Legislatura: 17Seduta di annuncio: 378 del 19/02/2015
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Data firma: 19/02/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 19/02/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 28/07/2015 Resoconto COSTA ENRICO VICE MINISTRO - (GIUSTIZIA) REPLICA 28/07/2015 Resoconto BINETTI PAOLA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
SOLLECITO IL 27/07/2015
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/07/2015
DISCUSSIONE IL 28/07/2015
SVOLTO IL 28/07/2015
CONCLUSO IL 28/07/2015
BINETTI. –
Al Ministro della giustizia
. – Per sapere – premesso che:
in data 10 aprile 2014 veniva presentato l'atto di sindacato ispettivo n. 3-00759 avente ad oggetto la vicenda di E.F., una minore affidata congiuntamente ai genitori nel gennaio 2013 e bisognosa di terapie abilitative visive e motorie che sono state stabilite anche da perizie medico-legali e sentenze;
nel febbraio 2011 la corte d'appello di Torino, infatti, disponeva terapie sanitarie abilitative – visive, psicomotorie e logopediche – in favore della bambina, dopo l'accertamento medico-legale depositato a settembre 2010;
nel mese di gennaio 2013, come detto, la corte d'appello di Torino concedeva ai genitori l'affido condiviso di E. e confermava le terapie già prescritte due anni prima. Ciononostante ad oggi E. – che vive con la mamma e incontra saltuariamente il papà – non avrebbe ancora beneficiato di alcuna terapia visiva né motoria;
secondo la relazione della dottoressa Maria Teresa Gallo, psicologa e psicoterapeuta che ha in cura la minore, a partire dal mese di marzo 2014 la minore si è presentata alle sedute con i medesimi atteggiamenti di regressione già rilevati nel mese di settembre 2013, non più disponibile al colloquio, aggressiva, provocatoria, sfuggente e cupa in viso come se fosse in presenza di un nemico pericoloso;
la situazione si profila preoccupante, tenuto conto che la minore si trova alle soglie dell'adolescenza, manca la disponibilità della madre a sostenere la figlia nel suo percorso di autonomizzazione del rapporto padre-figlia, venendo così anche a mancare i presupposti perché possa proseguire l'intervento psicologico;
si ritiene che la situazione della minore sia a grave rischio evolutivo e che debbano essere presi dei provvedimenti a tutela della stessa;
secondo il medico che ha in cura la minore, per il momento l'intervento psicologico è interrotto in quanto sono venuti a mancare i presupposti affinché il lavoro si possa svolgere, dal momento che le interferenze esterne vanificano ciò che accade durante le sedute –:
di quali elementi disponga in relazione a quanto sopra esposto e se intenda promuovere un monitoraggio per rilevare se vi sono casi analoghi e quale sia l'entità del fenomeno. (3-01312)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):terapeutica
minore eta' civile
sindacato giurisdizionale