ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01979

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 560 del 02/02/2016
Firmatari
Primo firmatario: VIGNALI RAFFAELLO
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 02/02/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 02/02/2016
Stato iter:
03/02/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/02/2016
Resoconto VIGNALI RAFFAELLO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
 
RISPOSTA GOVERNO 03/02/2016
Resoconto GIANNINI STEFANIA MINISTRO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 03/02/2016
Resoconto VIGNALI RAFFAELLO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/02/2016

SVOLTO IL 03/02/2016

CONCLUSO IL 03/02/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01979
presentato da
VIGNALI Raffaello
testo presentato
Martedì 2 febbraio 2016
modificato
Mercoledì 3 febbraio 2016, seduta n. 561

   VIGNALI. – Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   i Conservatori sono uno straordinario patrimonio del Paese;
   la legge 21 dicembre 1999, n. 508, finalizzata alla riforma del sistema di alta formazione e specializzazione artistica e musicale (AFAM), ha disciplinato in modo organico la struttura, l'organizzazione e le finalità delle Accademie di belle arti, dell'Accademia nazionale di danza, dell'Accademia nazionale di arte drammatica, degli Istituti superiori per le industrie artistiche, dei Conservatori di musica e degli Istituti musicali pareggiati;
   al netto delle parti inattuate della riforma del ’99, per quanto riguarda i Conservatori, con riferimento al percorso formativo si riscontrano diverse criticità. Il passaggio da scuola superiore sui generis a livello accademico, non sufficientemente approfondito e monitorato, dimostra oggi tutti i propri limiti. Il test più evidente di questo giudizio è che gli studenti transitati dall'ordinamento precedente all'attuale costituiscono casi eccezionali. Allo stesso modo, il sistema dei crediti formativi, trasposto assai meccanicamente ai conservatori, condiziona significativamente il percorso formativo, in particolare peggiorando fortemente la preparazione dello strumento principale;
   pur se poco più della metà degli insegnanti dei conservatori insegnano anche nei corsi preaccademici, in molte realtà si è appaltato a soggetti esterni questo livello di formazione senza alcun controllo didattico. Inoltre, non vi sono garanzie per gli allievi per il passaggio da un preaccademico ad un altro;
   le conferenze nazionali dei Conservatori statali e non statali dei presidenti, dei direttori e dei presidenti delle consulte degli studenti, riunite congiuntamente a Roma nella sede del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca il 27 gennaio 2016, hanno espresso la più grande preoccupazione per la situazione del sistema dei Conservatori statali e non statali italiani e più in generale per la formazione musicale nel nostro Paese;
   in particolare le suddette conferenze hanno lamentato il blocco ormai da anni del processo di riforma del sistema avviato dalla legge n. 508 del 1999, cui si accompagna una grave carenza di risorse pubbliche, nonché una problematicità costante nella interlocuzione con il livello politico-istituzionale. Le conferenze hanno denunciato il persistere di un'assenza di progettualità politica e culturale che riguarda il sistema formativo in un contesto di una costante sottovalutazione di fatto del valore della musica nell'intero contesto culturale e sociale complessivo del paese;
   a distanza di sedici anni dall'entrata in vigore della legge di riforma mancano ancora fondamentali passaggi normativi, come il decreto sul reclutamento del personale docente, la messa a ordinamento dei bienni, la statizzazione degli Istituti superiori di studi musicali, l'organo consultivo di sistema scaduto e non rinnovato da tre anni (CNAM). Le stesse conferenze riunite hanno ribadito con determinazione la necessità di essere riconosciute e considerate come dai decreti ministeriali istitutivi quali organismi stabili di interlocuzione tra l'amministrazione e i conservatori, statali e non statali;
   hanno inoltre espresso la ferma contrarietà all'annuncio di norme che favorirebbero le istituzioni private a discapito delle istituzioni pubbliche;
   a tal fine le conferenze nazionali riunite hanno chiesto immediate risposte e azioni concrete alle istanze poste, non oltre il mese di febbraio 2016, da realizzarsi in tempo utile per garantire l'efficacia delle procedure per l'avvio del prossimo anno accademico;
   inoltre, il passaggio al sistema universitario ha spinto molte province a disinteressarsi dell'edilizia dei Conservatori (manutenzione ordinaria e straordinaria e utenze) e la carenza di fondi dovuta alla loro soppressione ha costretto anche quelle ben disposte a non sostenere questi costi, senza una conseguente assunzione degli stessi da parte dello Stato. Il recente caso della chiusura dell'Accademia di Firenze per mancanza di riscaldamento è l'emblema di questa situazione;
   pare dunque necessario effettuare una ricognizione esaustiva della situazione e cercare soluzioni a brevissimo periodo, per non pregiudicare l'esistenza dei Conservatori, ma nel quadro prospettico della riforma e quindi di una sostenibilità nel medio-lungo periodo –:
   come intenda operare il Ministro interrogato per attuare, anche modificandola, la riforma dei Conservatori e degli Istituti superiori di studi musicali, considerando il percorso formativo, la struttura del sistema, il reclutamento e la valutazione, per garantire loro la necessaria autonomia, la funzionalità nell'immediato e la sostenibilità a regime. (3-01979)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

formazione professionale

musica

assunzione