Legislatura: 17Seduta di annuncio: 279 del 05/08/2014
Primo firmatario: CASTRICONE ANTONIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/08/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 05/08/2014 MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 05/08/2014 ROSATO ETTORE PARTITO DEMOCRATICO 05/08/2014 DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 05/08/2014
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 05/08/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 06/08/2014 Resoconto BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 06/08/2014 Resoconto GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE) REPLICA 06/08/2014 Resoconto CASTRICONE ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 06/08/2014
SVOLTO IL 06/08/2014
CONCLUSO IL 06/08/2014
CASTRICONE, BRATTI, MARTELLA, ROSATO e DE MARIA. —
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
uno studio commissionato dall'industria Ausimont all'inizio degli anni ’90 e reso noto solo di recente nell'ambito del processo in corso a Chieti in corte di assise, in relazione alle vicende del disastro ambientale del sito di interesse nazionale di Bussi sul Tirino, rivela che i problemi sul peggioramento della qualità delle acque di falda e sulla contaminazione del suolo e del sottosuolo erano ben conosciuti già allora;
i colossi della chimica – Montecatini, Montedison, Monteflus e Ausimont fino al 2002 e Solvay – presenti sul territorio ne hanno determinato la forte contaminazione mediante l'interramento degli scarti di lavorazione, altamente tossici e pericolosi, nelle zone circostanti lo stabilimento, in assenza di qualsiasi tutela per la salute umana e per l'ambiente;
l'accertamento di un disastro ambientale in atto si è potuto stabilire a partire dalle caratterizzazioni avvenute inizialmente nel 2001 e nel 2002, per quanto riguarda la falda, e negli anni 2004 e 2007, per quanto concerne i terreni. L'inquinamento delle matrici ambientali nei pressi degli impianti e nelle aree limitrofe riguarda prevalentemente i composti organici clorurati, il mercurio, il piombo e diossina e secondariamente altri metalli pesanti, idrocarburi e composti organo-alogenati. Tali composti inquinanti sono il frutto diretto delle lavorazioni degli impianti sopra citati e del loro non corretto smaltimento;
il sito di Bussi sul Tirino viene tristemente definito come «la più grande discarica di rifiuti chimici di tutta Europa» con 2.000.000 di metri cubi di terreno contaminato e le acque di falda ormai compromesse, non più utilizzabili a fini potabili ed alimentari;
lo studio dell’Ausimont riporta importanti informazioni anche sulla natura geologica e idrogeologica del sito, indicando che si tratta di un terreno molto fragile e quasi per nulla argilloso – dunque non impermeabile – caratterizzato da una forte presenza di acqua, con numerose sorgenti utilizzate per l'irrigazione dei campi; si tratta, quindi, di un ambiente ideale per la propagazione dei veleni che in cento anni l'industria chimica ha sparso in un territorio di gran pregio ambientale, immerso nel verde e tra le montagne;
per la bonifica di questo sito di rilievo nazionale, fortemente inquinato, occorrerebbero almeno 500 milioni di euro, ma sinora ne sono stati stanziati 50 nel quadro di un processo contemporaneo di reindustrializzazione; d'altra parte manca l'intenzione delle aziende che hanno provocato il danno ambientale, direttamente e indirettamente, di porre in atto una reale operazione volta alla definitiva bonifica e riqualificazione dell'area;
ad oggi, le operazioni preliminari di caratterizzazione e messa in sicurezza, secondo i dati del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 2013, sono ancora molto indietro rispetto alla gravità della situazione; in particolare, la messa in sicurezza di emergenza è pari al 15 per cento sul totale delle aree perimetrale, i piani di caratterizzazioni presentati coprono quasi il 100 per cento delle aree, anche se solo per il 34 per cento delle aree i risultati sono stati resi noti; di progetti di bonifica presentati non c’è traccia;
secondo una prima stima effettuata dall'Ispra per il Ministero della salute si valuta in 8,5 miliardi di euro il danno ambientale per quel territorio e in circa 500-600 milioni di euro il costo di bonifica dell'area inquinata;
recenti notizie riferiscono che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare stia vagliando un progetto per realizzare un'ulteriore discarica «legale» nel sito di interesse nazionale di Bussi sul Tirino in cui riversare i rifiuti tossici e nocivi delle due discariche (la A2 e la B2) presenti nel sito; al vaglio del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sarebbe anche la richiesta di riduzione della perimetrazione del sito di interesse nazionale di Bussi sul Tirino;
anche in considerazione della morfologia del territorio, che risulta particolarmente esposto alla contaminazione per la forte permeabilità del suolo e per la presenza di numerosa acqua, è da contrastare qualsiasi ipotesi che non determini un'effettiva opera di bonifica dei siti e che non preveda la rimozione e l'allontanamento dei rifiuti tossici e nocivi presenti nelle discariche –:
se corrisponda al vero che siano al vaglio del Ministro interrogato progetti per la riperimetrazione in riduzione del sito di interesse nazionale di Bussi sul Tirino e per la realizzazione di una nuova discarica nel sito di interesse nazionale in cui far confluire i rifiuti tossici e nocivi presenti nelle discariche A2 e B2 e, in caso affermativo, quali siano le motivazioni di carattere ambientale, sanitario ed economico che sono alla base di tali scelte e se esse siano compatibili con le caratteristiche morfologiche del sito e, soprattutto, con gli obiettivi di bonifica definitiva e di riqualificazione dell'area. (3-00986)
GEO-POLITICO:BUSSI SUL TIRINO,PESCARA - Prov,ABRUZZI
EUROVOC :protezione dell'ambiente
sostanza tossica
deposito dei rifiuti
diritto alla salute
inquinamento del suolo
zona inquinata