ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01961

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 555 del 26/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: GALLO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 26/01/2016
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 26/01/2016
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 26/01/2016
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 26/01/2016
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 26/01/2016
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 26/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 26/01/2016
Stato iter:
27/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 27/01/2016
Resoconto VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 27/01/2016
Resoconto PADOAN PIETRO CARLO MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 27/01/2016
Resoconto GALLO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/01/2016

SVOLTO IL 27/01/2016

CONCLUSO IL 27/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01961
presentato da
GALLO Luigi
testo presentato
Martedì 26 gennaio 2016
modificato
Mercoledì 27 gennaio 2016, seduta n. 556

   LUIGI GALLO, VACCA, MARZANA, BRESCIA, SIMONE VALENTE, D'UVA e DI BENEDETTO. – Al Ministro dell'economia e delle finanze. – Per sapere – premesso che:
   con interpellanza urgente n. 2-00357 presentata in data 10 gennaio 2014, il primo firmatario della presente interrogazione avvertiva il Ministro dell'economia e delle finanze circa le perplessità sulla gestione della società Consip s.p.a., in qualità di centrale di committenza, e sui danni a carico della collettività e del Ministero stesso emerse dall'inchiesta giornalistica del programma televisivo Report trasmessa il 2 dicembre 2013;
   dall'interpellanza di cui sopra, inter alia, emergono: il cosiddetto «sistema Romeo» e la presunta «sinergia» esistente tra la cooperativa Fiorita e la Manutencoop società cooperativa, che aderisce al Consorzio Nazionale Servizi società cooperativa e che l'anno precedente si era aggiudicata 3 dei 13 lotti (il massimo consentito) appaltati nel 2012 da Consip riguardanti la fornitura di servizi di pulizia per le scuole di tutto il territorio nazionale, alimentando già da allora il lecito sospetto di trovarsi dinanzi ad uno scenario complesso e torbido di attività e accordi anticoncorrenziali oltreché sulla capacità del Ministero di vigilare sull'operato della Consip, società in house;
   come appena ricordato, dunque, in data 11 luglio 2012, Consip, per conto del Ministero dell'economia e delle finanze, ha indetto una gara comunitaria a procedura aperta per la convenzione relativa all'affidamento dei servizi di pulizia e di altri servizi per il mantenimento del decoro e della funzionalità delle scuole pubbliche italiane di ogni ordine e grado, nonché dei centri di formazione della pubblica amministrazione suddiviso in 13 lotti geografici del valore totale di circa 1,63 miliardi di euro, più un eventuale importo aggiuntivo di 163 milioni di euro come plafond, per un periodo di due anni, rinnovabili per un altro anno;
   relativamente a tale gara, con delibera n. 21125 dell'8 ottobre 2014, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, rilevando talune anomalie che lasciavano ipotizzare una violazione della normativa a tutela della concorrenza, ha disposto l'avvio di un procedimento nei confronti delle seguenti società: Consorzio Nazionale Servizi, Manutencoop, Kuadra ed Exitone; il procedimento è stato in seguito esteso anche nei confronti di Roma Multiservizi s.p.a.;
   l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, nella sua adunanza del 22 dicembre 2015, ha deliberato che «le società CNS – Consorzio nazionale Servizi società cooperativa, Manutencoop Facility Management S.p.A., Kuadra S.p.A. e Roma Multiservizi S.p.A. hanno posto in essere un'intesa restrittiva della concorrenza contraria all'articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) consistente in una pratica concordata avente la finalità di condizionare gli esiti della gara Consip, attraverso l'eliminazione del reciproco confronto concorrenziale e la spartizione dei lotti da aggiudicarsi nel limite massimo fissato dalla lex specialis»;
   attraverso questa intesa, le quattro imprese, due delle quali sono i maggiori operatori del mercato, hanno de facto annullato il reciproco confronto concorrenziale nello svolgimento della gara Consip con lo scopo di spartirsi i lotti più appetibili e aggiudicarsene il numero massimo consentito (tre su tredici);
