ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01600

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 456 del 07/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 07/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARBANTI SEBASTIANO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 07/07/2015
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 07/07/2015
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 07/07/2015
PRODANI ARIS MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 07/07/2015
SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 07/07/2015
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 07/07/2015
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 07/07/2015
MUCCI MARA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 07/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 07/07/2015
Stato iter:
08/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/07/2015
Resoconto RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
 
RISPOSTA GOVERNO 08/07/2015
Resoconto POLETTI GIULIANO MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 08/07/2015
Resoconto RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/07/2015

SVOLTO IL 08/07/2015

CONCLUSO IL 08/07/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01600
presentato da
RIZZETTO Walter
testo presentato
Martedì 7 luglio 2015
modificato
Mercoledì 8 luglio 2015, seduta n. 457

   RIZZETTO, BARBANTI, BALDASSARRE, ARTINI, PRODANI, SEGONI, TURCO, BECHIS e MUCCI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   i fondi interprofessionali, nati nel 2003, sono organismi associativi, gestiti dalle parti sociali (sindacati, associazioni di imprese) per finanziare piani formativi aziendali;
   le risorse utilizzate provengono dalle società iscritte al fondo, attraverso l'importo pari allo 0,30 per cento trattenuto dagli stipendi dei loro dipendenti e versato all'Inps mensilmente, che la legge n. 388 del 2000 destina obbligatoriamente alla formazione;
   le risorse recuperabili dalle società sono circa 50 euro annui per ogni dipendente (80 euro lordi sono il trattenuto medio, diventano circa 50 euro tenuto conto del 30 per cento trattenuto dai fondi per compensare la propria gestione) e, poiché i fondi sono 22 con, mediamente, 500.000 iscritti, si stima che il business sia di circa 800 milioni di euro l'anno, ma potrebbe essere di un importo di gran lunga superiore, tenuto conto delle risorse trattenute ma non dichiarate;
   le aziende possono usufruire di queste risorse solo iscrivendosi ad un fondo, attraverso una procedura gratuita, effettuabile dai consulenti del lavoro;
   ad oggi l'iscrizione ai fondi interprofessionali non implica l'obbligatorietà della firma del legale rappresentante, generando il fenomeno di iscrizioni «selvagge», che addirittura avvengono, talvolta, all'insaputa delle stesse aziende;
   sebbene al Ministero del lavoro e delle politiche sociali sia riconosciuta un'attività di vigilanza e monitoraggio nella gestione dei fondi, a parere dell'interrogante non vengono svolte delle idonee procedure di controllo. Ciò ha generato un sistema formativo dequalificato, totalmente autoreferenziale, in cui, come predetto, le aziende spesso si ritrovano iscritte ad un fondo senza esserne a conoscenza, non avendo neppure il diritto di accedere direttamente ai propri dati di cumulato presso l'Inps. Infatti, la procedura informatica, Fondi reports, che consentirebbe tale verifica, oggi è consultabile solo per il tramite dei fondi, mentre dovrebbe essere estesa anche alle aziende. Sul punto, l'Inps dichiara di aver già chiesto l'autorizzazione per l'estensione al Ministero del lavoro e delle politiche sociali nel 2009, ma essa fu negata, ad avviso degli interroganti, immotivatamente per l'opposizione di quasi tutti i fondi;
   attualmente la legislazione in argomento prevede che le risorse economiche del fondo non utilizzate nel biennio dalle aziende per i progetti formativi dovrebbero essere messe a bando dal fondo di riferimento o restituite all'Inps entro un triennio;
   tuttavia, secondo una serie di circolari ministeriali di dubbia interpretazione, di fatto, la restituzione avviene da parte dei fondi in modo totalmente discrezionale, sia rispetto alle tempistiche che al quantum, che pare sia il 30 per cento del cumulato, per quelle che appaiono «prassi di cartello»;
   alcuni fondi restituiscono il denaro all'Inps addirittura dopo un quinquennio e non si può escludere che vi siano casi in cui il denaro inutilizzato non sia stato restituito e possa essere ancora interamente giacente presso i fondi, data l'assenza di idonei controlli;
   le criticità dei fondi sono state più volte evidenziate dalla stampa, in particolare da un articolo de Il Fatto quotidiano del 4 febbraio 2015 – intitolato «L'oscuro mondo dei fondi interprofessionali» – che in riferimento alle somme accumulate parla di una mole di denaro non rendicontato e non sottoposto ad alcun controllo, la cui gestione è il risultato «di accordi e complicità tra sindacati e associazioni imprenditoriali»;
   pertanto, si ritiene che nella gestione dei fondi sussistano evidenti meccanismi devianti, che devono essere urgentemente corretti con l'adozione di interventi normativi che prevedano la stipula di contratti ad enti ed imprese per regolare il rapporto con i fondi, nonché un adeguato sistema di controllo, che, tra l'altro, stabilisca la possibilità per tutti gli attori coinvolti di accedere ai dati, aziende comprese;
   il sistema di gestione e funzionamento di tali fondi sembra agli interroganti dunque essere governato da logiche che potrebbero far venire meno l'interesse ad impiegare il denaro raccolto in attività formative a vantaggio di una raccolta di iscrizioni dalle aziende che procurino risorse alle casse dei fondi;
   per le considerevoli criticità predette sui fondi interprofessionali non sono accettabili le dichiarazioni di Confindustria emerse da un articolo de Il Sole 24 ore, del 2 luglio 2015, con le quali reclama addirittura maggiore autonomia dei fondi e respinge l'adozione di vincoli di carattere pubblicistico –:
   se e quali iniziative urgenti intenda adottare per stabilire i criteri per una gestione trasparente e controllata delle risorse finanziarie pubbliche dei fondi, garantendo un corretto utilizzo delle stesse. (3-01600)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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