ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00504

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 132 del 05/12/2013
Firmatari
Primo firmatario: AMODDIO SOFIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/12/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 05/12/2013
Stato iter:
27/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/05/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 27/05/2014
Resoconto AMODDIO SOFIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 27/05/2014

SVOLTO IL 27/05/2014

CONCLUSO IL 27/05/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00504
presentato da
AMODDIO Sofia
testo presentato
Giovedì 5 dicembre 2013
modificato
Martedì 27 maggio 2014, seduta n. 234

   AMODDIO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   è oramai acclarata la presenza, nelle aree pubbliche del sito di bonifica di interesse nazionale di Priolo, di elevati livelli di contaminazione nei suoli, nella falda e nell'area marina;
   nell'accordo di programma sottoscritto nel mese di novembre 2008 tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il commissario delegato per l'emergenza bonifiche e la tutela delle acque della Regione siciliana, la Regione siciliana, la provincia di Siracusa, il comune di Siracusa, il comune di Priolo Gargallo, il comune di Augusta, il comune di Melilli, l'autorità portuale di Augusta e il consorzio della provincia di Siracusa per la zona sud dell'area di sviluppo industriale della Sicilia orientale erano previsti: a) la messa in sicurezza e bonifica delle acque di falda; b) la bonifica dei suoli e delle falde delle aree pubbliche; c) la bonifica degli arenili e dei sedimenti delle aree portuali e marino costiere; d) la messa in sicurezza e bonifica dei suoli e delle falde delle aree private, in sostituzione e in danno dei soggetti obbligati inadempienti;
   il citato accordo di programma è stato integrato nel mese di marzo 2009;
   l'ammontare complessivo delle attività di bonifica era stimato nell'accordo di programma in 774.500.000,00 euro;
   la Corte di giustizia dell'Unione europea, nella sentenza del 9 marzo 2010 causa C-378/08, punto 56, ha statuito che, in ipotesi di inquinamento ambientale come quello in esame, a carattere diffuso, la normativa di uno Stato membro può prevedere che l'autorità competente abbia facoltà di imporre misure di riparazione del danno ambientale presumendo l'esistenza di un nesso di causalità tra l'inquinamento accertato e le attività del singolo o dei diversi operatori e ciò in base alla vicinanza degli impianti di questi ultimi con il menzionato inquinamento;
   il tribunale amministrativo regionale della Sicilia, sezione staccata di Catania, con sentenza n. 1254 del 2007 ha statuito che: a) «in presenza di una situazione di contaminazione estesa come nel caso di specie, in relazione alla quale non è facile distinguere l'apporto individuale di ciascun operatore nella causazione del danno ambientale, anche in considerazione dell'ampio periodo di utilizzo produttivo del sito industriale durante il quale all'interno del sito stesso si sono avvicendati numerosi operatori, risultano soddisfatti, ad avviso del Collegio i presupposti indicati dalla Corte per l'accertamento presuntivo del nesso causale, vale a dire la vicinanza degli impianti e l'identità tra le sostanze rinvenute nelle matrici ambientali contaminate e quelle trattate, prodotte o stoccate, o comunque utilizzate dalle aziende»; b) «queste ultime, a loro volta, non hanno confutato incontrovertibilmente tale presunzione, poiché né la dimostrazione che l'inquinamento è risalente nel tempo (e sarebbe addebitabile alla Montedison ed alla marina civile e militare), né “la mancanza di correlazioni dirette tra le situazioni di contaminazione rilevate a mare ed a terra” come esposta nella relazione di C.T.U. (che ha specificato sul punto le incertezze del metodo di indagine, attesa la carenza di “una piezometria generale estesa all'intera area di intervento, che avrebbe fornito una serie di utili indicazioni sulle caratteristiche del deflusso idrico sotterraneo” e la mancanza, nella documentazione a disposizione dei periti, di informazioni idonee a comprendere i complessi meccanismi che governano il trasferimento dell'inquinante dal suolo alla falda, e da questa, eventualmente, al mare ed ai sedimenti – pagina 243) sono in grado, di per sé, di escludere che gli operatori attuali esercenti attività inquinanti abbiano contribuito alla contaminazione»; c) «la stessa C.T.U. disposta dalla Sezione riconduce le sorgenti inquinanti alle attività industriali presenti nel sito ed individua tra le dette fonti di inquinamento anche gli sversamenti diretti a mare, l'ultimo dei quali verificatosi a novembre 2008 (pagina 240 – la C.T.U. è stata depositata a febbraio 2009)»;
   risulta quindi accertata la riconducibilità delle sorgenti inquinanti alle attività industriali presenti nel sito –:
   se e quali atti abbia adottato il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nei confronti delle aziende per le quali sia stata accertata la riconducibilità delle sorgenti inquinanti alle attività industriali presenti nel sito, per recuperare i costi sostenuti dall'amministrazione per le attività di caratterizzazione, di progettazione e di esecuzione della bonifica dell'area del sito di interesse nazionale di Priolo, per imporre alle stesse il ripristino ambientale;
   se e quali atti abbia adottato il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare nei confronti delle aziende per le quali è stata accertata la riconducibilità delle sorgenti inquinanti alle attività industriali presenti nel sito, per avviare l'azione risarcitoria in forma specifica o per equivalente prevista dall'articolo 311 del decreto legislativo n. 152 del 2006;
   quali immediati interventi il Ministro interrogato intenda adottare in relazione a quanto rappresentato in premessa.
(3-00504)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DL 2006 0152

GEO-POLITICO:

PRIOLO GARGALLO,SIRACUSA - Prov,SICILIA

EUROVOC :

edificio per uso industriale

impianto portuale

inquinamento radioattivo

protezione dell'ambiente

responsabilita' per i danni ambientali

degradazione dell'ambiente