ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01229

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 550 del 19/01/2016
Firmatari
Primo firmatario: PESCO DANIELE
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 19/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
PISANO GIROLAMO MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
MANNINO CLAUDIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
MARZANA MARIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
PETRAROLI COSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
SARTI GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
SORIAL GIRGIS GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
TRIPIEDI DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
VACCA GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
VIGNAROLI STEFANO MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 19/01/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 19/01/2016
Stato iter:
22/01/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/01/2016
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 22/01/2016
Resoconto CASERO LUIGI VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 22/01/2016
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/01/2016

SVOLTO IL 22/01/2016

CONCLUSO IL 22/01/2016

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01229
presentato da
PESCO Daniele
testo presentato
Martedì 19 gennaio 2016
modificato
Venerdì 22 gennaio 2016, seduta n. 553

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   il decreto-legge 22 novembre 2015, n. 183, le cui disposizioni sono state successivamente inserite nella legge di stabilità 2016, ha disposto la risoluzione di Cassa di risparmio di Ferrara S.p.A., di Banca delle Marche S.p.A., di Banca popolare dell'Etruria e del Lazio – Società cooperativa e di Cassa di risparmio di Chieti S.p.A., già oggetto di commissariamento da parte della Banca d'Italia;
   la procedura di risoluzione ha determinato la riduzione totale del valore delle azioni e delle «obbligazioni subordinate» dei suddetti istituti di credito. Diverse migliaia di famiglie e pensionati, conseguentemente, hanno perso i propri risparmi. Da quanto si apprende da fonti stampa sembrerebbe che le modalità di sottoscrizione di tali strumenti finanziari sia avvenuta senza particolare attenzione alle avvertenze della connessa rischiosità e soprattutto senza un'adeguata valutazione del profilo personale di ogni singolo risparmiatore. La magistratura sta effettuando indagini al fine di accertare eventuali responsabilità e l'Autorità nazionale anticorruzione avrà il compito di individuare i casi meritevoli di risarcimento danni;
   la procedura di risoluzione, che ha determinato la riduzione del valore di azioni ed obbligazioni subordinate, è stata avviata nel mese di dicembre 2015 sulla base della normativa di cui al decreto legislativo 16 novembre 2015, n. 180, di cui la parte principale e relativa al bail-in sarebbe entrata in vigore solo a decorrere dal 1o gennaio 2016. Inoltre, le passività e le attività «sane» sono state trasferite a banche di nuova costituzione, sostanzialmente coincidenti con le medesime banche, mentre le sofferenze sono state trasferite a una «bad bank» al valore di 1,5 miliardi di euro a fronte di un valore nominale dichiarato pari a 8,5 miliardi di euro. Da quanto si evince, le sofferenze sono state svalutate al 17,6 per cento del loro valore nominale, ma si rileva che, in media, tali sofferenze sono di solito valutate al 40/50 per cento del loro valore nominale. Le modalità e criteri con i quali sarebbe stata effettuata questa valutazione non sono ben chiari e a parere degli interpellanti sarebbe opportuno procedere ad una rivalutazione delle stesse sulla base di criteri da rendere pubblici;
   a giudizio degli interpellanti il valore della svalutazione delle sofferenze al 17,6 per cento del loro valore nominale è eccessiva e una valutazione di pochi punti percentuale più alta avrebbe potuto evitare la riduzione totale del valore delle obbligazioni subordinate, in considerazione del fatto che gli «obbligazionisti subordinati» con il loro capitale hanno reso possibile l'erogazione del credito da parte delle stesse banche;
   il 3 gennaio 2016 sul sito di La Nazione viene pubblicato un articolo dal titolo «Bpel: crediti deteriorati, plusvalenza ai bondisti ? Apertura del Governo», ove si legge: «... il sottosegretario all'economia Enrico Zanetti:  “Sono stati svalutati – ricorda – ad appena 1,5 miliardi”, ma non è detto che questa sia alla fine la somma raccolta. “Nel caso in cui, con un'accorta gestione, si potesse recuperare nei prossimi mesi un importo superiore a quello di svalutazione e agli ulteriori miliardi che devono essere prioritariamente restituiti al sistema bancario – sostiene Zanetti – l'eccedenza dovrebbe costituire l'equivalente di un residuo attivo di liquidazione coatta amministrativa di spettanza degli obbligazionisti subordinati e, poi, degli azionisti”... “Ritengo – sostiene Vignaroli – che tutte le attività di pressione vadano concentrate sulla destinazione delle plusvalenze realizzabili e che prudenzialmente stimo sui 300/350 milioni, dei quali circa duecento possono arrivare al momento della cessione delle quattro banche. Altrettanto dovrebbe verificarsi con i crediti deteriorati: ipotizzando un recupero di soli 2,5 punti percentuali (20,15 per cento contro il 17,65 indicato nel provvedimento di risoluzione), sulle svalutazioni effettuate si recupererebbero circa 200 milioni, percentuale ancora notevolmente inferiore rispetto a quella di mercato”»;
