ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01036

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 461 del 14/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: RUOCCO CARLA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 14/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 14/07/2015
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 14/07/2015
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 14/07/2015
PISANO GIROLAMO MOVIMENTO 5 STELLE 14/07/2015
VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 14/07/2015
D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 14/07/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 14/07/2015
Stato iter:
17/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 17/07/2015
Resoconto RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 17/07/2015
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 17/07/2015
Resoconto RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 17/07/2015

SVOLTO IL 17/07/2015

CONCLUSO IL 17/07/2015

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01036
presentato da
RUOCCO Carla
testo presentato
Martedì 14 luglio 2015
modificato
Venerdì 17 luglio 2015, seduta n. 464

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   come stabilito dall'articolo 47 della Costituzione italiana ”La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito;
   come previsto all'articolo 1, comma 1, della legge n. 108 del 7 marzo 1996:
   «La legge stabilisce il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari. Sono altresì usurari gli interessi, anche se inferiori a tale limite, e gli altri vantaggi o compensi che, avuto riguardo alle concrete modalità del fatto e al tasso medio praticata per operazioni similari, risultano comunque sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro o di altra utilità, ovvero all'opera di mediazione, quando chi li ha dati o promessi si trova in condizioni di difficoltà economica e finanziaria»;
   per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposta e tasse, collegate all'erogazione del credito;
   secondo la sopradetta legge, la determinazione del tasso limite, oltre il quale gli interessi sono sempre usurai, viene effettuata trimestralmente dal Ministero dell'economia e delle finanze, sentiti la Banca d'Italia e l'Ufficio italiano dei cambi;
   la determinazione di cui sopra individua: il tasso effettivo globale medio annuo (comprensivo di commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e spese, escluse solo quelle per imposte e tasse) applicato da banche e società finanziarie nel trimestre precedente;
   tiene conto della variazione del tasso ufficiale di sconto (tus) correggendo i predetti valori;
   include la classificazione per categorie di operazioni omogenee in base alla natura, oggetto, importo, durata, rischi e garanzie delle operazioni;
   contempla la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dei tassi medi rilevati;
   la legge 7 marzo 1996, n. 108, sull'usura non esclude alcun soggetto, nemmeno le banche che peraltro sono già soggette ad un regime di controllo amministrativo tramite l'istituto di vigilanza che è la Banca d'Italia;
   la legge di cui sopra, relativamente alle banche, stabilisce, qualora nell'esercizio della loro attività si delinei il reato di usura, un aggravamento della pena stessa;
   alla luce di quanto in premessa preme agli interpellanti avere spiegazioni in merito alla vicenda dell'imprenditore signor Paolo De Carlo, riportata da Il Fatto Quotidiano in data 10 luglio 2015;
   infatti, come riportato dal sopradetto quotidiano, l'imprenditore De Carlo, a seguito di numerose preclusioni per l'accesso al credito, ottiene dalla Banca di credito cooperativo di Alberobello e Sammichele di Bari, di cui è socio, un affidamento di conto corrente da 200 mila euro per le normali esigenze di cassa;
   a seguito dell'espansione della propria attività, la banca di cui sopra decide di accordare al signor De Carlo uno sconto ulteriore sulle condizioni stabilite salvo revocarle in seguito;
   infatti, con la crisi finanziaria le condizioni di credito accordate al signor De Carlo peggiorano rapidamente e la banca decide di triplicare le spese e le competenze previste, applicando una commissione di massimo scoperto mai pattuita e illegale;
   su un conto corrente viene imposto un tasso d'interesse passivo del 15 per cento a fronte di una soglia d'usura del momento fissata al 13,635 per cento fino ad arrivare a chiedere l'immediato rientro nonostante le garanzie, le fidejussioni e la proroga delle scadenze di 270 giorni concessa dal Governo per tutte le esposizioni garantite da un cofidi (Consorzio Intefidi) (Il Fatto Quotidiano, 10 luglio 2015);
   come risulta dall'articolo di stampa citato, sui mutui erogati dalla Banca di credito cooperativo di Alberobello e Sammichele di Bari e dalla Banca dalla Nuova Terra vengono praticati tassi significativamente superiori alla soglia d'usura;
   la banca risulta commissariata e nonostante ciò «la pratica dell'usura è continuata come nulla fosse e i commissari – chiamati a rispondere del loro operato contra legem – hanno opposto le circolari della Banca d'Italia con la formula matematica da utilizzare per il calcolo del tasso effettivo globale (Teg)» (Il Fatto Quotidiano, 10 luglio 2015);
   risulta agli interpellanti che tra i commissari della Banca di credito cooperativo di Alberobello Giuseppe Tammaccaro sia indagato nell'ambito dell'inchiesta sul crac della casa di cura «Divina Provvidenza»;
   le circolari di Banca d'Italia, nello specifico la circolare Banca d'Italia 30 settembre 1996 e successive, avrebbero consentito alla Banca di credito cooperativo di Alberobello e Sammichele di Bari e alla Banca della Nuova Terra di continuare a praticare tassi usurai, violando di fatto la legge 7 marzo 1996, n. 108;
