ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00788

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 220 del 29/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: BRUNO FRANCO
Gruppo: MISTO-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO - ALLEANZA PER L'ITALIA (API)
Data firma: 29/04/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 29/04/2014
Stato iter:
30/04/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 30/04/2014
Resoconto BRUNO FRANCO MISTO-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO - ALLEANZA PER L'ITALIA (API)
 
RISPOSTA GOVERNO 30/04/2014
Resoconto FRANCESCHINI DARIO MINISTRO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
REPLICA 30/04/2014
Resoconto BRUNO FRANCO MISTO-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO - ALLEANZA PER L'ITALIA (API)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/04/2014

SVOLTO IL 30/04/2014

CONCLUSO IL 30/04/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00788
presentato da
BRUNO Franco
testo presentato
Martedì 29 aprile 2014
modificato
Mercoledì 30 aprile 2014, seduta n. 221

   BRUNO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il fondo unico per lo spettacolo (fus) sin dalla sua istituzione è stato utilizzato per regolare l'intervento pubblico nei settori del mondo dello spettacolo, fornire sostegno finanziario ad enti, istituzioni, associazioni, organismi e imprese operanti in cinema, musica, danza, teatro, circo e spettacolo viaggiante, nonché promuovere e sostenere manifestazioni e iniziative di carattere e rilevanza nazionale in Italia o all'estero;
   il volume di risorse stanziate, a prezzi correnti, nel 1985 risulta pari a 357,48 milioni euro e raggiunge il valore più alto nel 2001, superando i 530 milioni. Nel 2009 e nel 2010 torna di nuovo sotto i 400 milioni di euro e negli ultimi due anni arriva a circa 410 milioni di euro. Considerando il valore reale delle risorse stanziate, calcolato a prezzi costanti, in modo da eliminare l'effetto distorsivo dell'inflazione, il valore del 2012 è il più basso di sempre e la variazione rispetto al 1985 è di -53,02 per cento;
   nel 2011 la percentuale più alta di risorse è destinata alle fondazioni lirico-sinfoniche, il 47 per cento, e, a seguire, alle attività cinematografiche, il 18,6 per cento;
   per il settore teatrale i contributi più elevati, 3.267.092 euro, sono andati alla Fondazione ente autonomo Piccolo Teatro di Milano; per le attività musicali il contributo più alto è andato alla fondazione emiliana «Arturo Toscanini»; per il settore cinematografico i contributi più elevati sono i 7 milioni di euro per La Biennale di Venezia, i 10,3 milioni di euro per la Fondazione Centro sperimentale di cinematografia e i 6,9 milioni di euro per Istituto Luce Cinecittà;
   a livello della distribuzione territoriale si registra, sempre nel 2011, che al Centro Italia va il 30 per cento circa del totale delle risorse, tra Nord Ovest e Nord Est viene assorbito il 48,6 per cento delle risorse, al Sud rimane il 13,8 per cento e alle Isole il 6,8 per cento;
   giova ribadire che il Sud in termine di popolazioni vale il 36,5 per cento del Paese o, se si vuole un altro dato di raffronto, circa il 25 per cento del prodotto interno lordo nazionale;
   l'evidente squilibrio viene confermato se si guardano i dati regione per regione: nel 2012, come per il triennio precedente, Lazio, Lombardia e Veneto superano singolarmente la soglia del 10 per cento di risorse. In dieci regioni il numero dei contributi assegnati non supera il 3 per cento del totale e Basilicata, Calabria, Molise, Valle d'Aosta si attestano al di sotto dell'1 per cento;
   il contributo per abitante è di 0,88 euro per un calabrese, di 20,75 euro per un abitante della regione Lazio, per un lombardo 5,39 euro, per un toscano 8,30 euro;
   il numero dei soggetti beneficiari in alcune regioni è maggiore, ma confrontandolo con le risorse destinate in alcune regioni si riscontra una forbice positiva, cioè una percentuale più alta di risorse a fronte di una percentuale più bassa di soggetti beneficiari, in altre regioni, tra cui la Calabria, la forbice è negativa;
   in Calabria poi si verifica un'ulteriore caso anomalo: alla provincia di Vibo Valentia viene sostanzialmente destinato lo 0,0 per cento di contributi, dato riscontrabile solo ad Isernia e a Medio Campidano;
