ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00109

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 31 del 11/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: PRATAVIERA EMANUELE
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 11/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 11/06/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI delegato in data 11/06/2013
Stato iter:
12/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 12/06/2013
Resoconto PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE
 
RISPOSTA GOVERNO 12/06/2013
Resoconto MOAVERO MILANESI ENZO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI EUROPEI)
 
REPLICA 12/06/2013
Resoconto PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 12/06/2013

SVOLTO IL 12/06/2013

CONCLUSO IL 12/06/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00109
presentato da
PRATAVIERA Emanuele
testo presentato
Martedì 11 giugno 2013
modificato
Mercoledì 12 giugno 2013, seduta n. 32

   PRATAVIERA e MATTEO BRAGANTINI. — Al Ministro per gli affari europei. — Per sapere – premesso che:
   i dazi antidumping sono miranti a scoraggiare la pratica del dumping, cioè l'esportazione di beni ad un prezzo inferiore rispetto a quello praticato nel Paese d'origine. Con questa azione il produttore si assicura un certo grado di penetrazione nei mercati grazie alla concorrenzialità dei suoi prezzi;
   la libera circolazione delle merci all'interno dell'Unione europea in una fase iniziale era stata concepita nell'ambito di un'unione doganale tra gli Stati membri con l'abolizione dei dazi doganali, delle restrizioni quantitative agli scambi e di tutte le altre misure di effetto equivalente, e con la fissazione di una tariffa doganale comune nei rapporti della Comunità con i Paesi terzi. In seguito, è stato posto l'accento sull'eliminazione di tutti gli ostacoli restanti alla libera circolazione, in modo da realizzare il mercato interno, definito come uno spazio senza frontiere interne, ove le merci circolano liberamente come all'interno di un mercato nazionale;
   le sentenze della Corte di giustizia che hanno introdotto la libera circolazione dei beni all'interno dell'Unione europea e l'istituzione dell'unione doganale hanno riguardato e riguardano i 27 Stati membri e il processo di progressiva creazione del mercato interno;
   la politica commerciale dell'Unione europea e il suo ruolo in seno all'Organizzazione mondiale del commercio riguardano la fissazione delle tariffe doganali per l'ingresso nell'Unione europea di beni prodotti in Paesi terzi, così come fatto con il regolamento della Commissione europea che istituisce i dazi antidumping sulle importazioni di fotovoltaici di provenienza della Repubblica popolare cinese;
   la globalizzazione, oltre ad alcune conseguenze positive, come l'apertura di nuove opportunità di mercato per il nostro tessuto produttivo, ne ha prodotte altre assai nefaste. Il venir meno, secondo le regole imposte dall'Organizzazione mondiale del commercio, delle barriere di carattere protezionistico alla libera circolazione delle merci ha indubbiamente alimentato il diffondersi di fenomeni negativi. Tra essi figurano: la dilagante violazione dei diritti di proprietà intellettuale, la contraffazione dei prodotti e dei marchi dei Paesi europei, l'ingresso nell'Unione europea di prodotti che non rispettano le normative ambientali, sociali e gli standard di sicurezza. Si tratta, quasi sempre, di pericoli provenienti da produttori situati nell'area asiatica e, in particolare, della Cina. Gli effetti negativi di questi fenomeni sono particolarmente preoccupanti per i settori produttivi del cosiddetto made in Italy e per i distretti produttivi locali che ne costituiscono l'ossatura portante;
   la lentezza e l'atteggiamento renitente con cui la Commissione europea sta operando, si manifesta con l'assenza dei necessari provvedimenti antidumping che penalizza le molte piccole e medie imprese, in particolare del Nord, che hanno scelto di produrre prodotti di qualità sul proprio territorio senza delocalizzare e che oggi sono seriamente minacciate dalla sleale concorrenza proveniente dai Paesi del Sud-Est asiatico, dove i metodi di produzione sono difficilmente controllabili dall'Unione europea e la qualità dei prodotti non è sempre garantita. Inoltre, le modalità con cui sono regolamentati a livello europeo gli strumenti di difesa commerciale, oggetto peraltro di imminente riforma, rendono assai difficile al nostro tessuto produttivo la possibilità di presentare denuncia con gli elementi di prova per ottenere in tempi brevi l'apertura di procedure antidumping;
   il tessuto produttivo del nostro Paese già fortemente provato dalla crisi economica in atto e che si trova anche a dover affrontare la concorrenza di Paesi, come la Cina, che non osservano le regole di un mercato equilibrato e leale, che usufruiscono di manodopera a bassissimo costo e di politiche di dumping a discapito dei lavoratori e dei consumatori italiani ed europei;
   la Commissione europea, con il regolamento 513/2013 del 4 giugno 2013, istituisce un dazio antidumping provvisorio sulle importazioni di moduli fotovoltaici in silicio cristallino e delle relative componenti essenziali (celle e wafer) originari o provenienti dalla Repubblica popolare cinese e che modifica il regolamento (UE) n. 182/2013, che dispone la registrazione delle importazioni dei suddetti prodotti originari o provenienti dalla Repubblica popolare cinese;
   non si è fatta attendere la reazione da parte della Repubblica popolare cinese che, per voce del Ministero del commercio, ha annunciato l'avvio di un'indagine antidumping e anti-sussidi contro il vino importato dall'Europa;
   sarà adottato un approccio graduale: l'aliquota del dazio sarà fissata all'11,8 per cento sino al 6 agosto 2013. A partire da tale data il dazio sarà quindi fissato al 47,6 per cento, che è il livello necessario per eliminare il pregiudizio causato dal dumping all'industria europea;
   la Germania, come altri Paesi dell'Unione europea, per voce del Ministro dell'economia tedesco, Philipp Roesler, ha espresso la sua contrarietà all'applicazione di questa misura nei confronti della Cina, perché intenzionata a risolvere la controversia con il dialogo e negoziato e non andando allo scontro;
   la volontà della Commissione europea e del Ministro europeo del commercio, De Gucht, è quella di arrivare ad una soluzione accomodante, nata dalla volontà di puntare al dialogo, non una mera misura punitiva e ciò si evincerebbe anche dalla fissazione di un'aliquota molto bassa e insufficiente per i primi due mesi di entrata in vigore del provvedimento;
   la Commissione europea afferma di essere pronta a partecipare a una riunione del comitato congiunto Unione europea-Cina nelle prossime settimane per discutere in maniera costruttiva di tutti gli aspetti delle nostre relazioni commerciali, in linea con gli impegni comuni in sede di Organizzazione mondiale del commercio e nello spirito del nostro partenariato strategico –:
   se il Ministro interrogato intenda chiarire la posizione del Governo su quanto riportato in premessa, facendosi portavoce in sede europea di una politica intesa ad applicare, quando possibile ed opportuno, le misure doganali necessarie per impedire pratiche di concorrenza sleale a tutela del made in Italy. (3-00109)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

WORLD TRADE ORGANIZATION ( WTO )

EUROVOC :

libera circolazione delle merci

importazione comunitaria

prodotto originario

dazi doganali

Cina

restrizione agli scambi

legislazione antidumping