ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01311

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 376 del 17/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: BORDO FRANCO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 17/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
COSTANTINO CELESTE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
FARINA DANIELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
MATARRELLI TONI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
QUARANTA STEFANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 17/02/2015
Stato iter:
18/02/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 18/02/2015
Resoconto BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 18/02/2015
Resoconto GUIDI FEDERICA MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 18/02/2015
Resoconto BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 18/02/2015

SVOLTO IL 18/02/2015

CONCLUSO IL 18/02/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01311
presentato da
BORDO Franco
testo presentato
Martedì 17 febbraio 2015
modificato
Mercoledì 18 febbraio 2015, seduta n. 377

   FRANCO BORDO, NICCHI, PAGLIA, MELILLA, SCOTTO, ZARATTI, AIRAUDO, PLACIDO, PIRAS, FRATOIANNI, RICCIATTI, FERRARA, PELLEGRINO, ZACCAGNINI, PANNARALE, MARCON, DURANTI, GIANCARLO GIORDANO, COSTANTINO, DANIELE FARINA, KRONBICHLER, MATARRELLI, PALAZZOTTO, QUARANTA e SANNICANDRO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   Poste Italiane s.p.a. ha presentato il 16 dicembre 2014 il nuovo piano strategico 2015-2019 e nell'ambito di un suo comunicato stampa evidenzia che il piano prevede un unico gruppo integrato, focalizzato su 3 aree: logistica e servizi postali, pagamenti e transazioni, risparmio e assicurazioni, prevedendosi:
    a) un fatturato in crescita verso i 30 miliardi di euro e una profittabilità che dovrebbe tornare a crescere;
    b) investimenti in piattaforme e servizi digitali per circa 3 miliardi di euro, di cui 500 milioni per la sicurezza e la riqualificazione degli uffici postali come luogo di servizio, assistenza e consulenza ai cittadini e alle famiglie;
    c) una crescita nella logistica pacchi con obiettivo di quota di mercato superiore al 30 per cento nel segmento business to consumer;
    d) lo sviluppo della piattaforma dei pagamenti digitali, incrementando da 20 a 30 milioni di euro le carte di pagamento;
    e) l'ingresso di 8.000 nuove persone (50 per cento nuove professionalità) e la riqualificazione di 7.000 persone;
    f) la ridefinizione del servizio universale postale in quanto considerato disallineato rispetto ai reali bisogni delle famiglie e non più sostenibile dal punto di vista economico, prima della firma del nuovo contratto di programma 2015-2019 prevista per il mese di marzo 2015;
   i contenuti specifici di tale piano non sono ancora noti al Parlamento, ma, secondo quanto risulta agli interroganti – nonostante Poste italiane spa riceva significativi contributi da parte dello Stato nell'ambito della legge di stabilità per consentire agli uffici postali periferici di garantire l'erogazione dei servizi postali essenziali – detto piano dovrebbe prevedere a livello nazionale, nell'ambito dell'avviato processo di privatizzazione, la chiusura di 455 uffici postali e la riduzione degli orari di apertura in 608 uffici;
   al riguardo appare opportuno rammentare che con la delibera n. 342/14/CONS che è stata preceduta da una consultazione pubblica, sono stati modificati i criteri di distribuzione degli uffici postali fissati dall'articolo 2 del decreto del Ministro dello sviluppo economico del 7 ottobre 2008, integrandoli con specifiche previsioni a tutela degli utenti del servizio postale universale che abitano nelle zone remote del Paese. Al fine di garantire un livello di servizio adeguato in tali aree, la delibera introduce specifici divieti di chiusura di uffici postali, di cui Poste italiane spa dovrà tener conto nella redazione del piano annuale di razionalizzazione degli uffici postali. Sono state previste particolari garanzie per i comuni caratterizzati da una natura prevalentemente montana del territorio e dalla scarsa densità abitativa e per le isole minori in cui sia presente un unico presidio postale. La delibera, infine, impone a Poste italiane spa di avvisare con congruo anticipo le istituzioni locali sulle misure di razionalizzazione, al fine di avviare un confronto sull'impatto degli interventi sulla popolazione interessata e sulla possibile individuazione di soluzioni alternative più rispondenti allo specifico contesto territoriale;
   nonostante ciò si stanno diffondendo notizie di imminenti decisioni di chiusure di sportelli e uffici in tutta Italia (dalla Toscana all'Emilia-Romagna, dalla Lombardia alla Sicilia, dalla Sardegna all'Abruzzo e in altre regioni), causando quindi notevoli difficoltà e generando una diminuzione della qualità e della fruibilità del servizio fornito alla clientela anche e soprattutto in aree svantaggiate;
