ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00040

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 13 del 07/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: MIGLIORE GENNARO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 07/05/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI SALVO TITTI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 07/05/2013
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 07/05/2013
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 07/05/2013
RAGOSTA MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 07/05/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 07/05/2013
Stato iter:
08/05/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 08/05/2013
Resoconto RAGOSTA MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 08/05/2013
Resoconto GIOVANNINI ENRICO MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 08/05/2013
Resoconto RAGOSTA MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 08/05/2013

SVOLTO IL 08/05/2013

CONCLUSO IL 08/05/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00040
presentato da
MIGLIORE Gennaro
testo presentato
Martedì 7 maggio 2013
modificato
Mercoledì 8 maggio 2013, seduta n. 14

   MIGLIORE, DI SALVO, AIRAUDO, PLACIDO e RAGOSTA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   i cosiddetti esodati sono lavoratori e lavoratrici che, al momento dell'adozione della «riforma pensionistica Fornero» (articolo 24 del decreto-legge n. 201 del 2011), erano prossimi al raggiungimento dei requisiti pensionistici ed erano fuoriusciti o stavano per fuoriuscire dal mercato del lavoro;
   poiché la «riforma Fornero», dal 2012, ha sensibilmente incrementato i requisiti anagrafici e contributivi per l'accesso al pensionamento, tali lavoratori e lavoratrici hanno visto spostarsi in avanti, anche di svariati anni, il momento in cui potranno accedere alla pensione;
   essendo rimasti senza lavoro e non potendo più accedere subito alla pensione, lavoratori e lavoratrici esodati rimarranno – da subito o al termine del periodo di godimento di eventuali ammortizzatori sociali cui avevano diritto – senza reddito e senza mezzi di sostentamento per sé e per le loro famiglie;
   la «riforma Fornero» della previdenza, pensata per fare cassa, non ha dettato una vera disciplina transitoria per salvaguardare le legittime aspettative di tutte le lavoratrici e i lavoratori prossimi al raggiungimento dei requisiti pensionistici, limitandosi, invece, ad individuare alcune categorie di lavoratori ai quali continuare ad applicare la normativa previdenziale previgente (cosiddetti salvaguardati), fino alla concorrenza di limitate risorse finanziarie a ciò destinate;
   secondo dati della Ragioneria generale dello Stato, prodotti in occasione dell’iter parlamentare dell'atto Camera n. 5103 della XVI legislatura, i lavoratori esodati interessati dalle disposizioni del progetto di legge in questione sarebbero stati ben 314 mila; ma secondo le stime dell'Inps, e dichiarazioni variamente rilasciate dall'ex Ministro Fornero, un calcolo preciso non è possibile e comunque si potrebbe arrivare a circa 400 mila lavoratori e lavoratrici;
   venutasi a creare una grave situazione sociale e una rottura del patto che i cittadini lavoratori hanno fatto con lo Stato, con provvedimenti successivi sono state parzialmente incrementate le risorse, portando il numero totale degli esodati salvaguardati a 130.130 unità;
   il numero degli esodati per i quali non è stata trovata ancora una soluzione sono oltre 200 mila, forse molti di più, rispetto ai quali lo Stato e la politica ha delle gravi e urgenti responsabilità;
   inoltre, rispetto ai 130.130 salvaguardati sussiste una situazione di totale mancanza di certezze. Sono moltissimi i lavoratori e le lavoratrici che, pur avendo presentato domanda perché ritengono di avere i requisiti per essere salvaguardati, scrivono allarmati perché l'Inps e gli altri enti competenti non forniscono informazioni certe riguardo alle posizioni di ciascuno di loro;
   in altri casi, invece, comunicano agli interroganti addirittura che gli stessi enti si rifiutano di ricevere le loro domande, senza neppure disporre la necessaria istruttoria in considerazione della particolarità e della complessità di ciascuna posizione;
   quanto sta accadendo è particolarmente grave, perché rivela la sottovalutazione del problema nella situazione di incertezza che è venuta a determinarsi, non garantendo a tali lavoratori e lavoratrici almeno il migliore servizio possibile di informazione e assistenza;
   è noto, infine, che per i lavoratori e le lavoratrici l'accesso alla salvaguardia si è concretamente aperta solo nel giugno 2012, a seguito della pubblicazione del decreto ministeriale del 1o giugno 2012, grazie al quale sono poi iniziate le procedure di monitoraggio atte a controllare il possesso dei requisiti richiesti ai lavoratori e la definizione delle liste di salvaguardia. Questa operazione, sfortunatamente, sembra ancora non essersi conclusa, pur a fronte del fatto che alcuni soggetti abbiano già maturato la decorrenza pensionistica; e questo perché le procedure di emersione sono scattate solo nel settembre 2012. Per questi lavoratori l'Inps sta esaminando le singole istanze, per verificare le condizioni contrattuali e il percorso lavorativo di ciascun candidato alla salvaguardia. Ciò nonostante rimane ancora sconosciuto il numero dei lavoratori che nel gruppo dei primi 65.000 salvaguardati rimane escluso, pur avendo i requisiti previste dalla legge. Su questo fronte né l'Inps, né il Ministero del lavoro e delle politiche sociali forniscono informazioni dettagliate e precise;
   nel suo discorso alle Camere per la richiesta della fiducia, il Presidente del Consiglio dei ministri ha dichiarato che: «con i lavoratori esodati la comunità nazionale ha rotto un patto e la soluzione strutturale di questo tema è un impegno prioritario di questo Governo»;
   in un'intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica, il Sottosegretario per il lavoro e le politiche sociali, professor Carlo Dell'Aringa, ha dichiarato che occorre introdurre una flessibilità in uscita verso il pensionamento, ricordando che bisogna prendere atto con realismo che con la «riforma Fornero» «si è aperta una falla sociale spaventosa» –:
   quali iniziative il Governo intenda adottare per offrire una soluzione strutturale al problema dei lavoratori cosiddetti esodati non ancora salvaguardati, che includa anche il rafforzamento dei servizi di informazione e assistenza che l'Inps e gli altri enti interessati devono necessariamente prestare a ciascuno di loro.
(3-00040)
(7 maggio 2013)

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DECRETO LEGGE 2011 0201, ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ( INPS )

EUROVOC :

cessazione d'impiego

pensionato

situazione sociale