Legislatura: 17Seduta di annuncio: 364 del 16/01/2015
Primo firmatario: CIMBRO ELEONORA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 CIRACI' NICOLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 16/01/2015 IACONO MARIA PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 PREZIOSI ERNESTO PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 PRINA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 VALIANTE SIMONE PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 SOTTANELLI GIULIO CESARE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 16/01/2015 SCHIRO' GEA PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 ZAPPULLA GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/01/2015 FARINA DANIELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/01/2015 PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/01/2015 RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 16/01/2015 SANNA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 16/01/2015 MOLEA BRUNO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 16/01/2015 CASSANO FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 VACCARO GUGLIELMO PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 LAFORGIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 PATRIARCA EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 RAMPI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 RACITI FAUSTO PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 PINI GIUDITTA PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 PASTORINO LUCA PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 CARDINALE DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 ASCANI ANNA PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 POLLASTRINI BARBARA PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 BECATTINI LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 GIULIETTI GIAMPIERO PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 CARLONI ANNA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 PIAZZONI ILEANA CATHIA PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015 SANNA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 16/01/2015
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
- MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 16/01/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 20/02/2015 Resoconto MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO RISPOSTA GOVERNO 20/02/2015 Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO) REPLICA 20/02/2015 Resoconto MICCOLI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE IL 20/02/2015
SVOLTO IL 20/02/2015
CONCLUSO IL 20/02/2015
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
nel 2005, la società egiziana Orascom, di proprietà del magnate egiziano Naguib Sawiris, comprava la quota di maggioranza della Wind Telecomunicazioni da ENEL, operazione sulla quale, a seguito di un'interrogazione dell'Italia dei Valori e un'inchiesta di Report, si aprirono indagini giudiziarie;
nel 2010, durante la successiva vendita al gruppo russo VimpelCom, il settore di Wind che si occupava di traffico telefonico internazionale veniva «spacchettato», diventando società a sé (WIS, Wind International Services Spa), e rimanendo ancora sotto controllo dell'egiziano Sawiris, con una commessa coprente oltre il 50 per cento del suo fatturato; commessa recentemente rescissa dalla Wind con immaginabili conseguenze sul perimetro occupazionale della stessa WIS, che conta oggi su circa 100 addetti;
il 10 ottobre 2012, presso il Ministero dello sviluppo economico, veniva sottoscritto un protocollo fra la società Wind Telecomunicazione spa e le segreterie nazionali di SLC-CGIL, FISTel-CISL e UILCOM-UIL; tale accordo, volto a evitare l'annunciata esternalizzazione delle attività di gestione e manutenzione della rete da parte della dirigenza, prevedeva la novazione di alcuni istituti contrattuali e dei trattamenti economici e normativi dei dipendenti. La riduzione del costo del lavoro comportò l'accettazione da parte dei lavoratori dell'azienda di numerosi tagli, fra i quali la quasi completa eliminazione del premio di risultato;
nemmeno due anni dopo, comunque, l'azienda annunciava la volontà di licenziare cinquecento lavoratori; veniva perciò stipulato, il 29 luglio 2014, un nuovo protocollo, il quale attivava l'istituto del contratto di solidarietà, con conseguente nuova riduzione salariale per i 6.061 dipendenti interessati dall'istituto;
nonostante questo l'azienda ha deciso negli ultimi mesi di mettere sul mercato le proprie strutture di comunicazione, le cosiddette «torri»; parallelamente, l'azienda ha iniziato nelle ultime settimane colloqui fra i suoi dipendenti, finalizzati a reperire personale per una nuova società, «Galata», nella quale verranno conferiti parte dei tralicci oggi di proprietà Wind;
