ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00144

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 40 del 25/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: DI GIOIA LELLO
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 25/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA COESIONE TERRITORIALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA COESIONE TERRITORIALE delegato in data 25/06/2013
Stato iter:
26/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 26/06/2013
Resoconto DI GIOIA LELLO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
 
RISPOSTA GOVERNO 26/06/2013
Resoconto TRIGILIA CARLO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (COESIONE TERRITORIALE)
 
REPLICA 26/06/2013
Resoconto DI GIOIA LELLO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 26/06/2013

SVOLTO IL 26/06/2013

CONCLUSO IL 26/06/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00144
presentato da
DI GIOIA Lello
testo presentato
Martedì 25 giugno 2013
modificato
Mercoledì 26 giugno 2013, seduta n. 41

   DI GIOIA. — Al Ministro per la coesione territoriale. — Per sapere – premesso che:
   il 20o rapporto del CRENOS, il Centro ricerche economiche Nord-Sud, ha descritto in toni drammatici la crisi economica che sta attraversando la regione Sardegna;
   alla stagnazione in termini di crescita del reddito e dei consumi si accompagna una drastica riduzione degli investimenti;
   il numero di disoccupati è passato dai 67 mila del 2007 ai 109 mila nel 2012;
   il prodotto interno lordo pro capite della Sardegna è passato dall'80 per cento al 78 per cento rispetto alla media europea ed è, attualmente, molto al di sotto della media nazionale (17.810 rispetto ai 27.490);
   la struttura produttiva ha subito un forte decremento e gli investimenti pubblici, in settori strategici e competitivi per il sistema economico dell'isola, risultano del tutto insufficienti e marginali, con una quota destinata a ricerca, sviluppo e formazione che non raggiunge neanche l'1 per cento;
   per non parlare di settori strategici come l'agricoltura, l'industria e i servizi-turismo, dove vi è stato un decremento del 42 per cento;
   infine, per quanto riguarda la cassa integrazione, vi è stato un incremento delle ore autorizzate del 600 per cento, a dimostrazione del crollo dell'intero sistema produttivo dell'isola e di indicatori economici peggiori rispetto a quelli medi italiani, che, a loro volta, risultano peggiori rispetto alle medie europee;
   come è noto, da parte della regione Sardegna, delle sue istituzioni regionali e locali, vi è la richiesta di maggiore autonomia, al fine di favorire una ripresa economica che appare impossibile stante le normative attuali;
   ad oggi ben 340 su 377 comuni della Sardegna hanno deliberato a favore della zona franca. Da parte di moltissimi cittadini l'interesse verso questo argomento è notevole, nella speranza che contribuisca a risollevare l'economia isolana;
   da tempo i sostenitori dell'iniziativa chiedono a gran voce che venga data attuazione al dettato del decreto legislativo n. 75 del 1998, che sancisce lo status di zona franca per 6 porti della Sardegna e per le aree industriali ad essi collegate e collegabili. Un decreto legislativo mai attuato, che i promotori della zona franca vogliono non solo portare a compimento, ma estendere integralmente a tutta la Sardegna;
   appare, d'altra parte, evidente che in attesa della realizzazione della zona franca sia necessario prevedere elementi di fiscalità di vantaggio, abbattimento dei costi per l'approvvigionamento energetico e i trasporti, al fine di limitare i maggiori oneri per cittadini e imprese causati dalla condizione di insularità e perifericità;
   ciò appare necessario ed urgente per porre fine ad un'oggettiva condizione di sfavore, rispetto a tutti gli altri contesti italiani ed europei, che, seppure in ritardo di sviluppo come la Sardegna, non sono gravati da tali condizioni;
   a tal fine appare necessario, come elemento iniziale e ovviamente non risolutivo delle problematiche che investono l'economia isolana, prevedere, così come richiesto dalle associazioni dei consumatori, una continuità territoriale dal doppio binario: senza previsione di oneri pubblici per i vantaggi riservati ai cittadini sardi sul modello del regime attuale e, per converso, con l'utilizzo di risorse regionali e nazionali per estendere i medesimi vantaggi anche ai non residenti –:
   quali strumenti economici si intendano adottare, sin da subito, al fine di colmare il gap attualmente esistente tra la regione Sardegna e il resto del Paese, al fine di rilanciare l'economia dell'isola, e se non si ritenga, stante l'inizio della stagione turistica, utile intervenire immediatamente al fine di attivare la continuità territoriale dal doppio binario, così come prevista nelle premesse. (3-00144)
(25 giugno 2013)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Sardegna

zona franca

investimento pubblico

liberalizzazione degli scambi

prodotto interno lordo

ripresa economica