ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01365

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 621 del 10/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: NESCI DALILA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/05/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
DIENI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
AGOSTINELLI DONATELLA MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
BERNINI PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
BONAFEDE ALFONSO MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
BRESCIA GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
BRUGNEROTTO MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
BUSINAROLO FRANCESCA MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
CANCELLERI AZZURRA PIA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
CARIELLO FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 10/05/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 10/05/2016
Stato iter:
13/05/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/05/2016
Resoconto NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 13/05/2016
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 13/05/2016
Resoconto NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/05/2016

SVOLTO IL 13/05/2016

CONCLUSO IL 13/05/2016

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01365
presentato da
NESCI Dalila
testo presentato
Martedì 10 maggio 2016
modificato
Venerdì 13 maggio 2016, seduta n. 624

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   di recente la procura della Repubblica di Reggio Calabria ha, riassumendo l'inchiesta denominata «Mala Sanitas», reso nota l'ipotesi di un sistema, negli Ospedali riuniti di Reggio Calabria, di sconcertante occultamento di errori sanitari nell'ambito della ginecologia-ostetricia, con l'iscrizione nel registro degli indagati, l'arresto e la sospensione di diversi medici, pure di altri reparti della suddetta azienda ospedaliera;
   sul portale della testa «la Repubblica», la giornalista Alessia Candito ha raccontato: «A far scattare le indagini, ha spiegato il procuratore Cafiero De Raho, sono stati i contenuti di alcune intercettazioni telefoniche disposte nell'ambito di un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia su persone a vario titolo gravitanti intorno alla cosca di ’ndrangheta dei De Stefano. In particolare, dalle intercettazioni su un'utenza intestata all'Azienda ospedaliera e in uso ad Alessandro Tripodi, primario del reparto Ginecologia e ostetricia e nipote di Giorgio De Stefano – cugino dei capi storici della cosca – sarebbero emersi numerosi episodi di malasanità riguardanti reati di colpa medica e di falsità in atto pubblico da parte dei dipendenti del reparto»;
   parecchie delle riferite intercettazioni, pubblicate dalla stampa tradizionale e dall'informazione presente sul web hanno un indubbio contenuto scioccante;
   infatti, in più conversazioni tra medici coinvolti sembrerebbe emergere un concetto non umano del paziente e della vita, fermo restando che trattasi di affermazioni comunque portate fuori del loro contesto specifico; nelle indagini la procura di Reggio Calabria ha ricostruito, in merito all'indicato reparto di ginecologia e ostetricia, una gravissima situazione di insicurezza sanitaria, di mancanza di trasparenza e anche di controlli interni;
   in un recente articolo pubblicato sulla testata «Il Corriere della Calabria» e intitolato «I “Riuniti” e gli orrori che tutti hanno finto di non vedere», il direttore Paolo Pollichieni ha tratteggiato un quadro ambientale della struttura ospedaliera in argomento, riportando l'affermazione del Ministro interpellato, per cui, in merito alla vicenda emersa nell'inchiesta «Mala Sanitas», «la direzione sanitaria non ha mai segnalato nulla e sono stati nominati primari senza concorso», nonché la denuncia della con Uil, con il segretario Nucelo Azzarà, per cui «ai Riuniti comandano la ’ndrangheta e la massoneria»;
   nel predetto articolo, a conferma del quadro rappresentato, evidentemente ben noto in ambito locale, l'autore ha rammentato il recente «bando per assumere un geologo» e, con riguardo alla nomina per tre anni, contraria alla normativa nazionale, del dirigente amministrativo dell'ospedale in argomento, soggetto già in quiescenza, «l'atto aziendale che crea dal nulla un nuovo reparto e ci spedisce a lavorare il rampollo di un casato che ieri e oggi ha controllato gli uffici amministrativi della Regione e dei Riuniti»;
   singolare, appare, poi, una questione posta nel medesimo articolo, in cui si legge: «Siamo davvero sicuri che anche la magistratura reggina sia in regola?»;
   nel riferito approfondimento giornalistico l'autore risponde, in relazione alla prefata domanda: «Davanti alle cose della sanità non lo è mai stata: troppi congiunti di pm e gip impegnati a scalare carriere mediche dentro agli Ospedali riuniti. Lo stesso ex direttore generale, guarda caso, era figlio dell'ex procuratore capo di Reggio»;
   lo stesso giornalista afferma: «Gli orrori sanitari di cui ci si occupa oggi sono vecchi di anni, Le morti dei piccoli e le denunce dei loro genitori risalgono al 2010, le intercettazioni utilizzate per incastrare il “sistema omertoso” sono del 2011 ma solo lo scorso anno sono state trascritte. Il fascicolo che oggi scuote i “Riuniti” e fa gridare allo scandalo il Paese intero è rimasto a prendere polvere per almeno cinque anni. Finquando dalla Sicilia arriva il nuovo procuratore aggiunto, Paci, che va a frugare negli armadi dimenticati e trova questa e altre indagini abbandonate all'oblio»;
   con il decreto del commissario ad acta n.  40 del 21 aprile 2016 la struttura commissariale per il rientro del disavanzo sanitario della Calabria ha autorizzato «fino al termine massimo del 31 ottobre 2016, l'Azienda Ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria, all'assunzione a tempo determinato» di «n. 7 dirigenti medici, n. 4 ostetriche e n. 5 infermieri per l'UOC di Ostetricia e ginecologia; n. 3 dirigenti medici per l'UOC di Neonatologia»;
