ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01152

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 515 del 04/11/2015
Firmatari
Primo firmatario: PIRAS MICHELE
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 04/11/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
QUARANTA STEFANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 04/11/2015
RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 04/11/2015
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 04/11/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 04/11/2015
Stato iter:
17/05/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 17/05/2016
Resoconto PIRAS MICHELE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 17/05/2016
Resoconto BUBBICO FILIPPO VICE MINISTRO - (INTERNO)
 
REPLICA 17/05/2016
Resoconto PIRAS MICHELE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/05/2016

SVOLTO IL 17/05/2016

CONCLUSO IL 17/05/2016

Atto Camera

Interpellanza 2-01152
presentato da
PIRAS Michele
testo presentato
Mercoledì 4 novembre 2015
modificato
Martedì 17 maggio 2016, seduta n. 626

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
   il 3 novembre 2015 si è svolta in Sardegna una manifestazione di diverse centinaia di persone organizzata dalla rete «No basi» contro l'esercitazione Nato denominata Trident Juncture, che vede schierati 36 mila soldati, 140 cacciabombardieri, 60 fra navi e sommergibili militari;
   teatro dell'esercitazione è stato il poligono di Capo Teulada, uno dei più estesi d'Europa, con i suoi 7400 ettari di suolo adibito ad uso militare;
   come risulta agli atti, la questura di Cagliari era stata regolarmente preavvisata, come prescrive la norma in materia di pubbliche riunioni, già dal 29 ottobre 2015;
   il questore di Cagliari Vito Danilo Gagliardi ha negato l'autorizzazione alla suddetta manifestazione per l'assenza di non meglio precisati «canoni di sicurezza»;
   la rete dei comitati antimilitaristi e pacifisti ha comunque confermato la propria volontà di manifestare;
   detta manifestazione si è svolta in un clima surreale, fatto di controlli ferrei all'arrivo dei manifestanti a Sant'Anna Arresi (comune limitrofo a Teulada), di blocchi stradali, di continui momenti di tensione e sporadici tafferugli con le forze dell'ordine, in un contesto nel quale la presenza delle forze di pubblica sicurezza è apparsa quanto mai spropositata, data la natura pacifica e politicamente pacifista della manifestazione stessa;
   ventotto persone sono state denunciate: 12 già destinatarie di «fogli di via» per la violazione della disposizione, altre 16 per «introduzione clandestina in luoghi militari»;
   appare del tutto evidente, a giudizio degli interpellanti, come l'atteggiamento della questura di Cagliari abbia ulteriormente alimentato un clima di tensione, accumulatosi da settimane e negli ultimi anni in Sardegna, intorno al conflitto fra Stato e una parte della cittadinanza sulla questione di quella che appare agli interpellanti una spropositata presenza militare nell'isola, caratterizzata da 24 mila ettari circa di poligoni, da 35 mila ettari di servitù, dalla sperimentazione di sistemi d'arma e di scenari di guerra;
   la questione della gestione dell'ordine pubblico era già parsa dubbia nelle settimane precedenti, con particolare riferimento ai fatti accaduti a Cagliari l'11 ottobre 2015, allorché un gruppo di poche decine di manifestanti pacifisti è stato progressivamente chiuso dalle forze dell'ordine nelle vie del centro cittadini, provocando la reazione delle persone presenti e una serie di scontri e svariate denunce;
   ammesso che, realmente, possa avere un fondamento la preoccupazione per le frange cosiddette più «estreme» del movimento antimilitarista sardo e che esse, realmente, costituiscano un problema in sé per l'ordine pubblico – fatto che è, secondo gli interpellanti, tutto da dimostrare – ciò che rileva, ai fini del presente atto di sindacato ispettivo, è la sensazione che si stia verificando una progressiva costrizione della libertà di espressione della cittadinanza e di compressione del diritto di questa a manifestare pubblicamente ed in forma associata le proprie idee;
   l'articolo 17 della Costituzione repubblicana recita esplicitamente «i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso. Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica»;
   ogni articolazione dello Stato deve attenersi al rigoroso rispetto della Carta costituzionale –:
   se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa;
   quali fossero i comprovati motivi di sicurezza e incolumità pubblica ravvisati dal questore di Cagliari e addotti a ragione del diniego della manifestazione del 3 novembre 2015;
   se non ritenga di dover avviare una verifica volta ad accertare la corretta gestione dell'ordine pubblico in Sardegna ed a Cagliari in particolare.
(2-01152) «Piras, Quaranta, Ricciatti, Duranti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritto di manifestare

traffico illecito

ordine pubblico