ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01868

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 529 del 25/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: CARFAGNA MARIA ROSARIA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 25/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 25/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 25/11/2015
Stato iter:
02/12/2015
Fasi iter:

RITIRATO IL 02/12/2015

CONCLUSO IL 02/12/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01868
presentato da
CARFAGNA Maria Rosaria
testo di
Mercoledì 25 novembre 2015, seduta n. 529

   CARFAGNA e BRUNETTA. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   l'indagine sulla sicurezza delle donne, condotta dall'Istat tra maggio e dicembre 2014, mostra come la violenza contro le donne continui ad essere un fenomeno ampio e diffuso. Infatti il 31,5 per cento delle donne, tra i 16 ed i 70 anni, ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 20,2 per cento ha subito violenza fisica, il 21 per cento violenza sessuale, il 5,4 per cento le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro e il tentato stupro;
   rispetto al 2006 si è altresì registrato un aumento dell'1,2 per cento rispetto agli stupri e ai tentati stupri e ciò che risulta ancora più preoccupante è il fatto che le violenze sono più gravi: aumentano quelle che hanno causato ferite (dal 26,3 per cento per cento del 2006 al 40,2 per cento del 2014 da partner) e il numero di donne che hanno temuto per la propria vita (dal 18,8 per cento del 2006 al 34,5 per cento del 2014);
   a destare preoccupazione sono i dati che rilevano come il più delle volte le violenze si consumino all'interno dei nuclei familiari. I parenti sono gli autori di circa il 18,5 per cento delle violenze fisiche, mentre il 62, 7 per cento degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente;
   i dati sopra riportati evidenziano un quadro allarmante se considerato che il 14 agosto 2013 è stato approvato il decreto-legge n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province;
   nello specifico, il decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, ha previsto, tra un insieme organico di misure, la possibilità di ricorrere ai cosiddetti braccialetti elettronici al fine di garantire il rispetto della misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare e tutelare la vittima da nuovi episodi di violenza;
   la normativa per il contrasto della violenza di genere risulta di fondamentale importanza poiché il fenomeno della violenza contro le donne rappresenta un dramma umano e sociale che molto spesso si consuma all'interno dei nuclei familiari;
   in sintesi, il decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, ha reso più incisivi gli strumenti della repressione penale dei fenomeni di maltrattamenti in famiglia, di violenza sessuale e di atti persecutori (stalking) e ha inserito i reati di maltrattamenti ai danni di familiari o conviventi e di stalking tra i delitti per i quali la vittima è ammessa al gratuito patrocinio anche in deroga ai limiti di reddito;
   tra le varie misure è stata introdotta una nuova misura cautelare (articolo 384-bis del codice di procedura penale) che consente agli ufficiali di polizia giudiziaria di disporre, previa autorizzazione del pubblico ministero, l'allontanamento urgente dalla casa familiare, con divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa;
   a seguito delle modifiche intervenute nel corso dell'esame parlamentare di conversione in legge, l'articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, ha previsto che la misura di allontanamento dalla casa familiare possa essere disposta dal giudice anche con le modalità previste dall'articolo 275-bis del codice di procedura penale, ovverosia con procedure di controllo mediante mezzi elettronici quali il braccialetto elettronico;
   tuttavia, a distanza di poco più di due anni dall'entrata in vigore del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, la disposizione sopra citata risulta ancora inattuata poiché la tecnologia adottata in Italia non prevede ancora un sistema GPS da utilizzare in maniera bilaterale per tenere monitorati il molestatore e la vittima, al contrario di quanto accade in altri Paesi europei;
   come testimoniato dall'esperienza del sistema attualmente vigente in Spagna, il ricorso ai sistemi di monitoraggio elettronico a distanza rappresenta un efficace strumento di controllo che contribuisce, da una parte, al miglioramento delle condizioni di vita e dei livelli di sicurezza delle vittime che denuncino episodi di violenza e, dall'altra, alla prevenzione di gravi episodi di recidiva assicurando, così, l'efficacia delle misure di protezione già previste dall'ordinamento italiano;
   nello specifico l'articolo 64, comma 3 della legge spagnola del 2004 prevede che, nel disporre le precedenti misure di tutela, il giudice possa autorizzare l'utilizzo degli strumenti e della tecnologia adeguata per verificare nell'immediato il rispetto dell'ordinanza restrittiva;
   in attuazione della disposizione sopra citata, nel 2006 è stata avviata una prima sperimentazione dei braccialetti elettronici come ulteriore supporto tecnologico al programma di prevenzione della violenza domestica, presso la comunità autonoma di Madrid. Dopo un'iniziale diffidenza dei giudici, l'utilizzo dei dispositivi è significativamente cresciuto fino a raggiungere la quota di 180 coppie monitorate nel 2009 con il 100 per cento di successo nel tutelare le vittime da nuove violenze;
   la tecnologia per il controllo elettronico a distanza adottata in Spagna assicura il monitoraggio costante e in tempo reale (24 ore su 24, sette giorni su sette) della persona sottoposta a procedimento interdittivo, permettendo alle forze di polizia di localizzarne la posizione rispetto alla vittima e a una zona di sicurezza predefinita;
   dal 2009 sono stati confermati i successi della prima sperimentazione: nessuna delle vittime sottoposta a controllo elettronico è stata nuovamente oggetto di violenza ed i contatti tra vittima e aggressore sono stati ridotti notevolmente. Più dell'80 per cento degli aggressori/denunciati sono stati sottoposti al controllo elettronico a distanza come misura cautelare e più del 50 per cento degli aggressori sottoposti al programma hanno l'obbligo di stare a più di 2 chilometri dalla vittima. Il dato più importante mostra che dal 1o ottobre 2015 risultano attive ben 756 coppie di dispositivi tra vittima e aggressore e più di 500 aggressori, sottoposti al controllo elettronico, sono stati arrestati per non aver rispettato il divieto di avvicinamento e gli obblighi posti dai giudici –:
   quali iniziative il Governo intenda intraprendere al fine di incentivare l'utilizzo di mezzi elettronici o altri strumenti tecnici (cosiddetti braccialetti elettronici) per prevenire e contrastare i fenomeni di atti persecutori e di violenza nei confronti delle donne, come dimostrano i dati riportati in premessa, che confermano come il ricorso ai sistemi di monitoraggio elettronico a distanza rappresentino anche un efficace strumento di controllo volto al miglioramento delle condizioni di vita e dei livelli di sicurezza delle vittime.
(3-01868)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

violenza sessuale

prevenzione delle malattie

vittima