ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01267

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 372 del 05/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: CAON ROBERTO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 04/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015
ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015
ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015
BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015
BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015
BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015
GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015
MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015
PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015
PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015
RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/02/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 04/02/2015
Stato iter:
05/02/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/02/2015
Resoconto CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE
 
RISPOSTA GOVERNO 05/02/2015
Resoconto MARTINA MAURIZIO MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 05/02/2015
Resoconto CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/02/2015

SVOLTO IL 05/02/2015

CONCLUSO IL 05/02/2015

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01267
presentato da
CAON Roberto
testo di
Giovedì 5 febbraio 2015, seduta n. 372

   CAON, FEDRIGA, ALLASIA, ATTAGUILE, BORGHESI, BOSSI, MATTEO BRAGANTINI, BUSIN, CAPARINI, GIANCARLO GIORGETTI, GRIMOLDI, GUIDESI, INVERNIZZI, MARCOLIN, MOLTENI, GIANLUCA PINI, PRATAVIERA, RONDINI e SIMONETTI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   il Programma di sviluppo rurale 2014/2020, redatto dalle regioni, è il principale strumento di programmazione e finanziamento per gli interventi nel settore agricolo, forestale e dello sviluppo rurale e rappresenta una politica di sviluppo di lungo periodo e, pertanto, consente l'attuazione degli interventi necessari a sostenere il potenziamento del settore agricolo, alimentare e forestale, nonché la conservazione e valorizzazione dell'ambiente e la crescita sostenibile dei territori rurali della regione;
   il programma favorisce interventi finalizzati a rendere competitiva l'agricoltura, con un particolare riferimento alla sostenibilità ambientale, punta a promuovere i processi di ricambio generazionale, l'adeguamento e l'ammodernamento delle aziende agricole, la multifunzionalità, tende a sostenere le strategie di filiera orientate alla valorizzazione delle produzioni agricole e forestali di qualità e ad operare sul territorio attraverso un nuovo approccio progettuale di tipo territoriale ed integrato;
   le imprese agricole e agroindustriali, nonché tutti i rappresentanti del mondo agricolo, pressoché giornalmente, sollecitano l'operatività di questo importante strumento di politica agricola ancora più necessario in una situazione di crisi economica acclarata;
   secondo il regolamento europeo (UE) n. 1303/2013, «la Commissione formula osservazioni entro tre mesi dalla data di presentazione del programma (...) e approva ciascun programma entro sei mesi dalla presentazione dello Stato membro (...) tale termine non comprende il periodo che ha inizio il giorno successivo alla data in cui la Commissione trasmette le osservazioni allo Stato membro e si estende fin quando lo Stato membro non risponde alle osservazioni»;
   il testo del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della regione Lombardia è in attesa di approvazione ufficiale da parte della Commissione europea. Il testo del Programma, precedentemente approvato con delibera regionale dell'11 luglio 2014, è stato infatti rivisto sulla base delle osservazioni pervenute da Bruxelles (e delle osservazioni pervenute dalla consultazione pubblica), e in seguito notificato nuovamente alla Commissione europea il 5 dicembre 2014;
   il nuovo Programma di sviluppo rurale metterà a disposizione, complessivamente, 1.157 milioni di euro, 133 milioni di euro in più rispetto alla precedente programmazione 2007-2013 (+14,5 per cento), cifra che compensa parzialmente le perdite sul primo pilastro della Politica agricola comune;
   i destinatari del Programma di sviluppo rurale sono, in termini generali, le imprese agricole, agroindustriali e forestali, gli enti pubblici, le piccole e medie imprese, i distretti agricoli, gli organismi di formazione e consulenza e i gruppi d'azione locale;
