ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01943

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 550 del 19/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: FIANO EMANUELE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SANNA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 19/01/2016
FABBRI MARILENA PARTITO DEMOCRATICO 19/01/2016
PICCIONE TERESA PARTITO DEMOCRATICO 19/01/2016
DI MAIO MARCO PARTITO DEMOCRATICO 19/01/2016
GASPARINI DANIELA MATILDE MARIA PARTITO DEMOCRATICO 19/01/2016
MIGLIORE GENNARO PARTITO DEMOCRATICO 19/01/2016
NACCARATO ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 19/01/2016
TARTAGLIONE ASSUNTA PARTITO DEMOCRATICO 19/01/2016
MANFREDI MASSIMILIANO PARTITO DEMOCRATICO 19/01/2016
MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 19/01/2016
FONTANA CINZIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 19/01/2016
BINI CATERINA PARTITO DEMOCRATICO 19/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 19/01/2016
Stato iter:
20/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/01/2016
Resoconto DI MAIO MARCO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 20/01/2016
Resoconto ALFANO ANGELINO MINISTRO - (INTERNO)
 
REPLICA 20/01/2016
Resoconto FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/01/2016

SVOLTO IL 20/01/2016

CONCLUSO IL 20/01/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01943
presentato da
FIANO Emanuele
testo presentato
Martedì 19 gennaio 2016
modificato
Mercoledì 20 gennaio 2016, seduta n. 551

