Legislatura: 17Seduta di annuncio: 309 del 14/10/2014
Primo firmatario: SEGONI SAMUELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 14/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2014 DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2014 DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2014 MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2014 MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2014 TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2014 ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2014 VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2014 SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 14/10/2014
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 14/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 15/10/2014 Resoconto ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE RISPOSTA GOVERNO 15/10/2014 Resoconto LUPI MAURIZIO MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI) REPLICA 15/10/2014 Resoconto SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE
DISCUSSIONE IL 15/10/2014
SVOLTO IL 15/10/2014
CONCLUSO IL 15/10/2014
SEGONI, BUSTO, DAGA, DE ROSA, MICILLO, MANNINO, TERZONI, ZOLEZZI, VIGNAROLI e SPADONI.—
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
. — Per sapere – premesso che:
nei giorni scorsi la città di Genova è stata colpita da violente precipitazioni e le conseguenti esondazioni di corsi d'acqua, quali il Bisagno, il Fereggiano, lo Sturla e lo Scrivia, hanno causato la morte di un uomo e danni per oltre 300 milioni di euro;
Genova è una vittima ricorrente delle alluvioni e delle esondazioni (non ultima quella del 2011 che ha portato alla perdita di molte vite umane) e, nonostante l'Unione europea la definisca come una delle città più pericolose in caso di pioggia, ad oggi la città sembra sprovvista di un piano d'emergenza affidabile, in cui vengano stabilite istruzioni dettagliate sul «da farsi» nei momenti più pericolosi nelle aree a maggior rischio;
i piani d'emergenza anti-alluvione sono strumenti che potrebbero realmente salvare vite umane in un'area «violentata» da settant'anni di cemento e i cui amministratori fino ad oggi non sono stati in grado di realizzare le opere strutturali necessarie: l'unico protocollo vigente, firmato nel 2009 dal sindaco Marta Vincenzi (che oggi è sotto processo per la strage causata dall'esondazione del Fereggiano nel novembre 2011), è stato ritenuto «generico» e «totalmente mancante su alcuni punti» da ben due autorità, quali la procura della Repubblica ed il comune stesso;
in questi giorni la procura di Genova indaga per disastro colposo e nel mirino degli inquirenti ci sono le opere realizzate, le strutture non realizzate in ambito idraulico, la manutenzione degli alvei, la catena di attività degli organi amministrativi, la mancata allerta meteo per la gestione d'emergenza ed il piano di protezione civile del comune;
le cause di maggior rilevo del disastro sono, in primo luogo, la pratica di costruire edifici in zone a rischio e di restringere le sezioni idrauliche dei corsi d'acqua in corrispondenza dei centri urbani, in generale la scellerata espansione urbanistica e un'irresponsabile pianificazione territoriale e, in secondo luogo, la predisposizione del territorio italiano, la mancanza di cultura del rischio e i cambiamenti climatici: la Liguria e la zona di Genova, in particolare, sono state recentemente oggetto di un'espansione edilizia consistente che non ha tenuto adeguatamente conto delle naturali dinamiche morfologiche dei versanti e dei corsi d'acqua (Genova ed il corso d'acqua Bisagno sono stati citati da vari esperti del settore come esempio negativo di scelte urbanistiche che mettono a rischio interi quartieri proprio durante il recente convegno «Italia dissestata» organizzato il 7 ottobre 2014 presso la Camera dei deputati dal deputato Segoni del MoVimento 5 Stelle);
il prefetto Franco Gabrielli della protezione civile ha sottolineato che, sebbene sarebbero stati utili circa un miliardo e trecento milioni di euro, cinque provvedimenti normativi realizzati nel 2011 hanno sottratto molte delle risorse per cui il fondo nazionale per l'emergenza è attualmente di circa settanta milioni di euro –:
alla luce dei drammatici fatti, poiché le responsabilità maggiori sono evidentemente attribuibili a scelte politiche incoscienti perpetuate da decenni su un territorio già morfologicamente a grande rischio, per quanto di competenza quali concreti interventi infrastrutturali di prevenzione il Governo intenda attuare per poter evitare l'ennesima catastrofe a Genova, anche in relazione alla tempistica dei suddetti interventi. (3-01094)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):inondazione
corso d'acqua
cambiamento climatico