   la regione Lombardia è una delle tre regioni ad aver già esaurito le risorse della programmazione 2007/2013. È riuscita a spendere oltre il 90 per cento dei fondi a disposizione;
   anche la regione Veneto ha inviato il 22 luglio 2014 alla Commissione europea il testo di proposta del Programma di sviluppo rurale 2014-2020. La Commissione europea ha trasmesso, il 16 dicembre 2014, le osservazioni ufficiali. Si tratta di 346 punti tra osservazioni di carattere generale e osservazioni specifiche e puntuali, rispetto alle quali la regione ha elaborato le necessarie informazioni di risposta, anche attraverso la verifica delle conseguenti modifiche da apportare al testo del programma;
   il Programma di sviluppo rurale della regione Veneto 2014-2020 gestirà 1 miliardo e 184 milioni di euro, pari al 6,36 per cento delle risorse nazionali. Il 43 per cento dei fondi proverranno dall'Unione europea, il 40 per cento dallo Stato italiano e il 17 per cento dalla regione;
   secondo indiscrezioni provenienti da Bruxelles i Programmi di sviluppo rurale 2014-2020 delle regioni italiane corrono il rischio di essere approvati non prima del via libera al bilancio comunitario 2015, previsto per primavera 2015. Il rischio è quello di perdere un intero anno di operatività. Questo slittamento dei tempi di approvazione per motivi di contabilità europea si aggiunge al ritardo già accumulato in Italia a seguito della tardiva sottoscrizione dell'accordo di partenariato con l'Unione europea per l'utilizzo dei fondi europei, avvenuto alla fine di ottobre 2014;
   sembra, inoltre, che Bruxelles abbia ricevuto da parte del Governo italiano una richiesta per concedere una delibera definitiva in un'unica circostanza a tutti i Programmi di sviluppo rurale di tutte le regioni il prossimo giugno 2015. Questa indiscrezione è, secondo gli interroganti, molto preoccupante in quanto andrebbe ad azzerare tutto il percorso virtuoso che alcune regioni, soprattutto del Nord, hanno avviato altresì presentando per primi la bozza del Programma di sviluppo rurale alla Commissione europea;
   il Ministro interrogato su questa rivelazione ricevuta da Bruxelles, durante il convegno sul «Futuro dell'agricoltura da oggi al 2020» sembra aver affermato che «un'omologazione sui tempi di accettazione dei vari programmi di sviluppo rurale non ha senso». Inoltre, ha precisato, che «i ritardi nell'approvazione dei programmi di sviluppo rurale 2014-2020 sono imputabili alla complessità delle procedure previste dalla nuova regolamentazione comunitaria, ai tempi impiegati dalla Commissione europea per inviare le osservazioni ai Programmi notificati il 22 luglio 2014 e ai tempi impiegati dalle singole autorità di gestione per fornire gli elementi richiesti dalla Commissione europea.» Durante un incontro con i rappresentanti della Commissione europea, del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e di tutte le regioni, tra le varie soluzioni ipotizzate via era quella di garantire l'avvio delle principali misure previste dai Programmi di sviluppo rurale già a partire dalla prossima scadenza del 15 maggio 2015 anche in assenza di approvazione da parte dell'Unione europea. Ma non si può far perdere agli agricoltori tutti questi mesi;
   se lo strumento di programmazione settennale non sarà approvato il più velocemente possibile si realizzerebbe una situazione paradossale con regioni che, avendo tempestivamente e totalmente esaurito la propria disponibilità di risorsa a valere sulla passata programmazione 2007-2013, si troverebbero senza alcun margine di manovra o intervento, contrariamente ad altre che, meno efficienti, residuano risorse da poter utilizzare;
   il 31 dicembre 2014 si è concluso il semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea che poteva essere l'occasione giusta per spingere la Commissione europea ad un'approvazione in via tecnica dei Programmi di sviluppo rurale prima della formale approvazione del bilancio europeo –:
   quali iniziative intenda assumere affinché la Commissione europea approvi il prima possibile i singoli Programmi di sviluppo rurale delle regioni che hanno già completato l’iter, senza attendere l'approvazione in un'unica delibera, così da poter disporre i bandi della nuova Politica agricola comune in quanto gli agricoltori non possono attendere un via libera del Programma di sviluppo rurale a giugno 2015 ed è necessario avviare velocemente i primi atti concreti a beneficio delle imprese agricole. (3-01267)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sviluppo rurale