   FIANO, FRANCESCO SANNA, FABBRI, PICCIONE, MARCO DI MAIO, GASPARINI, MIGLIORE, NACCARATO, TARTAGLIONE, MANFREDI, MARTELLA, CINZIA MARIA FONTANA e BINI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto riportato dai principali organi di informazione nazionali e locali, l'inchiesta condotta dalla procura di Napoli, avviata a seguito di un'autonoma indagine della locale direzione distrettuale antimafia, avrebbe fatto emergere preoccupanti evidenze del tentativo di condizionamento del voto nel corso delle elezioni del maggio 2015 per il rinnovo dell'amministrazione comunale del comune di Quarto (Napoli) da parte di ambienti e imprese legate alla camorra;
   il comune di Quarto è, ormai da settimane, al centro delle polemiche per l'inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Napoli, che vede indagato l'ex consigliere del MoVimento 5 Stelle Giovanni De Robbio per tentata estorsione ai danni del sindaco e voto di scambio;
   in particolare, infatti, come emerso da intercettazioni telefoniche, tale azione di condizionamento del voto sarebbe intervenuta con più intensità in occasione del turno di ballottaggio che portò alla vittoria della candidata del MoVimento 5 Stelle, Rosa Capuozzo;
   l'imprenditore del settore delle pompe funebri Alfonso Cesarano, sospettato di essere legato al clan camorristico dei Polverino e recentemente citato dalle cronache quale organizzatore, nell'estate 2015, dei funerali di Vittorio Casamonica a Roma, nel corso delle citate intercettazioni telefoniche avrebbe dichiarato: «Adesso si deve portare a votare chiunque esso sia, anche le vecchie di ottant'anni. Si devono portare la sopra, e devono mettere la X sul MoVimento 5 Stelle», e ancora: «L'assessore glielo diamo noi praticamente. E lui ci deve dare quello che noi abbiamo detto che ci deve dare. Ha preso accordi con noi. Dopo, così come lo abbiamo fatto salire, così lo facciamo cadere»;
   terminale degli interessi camorristici nel comune di Quarto sarebbe stato, dunque, Giovanni De Robbio, eletto consigliere nelle liste del MoVimento 5 Stelle, risultando il consigliere più votato, ed espulso dal Movimento il 14 dicembre 2015;
   il De Robbio, in più occasioni, avrebbe fatto pressione sul sindaco Rosa Capuozzo, facendo riferimento a fotografie aeree che evidenziavano un abuso edilizio nell'abitazione di proprietà del sindaco, senza che, stando alle cronache giornalistiche, quest'ultima ritenesse necessario denunciare l'accaduto alla magistratura;
   come si evince dall'indagine della procura di Napoli, uno dei settori di interesse degli ambienti camorristici di Quarto riguardava la gestione degli impianti sportivi della città: a tal fine rileva ricordare come la medesima procura avesse sequestrato la società sportiva di Castrese Parigliola, attualmente detenuto in «regime di 41-bis», affidando la squadra di calcio alla Sos Impresa; tuttavia, successivamente, il sindaco Capuozzo avrebbe deciso di affidare la gestione dell'impianto sportivo ad un'associazione locale, la Quartograd;
   da fonti giornalistiche si apprende che si è ufficialmente aperta l'indagine sugli abusi edilizi realizzati nella casa in cui il sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, vive con il marito;
   la procura ipotizza i reati di falso e abuso edilizio ed è proprio facendo leva sull'abuso edilizio che il consigliere comunale ex MoVimento 5 Stelle Giovanni De Robbio avrebbe tentato di ricattare la Capuozzo, mostrandole in tre circostanze la foto dell'area in cui si trova l'abitazione e una relazione tecnica risalente al settembre 2015;
   nell'indagine che vede De Robbio indagato per tentata estorsione aggravata, la sindaca Capuozzo è stata sentita nuovamente come teste;
   da quanto pubblicato da Il Corriere della Sera si apprende, inoltre, che nei verbali depositati dai pubblici ministeri titolari dell'inchiesta, il procuratore aggiunto della direzione distrettuale antimafia di Napoli Giuseppe Borrelli e il sostituto Henry John Woodcock, Capuozzo, il sindaco, avrebbe affermato, in riferimento alle dinamiche politiche procurate dalla suddetta vicenda all'interno del proprio movimento di appartenenza, che «a Fico ho sempre detto che ritenevo il De Robbio operasse contro gli ideali del MoVimento 5 Stelle e ostacolasse la mia linea di non nominare in nessun ambito persone legate al territorio»; aggiungendo, inoltre, di avergli anche chiesto ripetutamente l'espulsione del consigliere (dimessosi successivamente, dopo aver saputo di essere sotto inchiesta) perché riteneva che De Robbio avesse «preso una posizione sicuramente contraria a quelle che erano le linee del movimento»: tale richiesta fu ribadita in un incontro tra Capuozzo e Fico avvenuto il 30 novembre 2014 e, dice il sindaco ai pubblici ministeri, «l'espulsione fu decretata il 14 o il 15 dicembre»; «Appena si concluse l'interrogatorio del 24 novembre informai l'onorevole Fico»;
   il primo cittadino avrebbe, sempre secondo quanto riportato dalla stampa, anche riferito che, quando De Robbio la avvicinó per la terza volta, spaventata, si rivolse a un tenente dei carabinieri chiedendogli se potesse essere utile registrare i colloqui con l'allora consigliere comunale, ricevendo una risposta affermativa, chiedendo ad un parente di regalarle una penna in grado di registrare;
   pur nel pieno rispetto del lavoro della magistratura e degli sviluppi che ne emergeranno, i suddetti fatti evidenziano un quadro preoccupante e gettano un'ombra molto pesante sui profili di legalità e trasparenza, nonché sulla serenità nell'esercizio della funzione amministrativa nell'ambito del comune di Quarto, attività che sembra essere pesantemente condizionata dalla presenza attiva e invasiva della criminalità organizzata –:
   quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere, nel pieno rispetto del ruolo e del lavoro degli organi inquirenti, al fine di monitorare la gestione dell'amministrazione del comune di Quarto, nonché il relativo contesto socio-economico, eventualmente verificando se non sussistano le condizioni per attivare la procedura di cui all'articolo 143 del testo unico degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, anche al fine di procedere, ove ne ricorrano i presupposti, al suo commissariamento. (3-01943)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inchiesta giudiziaria

espulsione

attrezzatura sportiva