ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01962

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 555 del 26/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: OCCHIUTO ROBERTO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 26/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 26/01/2016
Stato iter:
27/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/01/2016
Resoconto OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 27/01/2016
Resoconto PADOAN PIETRO CARLO MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 27/01/2016
Resoconto OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/01/2016

SVOLTO IL 27/01/2016

CONCLUSO IL 27/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01962
presentato da
OCCHIUTO Roberto
testo presentato
Martedì 26 gennaio 2016
modificato
Mercoledì 27 gennaio 2016, seduta n. 556

   OCCHIUTO e BRUNETTA. – Al Ministro dell'economia e delle finanze. – Per sapere – premesso che:
   nel «Rapporto sulla sostenibilità delle finanze pubbliche» diffuso nei giorni scorsi, la Commissione europea si è soffermata in particolare sull'alto debito pubblico dell'Italia, mettendo in mora il Governo;
   secondo il rapporto, per l'Italia «i rischi sembrano essere alti nel medio termine», a causa di un elevato livello di debito «alla fine delle proiezioni» nel 2026 e di una «alta sensibilità a possibili shock alla crescita nominale e ai tassi d'interesse»;
   non solo il livello del debito è troppo alto, «già al 133 per cento nel 2015», ma continuerà a crescere fino al 2020. E non finisce qui: «per far scendere – come dovrebbe fare l'Italia per rispettare i parametri europei – il debito al 110 per cento nel 2026, in condizioni economiche normali, ci vuole un avanzo strutturale costante e invariato al 2,5 per cento fino al 2026»;
   questa frase contiene in sé già due criticità: innanzitutto, la congiuntura economica italiana, europea e internazionale, come rilevato da tutti gli istituti di previsione, volge al peggio nei prossimi anni, quindi l'ipotesi «in condizioni economiche normali» contemplata dalla Commissione europea si sa già essere irrealizzabile;
   ma, se anche così fosse, va rilevato comunque che l'avanzo primario degli ultimi quattro trimestri in Italia è stato pari all'1,5 per cento del prodotto interno lordo. Ben lontano, quindi, dal 2,5 per cento che chiede l'Europa. D'altronde, la Commissione europea, sempre nel rapporto pubblicato nei giorni scorsi, pone proprio questo tema: quello del 2,5 per cento fino al 2026 «potrebbe essere un avanzo primario relativamente alto da mantenere per 10 anni»;
   è scontata, quindi, alla luce di tutto questo, la conclusione della Commissione europea: l'Italia non rispetta la regola di riduzione progressiva del debito pubblico; anzi, quest'ultimo è destinato ad aumentare negli anni, ben oltre i livelli già da record raggiunti. E, se il debito non diminuisce, nessuna flessibilità verrà concessa e diventa praticamente assicurato l'avvio di una procedura di infrazione;
   il Ministro interrogato ha assicurato che il debito sarà in discesa nel 2016 e che riuscirà a «fornire tutte le informazioni a sostegno della tesi inoppugnabile che il debito italiano è sostenibile» –:
   quali siano i dati e le informazioni in possesso del Governo tali da assicurare un calo del debito nell'anno corrente, come affermato dal Ministro interrogato, alla luce delle osservazioni contenute nel rapporto diffuso dalla Commissione europea. (3-01962)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

debito

condizione economica

debito pubblico