   il personale, richiesto – dal direttore generale dell'azienda ospedaliera in questione con la nota prot. n.  5051 del 21 aprile 2016, «al fine di garantire il mantenimento dei LEA, evitando al contempo l'interruzione delle correlate prestazioni assistenziali e/o chirurgiche» – e autorizzato è in numero superiore a quello venuto a mancare a seguito dei provvedimenti cautelari e interdittivi assunti, a seguito dell'inchiesta «Male Sanitas», dall'autorità giudiziaria nei confronti di personale medico sanitario operante presso l'azienda ospedaliera di cui si tratta;
   quanto da ultimo precisato significa che nei reparti interessati c’è una obiettiva carenza di personale cui è stato posto rimedio soltanto in seguito alla tragicità dei fatti che ci occupano;
   con nota del commissario dell'Asp di Crotone, dottor Sergio Arena, prot. 14543 dell'11 febbraio 2016, indirizzata alla commissione aziendale per l'autorizzazione e l'accreditamento (CAAA) dell'asp di Crotone, lo stesso ha «sospeso, con decorrenza immediata, tutte le attività di verifica e/o vigilanza intraprese» dal predetto organismo, contestualmente trasmettendo il Dca n.  21 del 10 febbraio 2016, con il quale la struttura commissariale per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario della regione Calabria ha, a giudizio degli interpellanti evitando istruttoria e contraddittorio, revocato l'intera procedura di verifica dei requisiti tecnologici, strutturali e organizzativi della cardiochirurgia del policlinico universitario di Catanzaro, il 5 agosto 2015 disposta dal dipartimento regionale per la tutela della salute e conclusa dalla mentovata CAAA con verbale del 20 gennaio 2016;
   in sede di commissione speciale di vigilanza in seno al consiglio regionale della Calabria, il direttore generale del summenzionato dipartimento, professor Riccardo Fatarella, ha ribadito il 26 aprile 2016 la correttezza, in punto di diritto, della riassunta procedura di verifica, significando palesemente che la revoca di cui sopra è stata disposta sotto la responsabilità personale del commissario e del subcommissario per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale, sulla scorta di una preoccupazione per il futuro originata dalle criticità contenute nel rammentato verbale della CAAA dell'asp di Crotone, di cui – ad avviso degli interpellanti – la medesima struttura commissariale indubbiamente non poteva non essere al corrente, come ribadito in sede di svolgimento dell'interpellanza urgente n. 2-01277, dei deputati Nesci, Dieni, Parentela, Grillo, Silvia Giordano, Baroni, Colonnese, Di Vita, Lorefice, Mantero e D'Incà;
   in altri termini, il professar Fatarelia ha significato che non vi erano elementi di diritto per procedere alla revoca disposta con il Dca n.  21 del 2016, dal momento che, come nella stessa commissione ricordato dal dottor Gianluigi Scaffidi, le CCAAAA esercitano la propria attività di controllo in maniera incrociata, in presenza, come nel caso di specie, di accreditamento provvisorio;
   il commissario dottor Arena, come chiarito nella sua nota prot. 16112 del 15 febbraio 2016, ha «sospeso tutte le attività di verifica e di vigilanza (della CAAA aziendale, nda) per le strutture pubbliche e/o private già accreditate ricadenti nell'ambito del territorio di competenza dell'asp di Crotone», ancorando questa disposizione, peraltro non riversata in un atto specifico, alla vicenda del Dca n.  21 del 2016, che non ha carattere normativa universale, ma si limita, sulla base di un'interpretazione del solo adottante, a intervenire, su una singola procedura già attivata, come argomentato in sede di svolgimento dell'interpellanza urgente n.  2-01277, in modo del tutto improprio;
   con la sua deliberazione n.  152 del 2 maggio 2016 – dopo aver bloccato la commissione che a seguito della richiesta del dipartimento tutela della salute avrebbe dovuto, in vigilanza, verificare i requisiti del punto nascita del presidio ospedaliero di Crotone – lo stesso commissario dottor Arena ha stabilito che le «sale parto» dell'ospedale di Crotone hanno i requisiti tecnologici e organizzativi, ma non hanno i requisiti strutturali, avviando un programma per i relativi lavori di adeguamento;
   nella stessa deliberazione, in quanto alla ricerca dei requisiti, si fa riferimento a un sopralluogo della direzione sanitaria di presidio, che ha in sostanza – e secondo gli interpellanti fuori del diritto – scavalcato le competenze proprie della commissione per l'autorizzazione e l'accreditamento, che peraltro è organismo collegiale, l'articolo 1, comma 541, della legge n.  208 del 2015 detta le modalità per la concreta attuazione dell'articolo 14 della legge n.  161 del 2004, che dispone l'adempimento (anche) per il personale del ruolo sanitario nazionale della direttiva 2003/88/CE su turni e i riposi obbligatori –:
   se in ordine alla vicenda riassunta, non ritenga di disporre un'indagine ministeriale per accertare, per quanto di competenza, le responsabilità dei vertici, nel periodo di riferimento, della direzione generale e sanitaria dell'azienda ospedaliera di Reggio Calabria e le loro eventuali condotte omissive, nonché di disporre un'ispezione in ordine alla ricordata vicenda delle sale parto dell'ospedale di Crotone e, infine, di assumere ogni iniziativa urgente volta ad accelerare la copertura delle migliaia di posti mancanti per l'adempimento dell'articolo 14 della legge n.  161 del 2014, con riguardo al ruolo sanitario nazionale.
(2-01365) «Nesci, Lorefice, Parentela, Dieni, Colletti, Silvia Giordano, Grillo, Colonnese, Baroni, Di Vita, Mantero, Agostinelli, Alberti, Basilio, Benedetti, Massimiliano Bernini, Paolo Bernini, Nicola Bianchi, Bonafede, Brescia, Brugnerotto, Businarolo, Busto, Cancelleri, Cariello, Carinelli, Caso, Castelli, Cecconi, Chimienti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

spese sanitarie

istituto ospedaliero

diritto alla salute