ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00456

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 121 del 19/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: GALLINELLA FILIPPO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2013
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2013
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2013
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2013
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2013
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2013
PINNA PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2013
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2013
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2013
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2013
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2013
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2013
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2013
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 19/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA COESIONE TERRITORIALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA COESIONE TERRITORIALE delegato in data 19/11/2013
Stato iter:
20/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/11/2013
Resoconto CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 20/11/2013
Resoconto TRIGILIA CARLO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (COESIONE TERRITORIALE)
 
REPLICA 20/11/2013
Resoconto GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/11/2013

SVOLTO IL 20/11/2013

CONCLUSO IL 20/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00456
presentato da
GALLINELLA Filippo
testo presentato
Martedì 19 novembre 2013
modificato
Mercoledì 20 novembre 2013, seduta n. 122

   GALLINELLA, CARINELLI, LUPO, COLONNESE, BENEDETTI, NESCI, GAGNARLI, PINNA, L'ABBATE, SPESSOTTO, MASSIMILIANO BERNINI, VIGNAROLI, PARENTELA, FICO e LUIGI DI MAIO. — Al Ministro per la coesione territoriale. — Per sapere – premesso che:
   la politica di coesione svolge un ruolo determinante nella promozione economica e sociale del territorio unionale, con l'obiettivo di ridurre gli squilibri macroeconomici delle diverse regioni e di perseguire una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva;
   al fine di ottimizzare l'efficacia degli interventi strutturali, il pacchetto legislativo di riforma degli strumenti della politica di coesione per il periodo 2014-2020, presentato dalla Commissione europea ed attualmente all'esame delle istituzioni competenti, ricomprendendo in un unico quadro strategico tutti i fondi strutturali, stabilisce disposizioni comuni al fondo europeo di sviluppo regionale, al fondo sociale europeo, al fondo di coesione, al fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e al fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;
   con riferimento al nostro Paese, le criticità connesse all'utilizzazione dei fondi evidenziano una debolezza di sistema che va dalle difficoltà dei ministeri e delle regioni a programmare e gestire gli interventi, all'incapacità dei beneficiari di progettare ed accedere ai finanziamenti, passando per le note vicende di clientelismo territoriale con una frequente distribuzione di risorse «a pioggia», che, lungi dal conseguire un ottimale rapporto costi-benefici, risponde unicamente a logiche contingenti che vanificano qualsiasi obiettivo di sviluppo;
   in considerazione delle numerose problematiche che attengono alla gestione dei fondi in oggetto, che per l'Italia si traducono in un inutilizzo di risorse per circa 15 miliardi di euro da spendere entro il 2015, la riforma messa a punto dall'Esecutivo comunitario si basa su un'impostazione maggiormente orientata al risultato e alla valutazione, articolata in base ad un sistema, che, se da un lato privilegia una governance multilivello in un'ottica di maggior coinvolgimento e partecipazione, dall'altro introduce una politica di trasferimenti condizionati che rischia di complicare ulteriormente il quadro generale;
   sebbene l'introduzione di meccanismi finalizzati al miglioramento della qualità della spesa sia ritenuta assolutamente necessaria, il sistema delle prescrizioni delineato dalle proposte di riforma appare estremamente rigido e merita di essere analizzato con attenzione per evitare che le condizionalità si trasformino in ulteriori vincoli nella realizzazione dei progetti da parte dei potenziali beneficiari;
   in particolare, la condizionalità macroeconomica, totalmente inadeguata in un contesto di programmazione regionalizzata, legando l'erogazione dei contributi comunitari al rispetto dei parametri imposti dal coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri, penalizza oltremodo le regioni, autorità di gestione dei programmi, per una responsabilità imputabile esclusivamente al Governo centrale che non abbia rispettato le regole in materia di deficit;
   la prevista riserva di performance, inoltre, prescrivendo l'accantonamento obbligatorio del 5 per cento della dotazione di ciascun fondo in una riserva da ripartire una volta conseguiti determinati obiettivi, potrebbe sacrificare la qualità degli interventi progettuali a vantaggio della necessità di evitare la perdita di risorse, con la definizione da parte delle regioni di traguardi piuttosto mediocri ma facilmente raggiungibili e senza alcun meccanismo premiante per le realtà più virtuose; non è chiaro, poi, se, a seguito dell'eventuale non assegnazione della riserva, la quota accantonata rimanga all'interno dello Stato membro o debba essere riassegnata al bilancio comunitario;
   nell'applicazione del regolamento sul quadro strategico comune desta particolare attenzione, come in verità in molti altri casi di applicazione della normativa comunitaria, l'esercizio della delega da parte della Commissione europea, posto che l'atto delegato, ancorché esercitato nel rispetto dei limiti previsti dall'articolo 290 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, può rappresentare, di fatto, una delega in bianco per l'Esecutivo comunitario, autorizzato a legiferare su questioni che, ancorché non riferiti ad elementi essenziali di un atto legislativo, dovrebbero poter essere modificate soltanto mediante procedura legislativa ordinaria –:
   quali azioni il Ministro interrogato intenda intraprendere al fine di garantire ai beneficiari l'erogazione dei contributi per la realizzazione dei progetti finanziati, nel caso in cui vengano sospesi i pagamenti relativi ai programmi interessati, in applicazione dell'articolo 21, paragrafo 5, della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul fondo europeo di sviluppo regionale, sul fondo sociale europeo, sul fondo di coesione, sul fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca compresi nel quadro strategico comune e disposizioni generali sul fondo europeo di sviluppo regionale, sul fondo sociale europeo e sul fondo di coesione, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio - 2011/0276(COD), e se l'accantonamento a valere sulla riserva di efficacia ed efficienza, di cui all'articolo 18 della citata proposta di regolamento, sia destinato a restare nelle disponibilità dello Stato membro eventualmente inadempiente. (3-00456)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

cessazione dei pagamenti

distribuzione delle risorse

finanziamento pubblico

fondo CE

riserva contabile

utilizzazione degli aiuti