasi ordinamento fondato sul principio della legalità; dall'altra, la sfera degli interessi legittimi di una platea di 2.500 lavoratori, in situazione di cassa integrazione e mobilità, che, al fine di salvaguardare e non perdere i propri diritti, hanno prestato con diligenza e professionalità la loro opera all'interno delle strutture amministrative pubbliche, anche a fronte di un corrispettivo modesto;
   la stabilizzazione dei cosiddetti «precari della giustizia» (intendendosi per tali sia coloro che sono refluiti nell'ufficio del processo, ma anche e soprattutto coloro che ne sono restati inspiegabilmente estromessi a parità di requisiti) non ha una valenza solamente circoscritta alla platea, pur vasta e distribuita su gran parte del territorio nazionale, dei soggetti interessati, ma assume una portata più ampia sino ad interessare la fiducia che i cittadini ripongono nelle istituzioni, in specie nelle istituzioni afferenti al Ministero della giustizia –:
   se il Ministro interrogato ritenga di valutare l'opportunità di assumere iniziative per prevedere una contrattualizzazione a tempo determinato dei cosiddetti «precari della giustizia», in attesa di procedure concorsuali volte alla stabile definizione della questione, favorendo in tal modo la copertura nell'immediato dei fabbisogni del personale amministrativo e di cancelleria degli uffici giudiziari e, al contempo, la tutela degli interessi soggettivi dei lavoratori interessati. (3-02389)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cassa integrazione

disoccupato

integrazione sociale