Legislatura: 17Seduta di annuncio: 302 del 03/10/2014
Primo firmatario: NICCHI MARISA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 03/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma COSTANTINO CELESTE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/10/2014 DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/10/2014 BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/10/2014 PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/10/2014 RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/10/2014 PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 03/10/2014 ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/10/2014
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'INTERNO
- MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
- MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 03/10/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 17/03/2015 Resoconto MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO) REPLICA 17/03/2015 Resoconto NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 15/10/2014
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/03/2015
DISCUSSIONE IL 17/03/2015
SVOLTO IL 17/03/2015
CONCLUSO IL 17/03/2015
NICCHI, COSTANTINO, DURANTI, FRANCO BORDO, PALAZZOTTO, RICCIATTI, PANNARALE e ZACCAGNINI. –
Al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute
. – Per sapere – premesso che:
si apprende da fonti giornalistiche che decine di donne, principalmente di nazionalità rumena, lavoratrici agricole (spesso «a nero») nelle serre, in località Vittoria, nella provincia di Ragusa sono costrette dai loro proprietari/padroni agricoltori, spesso affittuari anche dei locali fatiscenti in cui sono costrette a vivere con la propria famiglia, a subire abituali violenze sessuali dietro ricatto di licenziamento anche per i propri congiunti e per paura di violenze maggiori nei confronti della propria persona e dei propri figli;
Vittoria fa parte dei distretti ortofrutticoli più importanti d'Italia. Il centro di un sistema produttivo che esporta in tutta Europa annullando il tempo e le stagioni. Gli ortaggi che altrove maturano a giugno qui sono pronti a gennaio. Un miracolo chimico che ha ancora bisogno di braccia;
miracolo economico dell’«oro verde», frutto inizialmente del lavoro dei braccianti tunisini, dal 2007 dei nuovi migranti che lavorano per metà salario, i rumeni, e, soprattutto, le rumene che nell'isolamento della campagna sono una presenza gradita;
le donne rumene sono definite breadwinner perché sono le prime a partire dal loro Paese. I mariti, se arrivano, arrivano dopo. Intanto gli italiani diventano padroni della loro vita e della loro morte. Sono padroni in tutti i sensi;
così è nato il distretto del doppio sfruttamento: agricolo e sessuale;
spesso le donne sono consapevoli di quello che le aspetta in Italia, ma lo fanno per tenere unita la famiglia. Nelle serre possono vivere con i bambini. A casa di un anziano no. Meglio quindi fare la contadina che la badante. Per questo ci sono nelle serre tante mamme rumene con i bambini;
sempre da fonti giornalistiche si apprende che i «festini agricoli» diffusi soprattutto nelle piccole aziende a conduzione familiare sono ben conosciuti dalla comunità, dalle istituzioni locali e dalle associazioni socio-assistenziali, ed è stato avviato anche il progetto «Solidal Transfert», un pulmino che permette di spostarsi senza dipendere dai padroni;
le condizioni abitative in cui le lavoratrici agricole vivono con le proprie famiglie, spesso pagando affitti esosi, sono estremamente disagevoli: buchi nel soffitto che fanno passare l'acqua piovana, mura erose dall'umidità, proliferazione di miceti, con conseguenti patologie come l'asma in soggetti, soprattutto in tenera età, prima perfettamente sani. Il tutto nel totale disinteresse del locatario. Nella zona sono intervenuti sia Emergency che Medici senza frontiere;
Vittoria è il primo comune in Italia per estensione delle coltivazioni plastificate e per numero di aborti in proporzione al numero di abitanti da anni;
inoltre, l’«Associazione per i diritti umani» denuncia che nel caso specifico di Vittoria le donne si trovano impossibilitate ad interrompere la gravidanza, poiché tutti i medici sono obiettori di coscienza e che solo all'ospedale di Modica sono presenti medici non obiettori, ma la crescita esponenziale di richieste di aborto porta un allungamento dei tempi di attesa, rendendo impossibile l'aborto entro i tre mesi previsti dalla legge. Alcune donne sono costrette a ritornare nei loro Paesi d'origine per abortire. Altre, invece, si affidano a strutture abusive e a persone che, sotto cospicuo pagamento, praticano l'aborto senza averne competenze –:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza dell'inaccettabile condizione in cui sono costrette a vivere le immigrate rumene nel distretto siciliano sopracitato;
se non ritengano, per quanto di competenza, di intervenire immediatamente affinché non si protragga più la odiosa condizione di donne che per vivere devono divenire schiave;
se non ritengano necessario assumere ogni iniziativa di competenza, anche per quanto riguarda la presenza degli obiettori di coscienza, affinché ogni presidio ospedaliero sia in grado di garantire la possibilità di abortire. (3-01067)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):aborto
impresa familiare
condizione della donna