   in particolare, nelle cinque province della Calabria, nel 2011, il capoluogo di regione assorbe il 20,1 per cento delle risorse del fondo unico per lo spettacolo, Reggio Calabria consegue un intervento di 434.000 euro pari al 23 per cento del contributo regionale, Cosenza, prima provincia per numero di abitanti (733 mila) e di soggetti (36,4 per cento), ottiene il 14 per cento dei contributi, di Vibo Valentia si è già detto. Crotone ottiene il 43 per cento di risorse, pari ad un intervento pro capite di 4,7 euro per circa 173.000 abitanti;
   un solo soggetto con sede nella provincia di Crotone, ma, sembrerebbe, operante in prevalenza in altra regione d'Italia, ottiene un contributo superiore a quello delle intere province di Cosenza, Reggio Calabria e Vibo Valentia;
   in termini di intervento pro capite in Calabria si registra in tre casi su cinque un livello inferiore alla soglia di 1 euro: 0,77 di Reggio Calabria, 0,36 di Cosenza e prossima allo zero, appunto, Vibo Valentia;
   inoltre, per il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo esiste la possibilità di finanziare dei «progetti speciali» come «iniziative straordinarie di particolare rilevanza per le quali sia stata presentata domanda di contributo da soggetti esterni anche su invito dell'amministrazione». Anche in questo caso sembrerebbe che nessuno intervento sia stato effettuato in Calabria nei progetti speciali finanziati nel 2012;
   oltre al fondo unico per lo spettacolo, il settore culturale viene finanziato con dei fondi detti «extra fus», cioè, per esempio, il gioco del lotto o il 5 per mille, ma anche per i fondi «extra fus» dal 2004 al 2011 si nota una forte concentrazione delle risorse su poche iniziative, concentrate in aree geografiche limitate; si segnala, in particolare, la totale assenza della Calabria;
   negli anni fondi «extra fus» sono stati destinati a Cinecittà Luce s.p.a., all'Accademia nazionale di danza, alla Biennale di Venezia; in misura minore fondi «extra fus» sono andati anche all'Accademia nazionale di arte drammatica «Silvio D'Amico», alla Fondazione Centro sperimentale di cinematografia e all'Istituto nazionale per il dramma antico;
   se si guarda la distribuzione per settore e per territorio dei fondi «extra fus» si nota che anche nell'ambito delle fondazioni lirico-sinfoniche sono state finanziati il Teatro regio di Torino, il Teatro Carlo Felice di Genova, le Fondazioni Teatro alla Scala di Milano, Teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste, Teatro La Fenice di Venezia, Arena di Verona, Teatro comunale di Bologna, Accademia nazionale di Santa Cecilia, Teatro dell'Opera di Roma, Teatro Maggio musicale fiorentino, Teatro San Carlo di Napoli, Petruzzelli e Teatri di Bari, il Teatro Massimo di Palermo e il Teatro lirico di Cagliari;
   dal 2002 al 2012 alla Calabria è toccato lo 0,6 per cento circa del fondo unico per lo spettacolo. Estendendo e proiettando tale percentuale negli altri anni, si riscontra che, a fronte di un'erogazione di circa 10,2 miliardi di euro, alla Calabria è stata destinata una cifra inferiore ai 70 milioni di euro. Si tratta, quindi, di una percentuale in linea con il dato precedente: lo 0,68 per cento del totale nel corso di 29 anni. Esattamente 34,7 euro per abitante. Praticamente per ogni calabrese è stato speso poco più di un euro all'anno;
   in 29 anni il fondo unico per lo spettacolo ha destinato al Nord oltre quattro miliardi di euro (4.637.699,648), al Centro oltre tre miliardi (3.715.697,150), al Sud e alle Isole meno di due miliardi (1.888.541,507);
   secondo gli ultimi dati statistici in Calabria la povertà relativa ha un'intensità del 22,1 per cento ogni 100 famiglie;
   dal 1990 al 2010 la Calabria è stata la regione che ha evidenziato le migliori performance degli indicatori turistici, con una forte crescita delle presenze;
   tale situazione ha contribuito di fatto, durante gli anni, alla chiusura o alla crisi di importanti strutture artistiche operanti in Calabria –:
   in relazione a quanto riportato in premessa quali siano le valutazioni di merito del Ministro interrogato e se non ritenga opportuno avviare un'azione, d'intesa con regioni ed enti locali, per un intervento perequativo che riduca tali differenze, anche stabilendo una soglia minima da destinare ad ogni territorio provinciale. (3-00788)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Calabria

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