ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01950

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 552 del 21/01/2016
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 5/05892
Firmatari
Primo firmatario: BATTELLI SERGIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 21/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 21/01/2016
Stato iter:
26/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/01/2016
Resoconto GOZI SANDRO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 26/01/2016
Resoconto BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 26/01/2016

SVOLTO IL 26/01/2016

CONCLUSO IL 26/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01950
presentato da
BATTELLI Sergio
testo presentato
Giovedì 21 gennaio 2016
modificato
Martedì 26 gennaio 2016, seduta n. 555

   BATTELLI e PETRAROLI. – Al Presidente del Consiglio dei ministri . – Per sapere – premesso che:
   da notizie di stampa e da un generico comunicato del dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri si apprende che l'Italia ha presentato una proposta di revisione dell'Unione economica e monetaria (UEM) da sottoporre ai «quattro presidenti» (sono così denominati il presidente della Commissione, il presidente del Consiglio europeo, il Presidente dell'eurogruppo e il presidente della Banca centrale europea);
   la proposta prende le mosse da un report preparato dai 4 presidenti e discusso durante il Consiglio europeo informale di febbraio 2015, che si concludeva con una richiesta di proposte di revisione dell'Unione economica e monetaria agli Stati membri;
   sempre da fonti di stampa si apprende che l'Italia propone, una serie di misure, in parte limitative della sovranità nazionale, ampliando i poteri dell'Unione europea in tema non solo di governance economica, ma anche in materia fiscale. Nel documento sembra auspicarsi una svolta dell'Unione europea nel senso della creazione di un'unione più politica. Si propone inoltre di affiancare alle politiche economiche e monetarie delle misure redistributive atte a controbilanciare gli squilibri derivanti dall'unione monetaria. Una proposta di questo tipo comporta un evidente cessione di sovranità nazionale da parte dell'Italia all'Unione europea e pertanto dovrebbe essere sostanziata dalla legittimità popolare che solo il Parlamento potrebbe fornirgli;
   la proposta italiana è stata inviata dal Governo direttamente in sede europea, senza essere stata preventivamente trasmessa al Parlamento né tanto meno aver messo le Camere nelle condizioni di approvare atti di indirizzo;
   il trattato di Lisbona prevede all'articolo 12 che i parlamenti abbiano un ruolo centrale nell'integrazione comunitaria, principio rafforzato con il protocollo n. 1 allegato al trattato stesso, non solo nel controllo del rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità, ma anche un ruolo fondamentale nell'ambito delle proposte legislative presentate delle istituzioni comunitarie e dagli Stati membri stessi;
   in virtù dei principi costituzionali, è da intendersi chiaro, ad avviso degli interroganti, come qualsiasi proposta che tratta di nuove cessioni di sovranità, debba preventivamente passare per il vaglio del Parlamento italiano, unico organo rappresentativo dei cittadini, dove solo dopo una discussione e un voto su un atto di indirizzo il Governo può ritenersi legittimato a portare avanti nuove proposte di governance in seno all'Unione europea;
   l'articolo 7 della legge n. 234 del 2012, in particolare letto alla luce dell'articolo 6 a cui fa riferimento, prevede che sugli atti quali i progetti di atti dell'Unione europea o atti preordinati alla formulazione degli stessi e le loro modificazioni i competenti organi parlamentari possono adottare ogni opportuno atto di indirizzo al Governo, secondo le disposizioni dei regolamenti delle Camere. Parimenti si prescrive che il Governo è tenuto ad assicurare che la posizione rappresentata dall'Italia in sede di Consiglio dell'Unione europea ovvero di altre istituzioni od organi dell'Unione, sia coerente con gli indirizzi definiti dalle Camere; se ne deduce un obbligo del Governo a trasmettere alle Camere atti come quelli in esame –:
   su che basi ed in virtù di quale principio il Governo abbia ritenuto di non dover consultare le Camere prima della trasmissione in sede europea della proposta descritta in premessa;
   quale sia la legittimazione democratica di una proposta che cede sovranità popolare senza coinvolgere il Parlamento;
   cosa intenda fare il Governo per coinvolgere il Parlamento nel processo di completamento dell'Unione economica e monetaria. (3-01950)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

Unione europea

funzionario europeo

politica comunitaria