ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00609

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 166 del 04/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 04/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 04/02/2014
Stato iter:
05/02/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/02/2014
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 05/02/2014
Resoconto MAURO MARIO MINISTRO - (DIFESA)
 
REPLICA 05/02/2014
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 05/02/2014

SVOLTO IL 05/02/2014

CONCLUSO IL 05/02/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00609
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo presentato
Martedì 4 febbraio 2014
modificato
Mercoledì 5 febbraio 2014, seduta n. 167

   RAMPELLI. — Al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
   il 10 febbraio 2014 la procura generale di New Delhi dovrebbe – il condizionale è d'obbligo – finalmente formalizzare i capi d'accusa nei confronti dei due militari italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti in India da oltre due anni in attesa che le autorità indiane decidano in merito alla loro sorte processuale;
   la data del 10 febbraio 2014 è stata stabilita in seguito all'ennesimo – che dal 12 febbraio 2012 ad oggi è il venticinquesimo – rinvio dell'udienza e solo grazie alla protesta espressa dalla stessa Suprema Corte indiana in merito, posto che nelle intenzioni della procura questo rinvio avrebbe dovuto essere di ulteriori due o quattro settimane;
   tra gli elementi in merito ai quali la procura dovrà pronunciarsi c’è la valutazione se il processo per la morte dei due pescatori del Kerala sarà per reato di terrorismo, che prevede la pena di morte, un rischio che, in base alle dichiarazioni rese in più occasioni dai Governi che hanno seguito la vicenda, doveva già essere stato definitivamente scongiurato;
   allo stato, quindi, ad oltre due anni dall'inizio di questa vicenda i militari italiani continuano ad essere trattenuti all'estero in spregio delle normative internazionali e sono tuttora esposti al rischio di subire una condanna a morte;
   la mancata risolutezza dei Governi italiani nel trattare la questione ha permesso all'India di perpetrare i più svariati abusi di diritto nei confronti dei due connazionali, con il risultato che, nonostante i proclami, le promesse e addirittura la nomina di un inviato speciale del Governo, i due ufficiali sono, a tutt'oggi, a rischio della loro stessa vita;
   pur volendo prescindere dalle ovvie considerazioni circa l'incapacità di ben due Governi nazionali succedutisi nel tempo di garantire ai due militari il rispetto, nei loro confronti, delle più elementari norme di diritto e lo svolgimento del processo nella sede appropriata, non si può non rilevare come sia intollerabile per uno Stato sovrano che dei suoi cittadini siano condannati a morte solo per aver fatto il proprio dovere in base alle normative nazionali vigenti –:
   quali siano, allo stato, le informazioni in possesso del Governo circa il prossimo percorso giudiziario dei due militari.
(3-00609)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

India

personale militare

udienza giudiziaria

pena di morte

sanzione penale

abuso di diritto

norma internazionale