   riguardo alle circolari di cui sopra, con sentenza n. 46669 del 2011, la Corte di cassazione ha stabilito che: «la CMS (commissione di massimo scoperto, ndr) deve essere tenuta in considerazione quale fattore potenzialmente produttivo di usura, essendo rilevanti, ai fini della determinazione del tasso usurario, tutti gli oneri che l'utente sopporta in relazione all'utilizzo del credito, indipendentemente dalle istruzioni o direttive della Banca d'Italia (circolare Banca d'Italia 30.9.1996 e successive) in cui si prevedeva che la CMS non dovesse essere valutata ai fini della determinazione del tasso effettivo globale degli interessi, traducendosi in un aggiramento della norma penale che impone alla legge di stabilire il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari»;
   la Corte di cassazione stabilisce che «Le circolari e le istruzioni della Banca d'Italia non rappresentano una fonte di diritti ed obblighi e nella ipotesi in cui gli istituti bancari si conformino ad un'erronea interpretazione fornita dalla Banca d'Italia in una circolare, non può essere esclusa la sussistenza del reato sotto il profilo dell'elemento oggettivo»;
   le circolari o direttive, ove illegittime e in violazione di legge, non hanno efficacia vincolante per gli istituti bancari sottoposti alla vigilanza della Banca d'Italia, neppure quale mezzo di interpretazione, trattandosi di questione nota nell'ambiente del commercio che non presenta in sé particolari difficoltà, stante anche la qualificazione soggettiva degli organi bancari e la disponibilità di strumenti di verifica da parte degli istituti di credito (...)”;
   con sentenza n. 350 del 2013 la Corte di cassazione ha inoltre stabilito che «quando il tasso di mora, le penali e le varie spese, tutte messe insieme superano il tasso soglia, stabilito dalla legge antiusura 108/96, anche i mutui diventano usurari e possono essere annullati con le relative procedure giudiziali bloccate»;
   la Banca d'Italia, il cui conflitto di interesse con le banche socie secondo gli interpellanti è sempre più evidente e che non adotta l'ordinaria vigilanza nei noti dissesti bancari come, ad esempio, il Monte Paschi di Siena, la Banca delle Marche, Carige, utilizzando i commissariamenti discrezionali e spesso arbitrari come politica creditizia, risulta abbia addirittura nominato commissari, come il signor Fernando De Flaviis, con gravissimi problemi giudiziari tra i quali vi è l'accusa di delitto di usura, come risulta dagli atti della procura della Repubblica presso il tribunale di Ascoli Piceno, n. 1603/05/RG «Notizie di reato modello 21», relativamente al periodo in cui ricopriva la carica di direttore generale della Cassa di risparmio della provincia di Teramo, banca Tercas, tra il 1998 ed il 2005;
   la Ber (Banca Emilia Romagna), nella bufera a causa di tre inchieste della procura di Bologna, veniva commissariata nel mese di luglio 2009, a seguito di denunce dei clienti e di una funzionaria in merito al comportamento dell'ex direttore Paolo Lelli, ex Cassa di risparmio di Bologna, che avrebbe investito nei derivati finiti malissimo e in allegri fidi, all'insaputa dei clienti per coprire i buchi. Alla fine, alcuni clienti non solo hanno perduto milioni di euro, ma si sono indebitati con la banca senza saperlo. Ma si parla anche di delibere di affidamento e di firme non regolari;
   anche Riccardo Sora, a settembre 2014 nominato dalla Banca d'Italia commissario della Carichieti e da poco spostato nella stessa carica alla Banca popolare dell'Etruria, risulta tra gli indagati della procura di Rimini «per indebita restituzione dei conferimenti»;
   l'indagine appena conclusa dalla guardia di finanza di Rimini riguardo 26 ex amministratori della locale Cassa di Risparmio (Carim), commissariata da Banca d'Italia nell'ottobre 2010;
   gli accertamenti condotti dai militari hanno consentito di far emergere, secondo la prospettazione della procura della Repubblica, che vi era «un sodalizio criminale composto dai vertici dell'istituto, in carica nel periodo dal 2009 fino al commissariamento disposto dalla Banca d'Italia nel 2010, che, a seguito di elargizione di mutui e di finanziamenti non assistiti da adeguate garanzie, ometteva dolosamente di evidenziare nei bilanci della Carim le perdite già maturate da tempo tramite stime e valutazioni palesemente non corrispondenti alla reale situazione del credito». Sempre secondo quanto emerso dalle indagini gli indagati, membri pro tempore del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale avrebbero partecipato attivamente e sistematicamente al processo di concessione e revisione delle linee di credito concesse dalla Banca Carim spa a favore di soggetti o gruppi societari da tempo insolventi;
   la Banca d'Italia, che inoltre, ad avviso degli interpellanti ha precise responsabilità nel mancato contrasto all'usura e sulla pratica dell'anatocismo (cioè il pagamento di interessi sugli interessi) ha perfino organizzato un «corso antiusura» con il patrocinio della Banca d'Italia e della Scuola Superiore della Magistratura nella sede dell'Abi, per magistrati «a lezione» da banchieri, con una serie di esponenti che risultano sotto indagine –:
   in che modo il Governo intenda intervenire al fine di corroborare la posizione di indipendenza e garanzia della Banca d'Italia considerato che, ad avviso degli interpellanti, quanto descritto in premessa e l'attuale assetto azionario della Banca d'Italia non garantiscono l'indispensabile autonomia;
   se il Governo intenda rafforzare mediante le opportune iniziative normative i requisiti di onorabilità dei commissari che, alla luce delle considerazioni fatte in premessa, non sembrano essere garantiti;
   quali azioni il Ministro interpellato voglia adottare al fine di garantire il rispetto del diritto al credito contemplato all'articolo 47 della Costituzione e il rispetto della legge 7 marzo 1996, n. 108.
(2-01036) «Ruocco, Pesco, Alberti, Fico, Pisano, Villarosa, D'Incà».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

banca

retribuzione del lavoro

crisi monetaria