   i deputati del MoVimento 5 Stelle, in sede di approvazione della legge 28 dicembre 2015, n. 208, (legge di stabilità 2016), hanno proposto, tramite diversi emendamenti non approvati dalla maggioranza, molteplici modalità di risoluzione della crisi delle suddette banche maggiormente garantiste nei confronti degli azionisti e dei titolari degli strumenti finanziari oggetto di riduzione al fine di evitare una riduzione totale del valore di azioni ed obbligazioni subordinate. Nonostante i buoni propositi del MoVimento 5 Stelle il Governo e la maggioranza hanno preferito procedere alla citata riduzione che, a giudizio degli interpellanti, si sostanzia in un vero e proprio esproprio. In particolar modo, alcune delle soluzioni alternative proposte dai deputati del MoVimento 5 Stelle prevedevano l'utilizzo delle plusvalenze che verranno generate dalla bad bank a favore degli obbligazionisti, così come dichiarato dal sottosegretario per l'economia e le finanze Enrico Zanetti, e la possibilità per gli azionisti di entrare in possesso delle azioni delle nuove banche;
   in sede di audizione presso la Commissione finanze della Camera dei deputati, il 9 dicembre 2015, il dottor Barbagallo, di Banca d'Italia, affermò: «Per coprire le perdite ascritte alle quattro banche è stato necessario ricorrere alle risorse del Fondo di Risoluzione, finanziato dalle banche italiane. Le perdite sono state rilevate secondo la metodologia imposta di fatto dalla Commissione Europea, che richiede che la valutazione delle sofferenze sia effettuata assumendo come indicatori i prezzi presumibili in caso di immediata cessione sul mercato, anziché valori coerenti con le ordinarie prassi contabili, che tengono conto della “capienza” delle garanzie e della presumibile durata delle procedure di recupero.»;
   in data 19 gennaio 2015 la Banca d'Italia ha emanato il bando relativo alla dismissione delle nuove 4 banche, indicando in soli 6 giorni il tempo utile per la presentazione di un eventuale dichiarazione di interesse;
   la Banca d'Italia il 19 gennaio 2016 rileva «(...) la Banca d'Italia si riserva la possibilità, con l'obiettivo di massimizzare il valore di realizzo della dismissione degli Enti Ponte, di avviare la cessione di attività, beni e rapporti giuridici, anche individuabili in blocco, di proprietà dei medesimi Enti Ponte in modo distinto dalla cessione degli stessi, ivi incluse le partecipazioni detenute dagli Enti Ponte in Banca Federico del Vecchio S.p.A., Cassa di Risparmio di Loreto S.p.A., Ora Italia Trading S.p.A., BAP Assicurazioni S.p.A., BAP Vita e Previdenza S.p.A., Cedacri S.p.A. e CARIFE S.E.I, S.r.l. (ciascuna una “Non-Core Entity” e congiuntamente le “Non-Core Entities”)» –:
   se il Governo abbia preso seriamente in considerazione la possibilità di far accedere i titolari di azioni e strumenti finanziari oggetto di riduzione nella ripartizione delle plusvalenze generate dalla bad bank e dalla vendita delle quattro nuove banche e, in caso affermativo, quali saranno i criteri di ripartizione, le precedenze nella ripartizione ed i rapporti di redistribuzione delle plusvalenze;
   se il Governo abbia partecipato alla individuazione del termine di prescrizione per la manifestazione di interesse indicato nel bando di dismissione delle quattro nuove banche pubblicato da Banca d'Italia, tenuto conto che lo stesso termine – eccessivamente ridotto a giudizio degli interpellanti per realizzare delle corrette due diligence da parte degli acquirenti – dovrebbe essere sufficientemente ampio ed adeguato a consentire un'ampia partecipazione alla manifestazione di interesse;
   se il Governo, con particolare riferimento alle sofferenze bancarie, intenda assumere iniziative per rendere immediatamente pubbliche le valutazioni previste dal decreto legislativo n. 180 del 2015 (articoli 23 e 24 «valutazione equa, prudente e realistica delle sue attività e passività») per le quattro banche poste in risoluzione ed i criteri relativi alle stesse valutazioni che hanno determinato il valore delle sofferenze – inverosimile a giudizio degli interpellanti – di soli 1,5 miliardi di euro rispetto agli 8,5 miliardi di euro di valore nominale;
   se la valutazione sottostimata delle sofferenze bancarie al 17,6 per cento, il cui importo ha rappresentato un elemento essenziale per la predisposizione del decreto-legge n. 183 del 2015 (successivamente inserito nella legge di stabilità 2016) sia stata effettuata sulla base di previsioni normative dell'ordinamento nazionale o su una metodologia imposta di fatto dalla Commissione europea che a giudizio degli interpellanti non rappresenta un obbligo normativo;
   se il Governo sia disposto ad assumere iniziative per rivedere le modalità di ripartizione degli utili della Banca d'Italia al fine di destinare parte degli stessi alle «vittime» del sistema bancario e finanziario.
(2-01229) «Pesco, Villarosa, Ruocco, Alberti, Pisano, Grande, Grillo, L'Abbate, Lombardi, Lorefice, Lupo, Mannino, Mantero, Marzana, Micillo, Parentela, Petraroli, Rizzo, Paolo Nicolò Romano, Sarti, Scagliusi, Sibilia, Sorial, Spadoni, Spessotto, Terzoni, Tofalo, Tripiedi, Vacca, Simone Valente, Vignaroli, Zolezzi».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

risoluzione

banca

azione