ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00627

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 261 del 10/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: RUBINATO SIMONETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIGLI GIAN LUIGI PER L'ITALIA 10/07/2014
VIGNALI RAFFAELLO NUOVO CENTRODESTRA 10/07/2014
FIORONI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
GINATO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
ASCANI ANNA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
MALPEZZI SIMONA FLAVIA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
MORETTO SARA PARTITO DEMOCRATICO 11/07/2014
TARICCO MINO PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
DE MENECH ROGER PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
ROTTA ALESSIA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
BINETTI PAOLA PER L'ITALIA 10/07/2014
SBERNA MARIO PER L'ITALIA 10/07/2014
FAUTTILLI FEDERICO PER L'ITALIA 10/07/2014
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA PER L'ITALIA 10/07/2014
SANTERINI MILENA PER L'ITALIA 10/07/2014
PIEPOLI GAETANO PER L'ITALIA 10/07/2014
VACCARO GUGLIELMO PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
MARCHI MAINO PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
GALPERTI GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
BRAGANTINI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
PALMIERI ANTONIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/07/2014
CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
MIOTTO ANNA MARGHERITA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
BONOMO FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
DE MITA GIUSEPPE PER L'ITALIA 10/07/2014
D'OTTAVIO UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
CASELLATO FLORIANA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
SANGA GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
LATRONICO COSIMO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 10/07/2014
SBROLLINI DANIELA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
PREZIOSI ERNESTO PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
ZARDINI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
MOGNATO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
GUERRA MAURO PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
CRIVELLARI DIEGO PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014
NARDUOLO GIULIA PARTITO DEMOCRATICO 10/07/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 10/07/2014
Stato iter:
25/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 25/07/2014
Resoconto RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 25/07/2014
Resoconto REGGI ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 25/07/2014
Resoconto RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 25/07/2014

SVOLTO IL 25/07/2014

CONCLUSO IL 25/07/2014

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00627
presentato da
RUBINATO Simonetta
testo presentato
Giovedì 10 luglio 2014
modificato
Venerdì 25 luglio 2014, seduta n. 272

