Legislatura: 17Seduta di annuncio: 361 del 13/01/2015
Primo firmatario: FAVA CLAUDIO
Gruppo: MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Data firma: 13/01/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MATTIELLO DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 13/01/2015 D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2015 PISICCHIO PINO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 13/01/2015
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 13/01/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 16/01/2015 Resoconto FAVA CLAUDIO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) RISPOSTA GOVERNO 16/01/2015 Resoconto FERRI COSIMO MARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA) REPLICA 16/01/2015 Resoconto FAVA CLAUDIO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
DISCUSSIONE IL 16/01/2015
SVOLTO IL 16/01/2015
CONCLUSO IL 16/01/2015
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
al detenuto Aldo Ercolano, già condannato all'ergastolo per omicidio e associazione di stampo mafioso, il 14 settembre 2014 è stato nuovamente revocato il regime speciale di detenzione previsto dall'articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario;
il regime di detenzione speciale era stato disposto per un periodo di due anni con decreto del 4 aprile 2014, assumendo la pericolosità che avrebbe certamente determinato la restituzione dell'Ercolano al circuito carcerario ordinario;
sulla revoca del 41-bis all'Ercolano si è peraltro già più volte espressa, negativamente, la Direzione nazionale antimafia che ritiene tuttora Aldo Ercolano (figlio dei capomafia deceduto Giuseppe Ercolano e nipote del capomafia Benedetto Santapaola) l'uomo di maggior rilevanza criminale all'interno delle famiglie Santapaola-Ercolano;
non si comprende quali elementi abbiano potuto determinare, in così pochi mesi, una revisione radicale del giudizio sulla pericolosità dell'Ercolano;
appena due mesi fa, nel corso dell'operazione antimafia Reset sono state acquisite intercettazioni telefoniche, trasferite poi negli atti del procedimento, da cui risulta in modo inequivocabile che Aldo Ercolano è tuttora capo mafia di Catania e che nel corso di una riunione delle cosche catanesi che fanno riferimento alle famiglie Santapaola-Ercolano, al nome di Aldo Ercolano, indicato come l'attuale referente di Cosa Nostra, sarebbe partito tra gli affiliati un lungo applauso;
il 20 novembre 2014 nel corso dell'operazione Caronte è stato arrestato con l'accusa di associazione mafiosa anche Vincenzo Ercolano, fratello di Aldo Ercolano; in quella circostanza si è provveduto anche al sequestro preventivo di un patrimonio stimato in oltre 50 milioni di euro;
secondo il rapporto dei Ros l'autotrasporto continua ad essere il business criminale incontrastato degli Ercolano che, per accrescere i propri affari, «avrebbero utilizzato la forza intimidatrice» del loro cognome. Un potere criminale recentemente consolidato – secondo gli investigatori – anche attraverso alleanze eccellenti della criminalità organizzata palermitana e con imprenditori collegati alla mafia agrigentina;
analogo provvedimento di sequestro aveva già subito anche il patrimonio di Angelo Ercolano, cugino di Aldo e titolare della Sud Trasporti;
tutto ciò rende ancora più incontrovertibile l'attuale pericolosità mafiosa della famiglia Ercolano e il ruolo indiscutibilmente apicale che vi ricopre Aldo Ercolano –:
se il Ministro interpellato non ritenga di assumere le iniziative di competenza per riattivare tempestivamente le misure di cui all'articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario nei confronti del suddetto detenuto.
(2-00810) «Fava, Mattiello, Garavini, D'Uva, Pisicchio».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):mafia
diritto penitenziario
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