tale operazione riguarderà circa cento persone e sarà su esclusiva base di adesione volontaria; i settori di reperimento del personale saranno, prevalentemente, quello di «real estate» e «network operation», i due settori maggiormente impattati per professionalità e competenze richieste. Le persone che dovessero accettare il trasferimento saranno oggetto di una cessione individuale di contratto che verrà siglata, oltre che dal lavoratore, da Wind (in qualità di società cedente) e dalla neo costituita Galata (società accipiente); con il rischio che, con il Jobs Act governativo, i lavoratori interessati all'operazione diventino di fatto neoassunti, perdendo ogni diritto acquisito, soprattutto per ciò che concerne il licenziamento senza il massimo indennizzabile;
nella nuova società verranno conferite circa 6.000 «torri» delle attuali 13.000; secondo i piani aziendali entro gennaio 2013 verrà costituita la nuova società, Galata, verso la quale verranno conferiti gli asset ed i lavoratori. L'azienda sarà inizialmente controllata interamente da Wind; entro il mese di marzo dovrebbe concludersi l'operazione di vendita ad un soggetto terzo del 90 per cento delle quote di Galata, con Wind che rimarrebbe nel pacchetto azionario con il 10 per cento. I soggetti che stanno partecipando alla gara per l'acquisto sono quattro: EI Towers, American Towers, Abertis Telecom (una società del gruppo Abertis focalizzata proprio nel mercato infrastrutturale del mondo Telco) ed una Joint venture fra il fondo italiano specializzato in investimenti infrastrutturali F2I e quello americano Providence. Si tratta di quattro soggetti «industriali» che, a vario titolo, sono già presenti nel mercato delle infrastrutture di rete a testimonianza, secondo i responsabili Wind, del respiro «industriale» dell'operazione. Da un punto di vista operativo Galata sarà legata, nella fase di start up, a Wind da un rapporto di «service» nella gestione dei siti;
tutto questo, che a giudizio degli interpellanti è un palese tentativo di aggirare gli accordi del 2012 e del 2014, garanti del perimetro occupazionale, si aggiungono una serie di ristrutturazioni che andranno a coinvolgere i call center di Ivrea e Palermo i quali previa riqualificazione dei dipendenti, verranno presumibilmente ceduti;
la controllante russa, VimpelCom, a causa del tracollo del rublo, e della perdita di circa il 75 per cento dei valori di borsa, oggi capitalizza la metà di quello che è il debito verso le banche della stessa Wind, rendendo palese il rischio di bancarotta del gruppo;
nonostante le rassicurazioni date nei recenti incontri di queste settimane con i sindacati, forte è il timore che sia in corso una fase di dismissione e di ricerca di denaro per ottemperare agli enormi debiti dell'azienda, che si aggirano intorno ai 9 miliardi di euro; debiti che vanno a vanificare completamente il notevole cash flow che Wind genera comunque grazie a un continuo aumento dei clienti e a una sostanziale tenuta del fatturato, anche in questi tempi di crisi;
la concorrenza, Telecom, Vodafone e Fastweb in primis, sta investendo ingenti cifre nelle nuove tecnologie LTE e fibra ottica, a differenza di Wind, la quale non pare agli interpellanti abbia la volontà o capacità di fare investimenti di sviluppo tecnologico e di rete –:
se il Governo intenda convocare un tavolo di incontro con i vertici Wind e tutte le rappresentanze sindacali dell'azienda al fine di chiarire le reali intenzioni della dirigenza sul futuro dell'azienda, e le ragioni del blocco degli investimenti in nuove tecnologie (LTE e fibra ottica);
se il Governo non ritenga che con l'ultima operazione descritta non si sia di fatto venuti meno all'accordo del 2012, del quale il Ministero stesso, dopo una lunga vertenza, si era reso garante;
come intenda il Governo tutelare i dipendenti genitori di minori i quali, in particolar modo nella sede di Ivrea, verranno destinati a compiti di gestione rete h24;
se il Governo non intenda a breve creare una grande società a controllo pubblico che gestisca le reti di telefonia mobile e fissa (anche in fibra) nella quale aggregare i vari soggetti di telecomunicazioni a salvaguardia di continue dismissioni e «spezzatini» o appalti nel settore e al fine di evitare il proliferare di antenne e scavi per ogni singolo operatore;
se il Governo intenda valutare la possibilità di nazionalizzare la società tramite Cassa depositi e prestiti, considerato che l'azienda nonostante l'ingente debito, è estremamente competitiva, essendo già molto snella di personale e con un fatturato annuale di 1,5 miliardi di euro;
se non si intenda verificare attraverso gli organismi competenti che non vi siano elusioni finanziarie dell'azienda anche in relazione alla sede olandese della società di controllo.
(2-00814) «Cimbro, Arlotti, Carra, Ciracì, Iacono, Preziosi, Prina, Romanini, Valiante, Sottanelli, Schirò, Zappulla, Melilla, Daniele Farina, Piras, Ricciatti, Francesco Sanna, Rabino, Molea, Franco Cassano, Vaccaro, Laforgia, Patriarca, Rampi, Raciti, Porta, Giuditta Pini, Pastorino, Cardinale, Ascani, Pollastrini, Becattini, Giulietti, Miccoli, Carloni, Piazzoni, Giovanna Sanna».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):relazioni diplomatiche
licenziamento
riduzione dei salari