ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00445

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 116 del 12/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: TOTARO ACHILLE
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 12/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 12/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 12/11/2013
Stato iter:
13/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/11/2013
Resoconto TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 13/11/2013
Resoconto GIOVANNINI ENRICO MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 13/11/2013
Resoconto TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/11/2013

SVOLTO IL 13/11/2013

CONCLUSO IL 13/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00445
presentato da
TOTARO Achille
testo presentato
Martedì 12 novembre 2013
modificato
Mercoledì 13 novembre 2013, seduta n. 117

   TOTARO e RAMPELLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   la città di Prato ospita una numerosissima comunità cinese, che si stima ammonti al 20 per cento della popolazione locale, perlopiù immigrata, a partire dagli anni ’90 e impegnata, nella maggioranza pressoché assoluta dei casi, nel settore manifatturiero;
   il distretto industriale di Prato, una volta fiore all'occhiello del settore tessile nazionale, ha subito, nell'ultimo decennio, una perdita di quasi 1.500 milioni di euro di fatturato (mille dei quali in esportazioni), che, tradotta in risorse umane, significa un'emorragia di almeno diecimila posti di lavoro e la chiusura di oltre duemila aziende;
   secondo i dati raccolti per uno studio de Il Sole 24 ore, oggi a Prato un'azienda su otto è cinese e, su un dato complessivo di 3.500 aziende, solo 215 sono ancora attive nel settore tessile, mentre tutte le altre operano nel settore delle confezioni, con tessuti importati dalla Cina a basso prezzo, cuciti copiando i modelli degli stilisti famosi e rivenduti secondo un modello low cost che va dal produttore al consumatore;
   a fronte di un numero superiore a ottomila occupati, nelle aziende cinesi di Prato negli ultimi anni sono stati solo due gli infortuni sul lavoro denunciati e neanche un lavoratore risulta iscritto ad un sindacato;
   il giro d'affari delle imprese in mano ai cinesi è stimato in un miliardo e ottocento milioni di euro, dei quali, si sospetta, un miliardo in nero;
   il sorpasso delle aziende cinesi rispetto a quelle italiane, nonché la maggiore sopravvivenza alla crisi in atto delle prime rispetto alle seconde trova le sue ragioni, almeno per una parte, nel fatto che le aziende cinesi disattendono larga parte delle normative sia in materia di commercio, come, ad esempio, quella sugli orari di apertura dei negozi, sia rispetto alle tutele riconosciute ai lavoratori, posto che tale sorpasso si basa, per larghissima parte, sullo sfruttamento della manodopera clandestina e sui laboratori-dormitorio dove la gente vive e lavora senza distinzioni;
   si realizza, quindi, un fenomeno di vera e propria concorrenza sleale, che permette ai cinesi di vendere le proprie merci sottocosto, e a seguito della quale le aziende italiane, che adempiono a tutti gli oneri sociali e fiscali imposti dalle vigenti normative, sono destinate a soccombere;
   lo studio de Il Sole 24 ore ha dimostrato, infatti, che su cento aziende cinesi che aprono a fine anno ne rimangono solo quaranta, in segno di un turnover continuo messo in atto per sfuggire ai controlli –:
   se non ritenga di attivarsi affinché sia potenziata l'attività ispettiva nei territori interessati, al fine di combattere lo sfruttamento dei lavoratori e di ripristinare condizioni di parità di accesso al mercato per tutte le aziende. (3-00445)
(12 novembre 2013)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

PRATO,PRATO - Prov,TOSCANA

EUROVOC :

liberalizzazione del mercato

regolamentazione commerciale

lavoro nero

industria tessile

importazione

restrizione alla concorrenza

consumatore