ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01700

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 482 del 15/09/2015
Firmatari
Primo firmatario: MONCHIERO GIOVANNI
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 15/09/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 15/09/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 15/09/2015
Stato iter:
16/09/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/09/2015
Resoconto MONCHIERO GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 16/09/2015
Resoconto PADOAN PIETRO CARLO MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 16/09/2015
Resoconto MONCHIERO GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 16/09/2015

SVOLTO IL 16/09/2015

CONCLUSO IL 16/09/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01700
presentato da
MONCHIERO Giovanni
testo presentato
Martedì 15 settembre 2015
modificato
Mercoledì 16 settembre 2015, seduta n. 483

   MONCHIERO e RABINO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   desta enormi preoccupazioni in merito alla sostenibilità del servizio sanitario nazionale, la decisione della Corte costituzionale che a fine luglio 2015, accogliendo un ricorso della Corte dei conti, ha dichiarato l'illegittimità della legge regionale del Piemonte di approvazione del bilancio di assestamento 2013;
   è ben noto, infatti, che il servizio sanitario assorbe mediamente i 4/5 della spesa delle regioni e che un default generalizzato nei bilanci regionali avrebbe conseguenze devastanti sulla qualità e quantità delle prestazioni sanitarie rese ai cittadini;
   secondo autorevoli ricostruzioni giornalistiche, dopo questa sentenza rischiano la bocciatura della Corte dei conti i bilanci di tutte le altre regioni, con la sola eccezione della Lombardia;
   le modalità di contabilizzazione dei fondi stanziati dallo Stato per il pagamento dei debiti pregressi, giudicate illecite dalla Corte costituzionale, costituirebbero una prassi generalizzata che comporta il rischio di un buco, a livello nazionale, di 19,3 miliardi di euro. A rischiare di più, oltre al Piemonte (il deficit 2013 è stato ricalcolato da 300 milioni a 3,06 miliardi di euro), sono il Lazio (8,7 miliardi di euro a rischio), la Campania, il Veneto, ma anche Emilia-Romagna, Toscana e Puglia;
   i fondi dello Stato sembra siano serviti per pagare anche dei debiti fuori bilancio ed in alcuni casi, invece di essere compensati per cassa con i pagamenti, siano confluiti nei bilanci di competenza, gonfiando la capacità di spesa delle regioni;
   la Corte costituzionale, nella sentenza sul bilancio del Piemonte, scrive che: «Una legge dello Stato nata per porre rimedio agli intollerabili ritardi nei pagamenti ha subito una singolare eterogenesi dei fini, i cui più sorprendenti esiti sono costituiti dalla mancata spendita delle anticipazioni di cassa, dall'allargamento oltre i limiti di legge della spesa di competenza, dall'alterazione del risultato di amministrazione, dalla mancata copertura del deficit»;
   la legge n. 243 del 2012, che, nel titolo, si proponeva di dare attuazione al principio costituzionale del pareggio dei bilanci pubblici, ma che, in realtà, era principalmente finalizzata al pagamento di debiti pregressi, purtroppo non ha raggiunto gli effetti desiderati e richiede serie considerazioni;
   infatti, la legge n. 243 del 2012 prevede che regioni e comuni siano tenuti a rispettare l'obbligo di un «saldo non negativo» sia nel bilancio preventivo che in quello consuntivo, sia di cassa che di competenza, sia in rapporto alle entrate e alle spese finali che in rapporto a quelle correnti, e per le regioni, distintamente, anche per i conti della sanità. In aggiunta la legge prevede il divieto assoluto di indebitamento, se non per investire ed entro limiti strettissimi;
   queste norme molto severe e di dettaglio non affrontano il nodo essenziale: le difficoltà di cassa delle regioni lasciano supporre la presenza di rilevanti quantità di debiti non regolarmente contabilizzati;
   per quanto attiene il caso specifico del Piemonte, è intervenuta la legge di stabilità per il 2015 (legge 23 dicembre 2014, n. 190) che, ai commi da 452 a 458 dell'articolo 1, detta norma atte a dare piena attuazione alla legge n. 243 del 2012, ma appare indispensabile verificare se tale obiettivo sia stato raggiunto;
   qualunque sia la soluzione che si intenda proporre per risolvere il problema dei debiti pregressi di regioni e aziende sanitarie è indispensabile conoscere la consistenza reale del fenomeno –:
   se le misure contenute nella legge di stabilità per il 2015, in merito alla situazione della regione Piemonte siano state applicate e in quali misura, e quali urgenti iniziative di competenza, anche normative o in sede di Conferenza Stato-regioni, il Governo intenda assumere per definire un quadro aggiornato della situazione finanziaria complessiva delle regioni e delle aziende sanitarie, con particolare riguardo all'accertamento di debiti fuori bilancio.
(3-01700)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

debito

bilancio dello Stato

pareggio del bilancio