   dal verbale dell'adunanza, si evince che «la collusione si sarebbe realizzata attraverso un utilizzo distorto dello strumento consortile. Pur concorrendo formalmente in maniera autonoma, infatti, il Consorzio Nazionale Servizi e la consorziata Manutencoop Facility Management avrebbero concordato, d'intesa con le altre parti del procedimento (Kuadra in associazione temporanea d'impresa con il Consorzio Nazionale Servizi e Roma Multiservizi, partecipata in misura rilevante da Manutencoop), la rispettiva strategia per perseguire obiettivi condivisi e alterare così gli esiti della gara, anche avvalendosi di affidamenti in subappalto per la tutela delle rispettive posizioni di mercato»;
   l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha così sanzionato il Consorzio Nazionale Servizi per euro 56.190.090, Manutencoop per euro 48.510.000, Roma Multiservizi per euro 3.377.910 e Kuadra per euro 5.763.882;
   il comma 22 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, impone obbligatoriamente agli enti pubblici di aderire alle convenzioni stipulate ai sensi dell'articolo 26 della legge 23 dicembre 1999, n. 488, che si traduce nell'obbligo di utilizzare Consip per ciò che concerne l'approvvigionamento di beni e servizi;
   se da un lato, infatti, l'avvento di Consip avrebbe permesso il risparmio di discrete somme di danaro pubblico come illustrato dalle slide pubblicate dall’account Twitter del Ministero dell'economia e delle finanze il 20 gennaio 2016, dall'altra sembra lasciare campo libero a imprese e imprenditori vicini ai partiti politici, come nel caso di Alfredo Romeo, principale finanziatore di numerose campagne elettorali di politici del centro-destra e del centro-sinistra, in grado di organizzarsi con lo scopo di creare veri e propri «cartelli di imprese» al fine di condizionare l'ampia fetta di mercato concernente la pubblica amministrazione;
   ciò grazie all'avvento combinato di Consip, in qualità di unica centrale di committenza per la pubblica amministrazione, e al conseguente taglio alla spesa pubblica che ha portato lo stanziamento di fondi finalizzati alla pulizia nelle scuole dai 390 milioni di euro del 2013 ai 280 milioni di euro per il 2014, imponendo, con il decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, alle istituzioni scolastiche ed educative statali, a decorrere dall'anno scolastico 2013/2014, un limite alla spesa per l'acquisto di servizi «esternalizzati» abbinato all'obbligo di avvalersi delle convenzioni quadro della Consip s.p.a.;
   riducendo la spesa e mantenendo le esternalizzazioni gestite da Consip sono stati, inoltre, posti in grave difficoltà tutti i lavoratori coinvolti, portando come conseguenza prevedibile, inter alia, l'immancabile riduzione delle ore di lavoro e il conseguente crollo della retribuzione, con molte scuole di fatto sporche e inagibili;
   successivamente il Governo, dimostrando nei fatti il fallimento della scelta di esternalizzare il servizio sia dal punto di vista occupazionale che di vantaggio economico, ha promosso il piano «Scuole belle», elaborato a seguito dell'accordo sottoscritto il 28 marzo 2014 presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. L'accordo prevedeva, al fine di far fronte alla problematica occupazionale conseguente alle riduzioni degli affidamenti derivanti dalle espletate gare Consip e riguardante i lavoratori ex lavoratori socialmente utili e quelli appartenenti alle ditte dei cosiddetti «appalti storici», che il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca – nell'ambito del più ampio programma per l'edilizia scolastica facente capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri – avrebbe utilizzato risorse complessive pari a 450 milioni di euro, a decorrere dal 1o luglio 2014 e fino al 30 marzo 2016, da impiegare per lo svolgimento, da parte del personale adibito alla pulizia nelle scuole, di ulteriori attività consistenti in interventi di ripristino del decoro e della funzionalità degli immobili adibiti ad edifici scolastici –:
   quali iniziative di competenza, alla luce dei fatti esposti in premessa e della tendenza ad una progressiva centralizzazione del sistema di acquisti di beni e servizi, intenda adottare al fine di garantire una maggiore vigilanza da parte di Consip ed evitare situazioni come quelle sopra descritte. (3-01961)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

concorrenza

gestione d'impresa

presentazione dell'offerta d'appalto