   solo per fare qualche esempio, si apprende da fonti giornalistiche che la Toscana è una delle regioni più colpite dai tagli annunciati da Poste italiane spa sull'intero territorio nazionale. Il piano regionale di Poste italiane spa prevede la chiusura di 63 uffici e la riduzione di orario (settimanale o, in alcuni casi, per alcuni mesi dell'anno) di altri 37 sportelli; a Grosseto dovrebbero chiudere 10 uffici e 6 ad aperture ridotte, a Lucca rispettivamente 9 e 6, a Pisa 11 e 4, a Firenze 8 e 6; le chiusure interesseranno anche gli uffici di molti piccoli centri della Maremma dove abitano la maggior parte di anziani: Pereta, Santa Caterina, Selva, Montorgiali, Ravi nel comune di Gavorrano (in cui la percentuale degli abitanti anziani è dell'85 per cento); mentre si avrà una riduzione dell'orario a Montiano, Pontieri, Roccalbegna, Vallerona, Valpiana, Punta Ala;
   lo stesso dicasi per la Lombardia: in provincia di Pavia, da quanto riportato dalla stampa locale, si prevedono la chiusura di 3 uffici (Fossarmato, Zinasco Nuovo, Lambrinia) e la contrazione delle aperture di altri 19 uffici (Arena Po, Brallo, Alagna Lomellina, Corana, Cornale, Ferrera Erbognone, Inverno e Monteleone, Mezzana Bigli, Olevano, Ottobiano, Pometo, Rovescala, San Damiano al Colle, Silvano Pietra, Sommo, Torricella Verzate, Val di Nizza, Valle Salimbene, Zeme); in provincia di Cremona si prevede la chiusura di 3 uffici (Gallignano, Ombriano, Vicomoscano) e la contrazione delle aperture di altri 26 uffici (Acquanegra Cremonese, Bonemerse, Camisano, Capergnanica, Capralba, Casale Cremasco, Casaletto Ceredano, Casalmorano, Castelvisconti, Cicognolo, Credera Rubbiano, Cremosano, Cumignano sul Naviglio, Fiesco, Genivolta, Izano, Malagnino, Martignana di Po, Motta Baluffi, Paderno Ponchielli, Pescarolo, Pieve S. Giacomo, Ricengo, Ripalta Arpina, San Daniele Po, Stagno Lombardo); in provincia di Brescia si prevede la chiusura di 8 uffici (Botticino Mattina, Castelletto di Leno, Mazzano, Provezze di Provaglio d'Iseo, Brozzo di Marcheno, Cogno di Piancogno, Cogozzo di Villa Carcina, Magno di Gardone Valtrompia) e la contrazione delle aperture di altri 8 uffici (San Martino della Battaglia di Desenzano, San Pancrazio di Palazzolo, Incudine, Maderno di Toscolano Maderno, Ono San Pietro, Ponte Caffaro di Bagolino, Prestine, Valvestino); in provincia di Lodi si prevede, infine, la chiusura di 1 ufficio (Zorlesco) e la contrazione delle aperture di altri 9 uffici (Boffalora d'Adda, Cervignano, Crespiatica, Corte Palasio, Santo Stefano, Terranova dei Passerini e Valera Fratta, Caselle Landi, Marudo);
   l'elenco potrebbe essere lunghissimo anche per molte altre regioni d'Italia e le proteste da parte dei rappresentanti delle istituzioni regionali e locali non hanno tardato a giungere all'attenzione del Ministero dello sviluppo economico tanto da aver costituito oggetto, nei giorni scorsi, di un incontro tra l'amministratore delegato di Poste italiane spa e il Sottosegretario con delega alle comunicazioni;
   ad avviso degli interroganti la decisione di Poste italiane spa di ridurre il perimetro del servizio universale nei modi anzi descritti conferma la volontà da parte della società di perseguire la mera logica del profitto puntando su assicurazioni, carte di credito, telefonia mobile e servizi finanziari in genere, che nulla hanno a che fare con il servizio universale, a scapito delle esigenze della collettività, chiudendo uffici che ritiene «improduttivi» o «diseconomici», senza considerare che i servizi postali rappresentano un servizio fondamentale per lo svolgimento delle attività quotidiane di numerosissime imprese, famiglie e residenti anziani che si troveranno nella condizione di non poter più usufruire di prestazioni essenziali, quali il pagamento delle bollette o la riscossione della pensione, con la conseguenza di essere costretti a fare lunghe file nei giorni di apertura, ritardare le operazioni o affrontare frequenti e difficili spostamenti nei territori più disagiati –:
   quali elementi intenda fornire al Parlamento in ordine all'incontro avvenuto nei giorni scorsi con l'amministratore delegato di Poste italiane spa sulla ridefinizione del servizio universale postale e gli effetti conseguenti per la tenuta occupazionale dei soggetti operanti presso le agenzie di recapito e quali iniziative urgenti si intendano assumere per assicurare sia il rispetto delle prescrizioni stabilite dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in ordine al divieto di chiusura degli uffici postali nelle aree svantaggiate, sia, infine, che le determinazioni assunte da Poste italiane spa in ordine alla chiusura degli uffici postali nel territorio nazionale non arrechino disservizi nei confronti degli utenti, contravvenendo a qualsiasi principio di qualità del servizio pubblico che deve essere sempre assicurato in modo efficace e continuativo. (3-01311)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

servizio universale

servizio postale

societa' per azioni