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   la legge n. 62 del 2000 ha stabilito che «il sistema nazionale di istruzione è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali», definite come «le istituzioni scolastiche non statali, comprese quelle degli enti locali che, a partire dalla scuola per l'infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell'istruzione e sono coerenti con la domanda formativa delle famiglie» e, «svolgendo un servizio pubblico, accolgono chiunque, accettandone il progetto educativo, richieda di iscriversi, compresi gli alunni e gli studenti con handicap»;
   il sistema paritario è fondamentale in particolare per assicurare il raggiungimento dell'obiettivo considerato prioritario dall'ordinamento «dell'espansione dell'offerta formativa e conseguente generalizzazione della domanda di istruzione dall'infanzia lungo tutto l'arco della vita», in linea con la strategia per la crescita «Europa 2020», che prevede di raggiungere la scolarizzazione del 95 per cento dei bambini fra i 4 ed i 6 anni, un traguardo semplicemente impossibile senza l'apporto delle scuole paritarie dell'infanzia;
   a livello nazionale, le scuole paritarie rappresentano il 24 per cento delle scuole italiane ed accolgono il 10 per cento della popolazione scolastica; in particolare, scuole dell'infanzia – che accolgono bambini per i quali non c’è posto nelle strutture statali – ospitano circa il 40 per cento dei bambini (642.040 nell'anno scolastico 2012/2013), con punte dal 55 al 68 per cento in alcune regioni (Lombardia, Emilia Romagna e Veneto);
   le scuole paritarie, incluse quelle comunali, ricevono complessivamente dallo Stato appena l'1 per cento delle risorse stanziate per il sistema nazionale dell'istruzione, nonostante il rilevante risparmio che dalle stesse deriva per la finanza pubblica, come riconosciuto di recente anche dall'Ocse, in una sorta di applicazione del principio di sussidiarietà al contrario, nel senso che sono esse paradossalmente ad aiutare finanziariamente lo Stato;
   negli ultimi anni la situazione è peggiorata, per la costante diminuzione dei fondi stanziati dallo Stato e per il cronico grave ritardo nell'erogarli, aggravato dalla procedura introdotta dall'articolo 2, comma 47, della legge n. 203 del 2008, nonché, da ultimo, dalla disposizione di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, che ha visto bloccati al Ministero dell'economia e delle finanze ben 80 dei 223 milioni di euro stanziati dalla legge di stabilità 2013, disaccantonati solo in data 16 dicembre 2013, con il risultato che le scuole alla data del 31 dicembre 2013 non avevano ancora ricevuto alcunché dello stanziamento approvato dal Parlamento con la legge di stabilità 2013 fuori da patto di stabilità regionale al capitolo 1299 (complessivi 223 milioni), mentre si sono dovute far carico di anticipare le spese necessarie alla gestione del servizio pubblico erogato con la conseguenza che la maggior parte delle stesse versa ormai in una condizione di assoluta precarietà ed emergenza economico-finanziaria;
   nella legge di stabilità 2014 e nella legge di bilancio 2014-2016, nei capitoli 1299 e 1477 dello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, risultano iscritti per l'anno 2014, in favore delle istituzioni scolastiche non statali, rispettivamente 220.000.000 euro e 273.898.626 euro, con un'ulteriore diminuzione rispetto all'anno 2014 pari a complessivi 8.023.366 euro; su proposta emendativa parlamentare è stata assicurata l'esclusione dal patto di stabilità regionale solo per 120 dei 220 milioni di euro stanziati nella legge stabilità 2014, a differenza dell'esclusione totale che era stata invece disposta nella legge di stabilità 2013;
   nella seduta della Camera dei deputati del 20 dicembre 2013 il Viceministro dell'economia e delle finanze pro tempore Fassina accoglieva l'ordine del giorno n. 9/01865-A/114, sottoscritto dai deputati della maggioranza Rubinato, Bobba, Fioroni, Vignali, Gigli, De Mita, Ginato, De Menech, Dal Moro, Malpezzi, Santerini, Moretto, Ascani, Taricco, che impegnava il Governo:
    a) «a reperire e stanziare nel rispetto dei saldi di finanza pubblica, in un provvedimento da presentare al Parlamento entro il primo quadrimestre del 2014, le risorse per la compensazione sui saldi di fabbisogno e indebitamento netto al fine di prevedere che, per le finalità di cui all'articolo 1, comma 13, della legge 10 marzo 2000, n. 62, la somma di 220 milioni di euro prevista all'articolo 1, comma 166, del disegno di legge di stabilità 2014 sia allocata nel capitolo 1477 dello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (contributi alle scuole paritarie comprese quelle della Valle d'Aosta) anziché nel capitolo 1299 (somme da trasferire alle regioni per il sostegno alle scuole paritarie);
    b) a fornire un'interpretazione circa il fatto che le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, non sono applicabili alle risorse da trasferirsi alle regioni che siano destinate alle finalità di cui alla legge 10 marzo 2000, n. 62;
    c) ad accelerare il saldo dei contributi e garantire l'effettivo trasferimento alle scuole paritarie che svolgono un servizio pubblico di tutte le risorse allo scopo stanziate dal Parlamento, comprese quelle già stanziate nel 2013»;
   ad oggi, ad anno scolastico 2013-2014 concluso, si ripresenta, tuttavia, per l'ennesima volta negli ultimi anni la situazione drammatica di sofferenza finanziaria delle scuole dell'infanzia paritarie per i gravi ritardi con i quali il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e le regioni versano i rispettivi contributi, che sono fondamentali per la loro sopravvivenza per consentire l'erogazione di un servizio pubblico fondamentale alle famiglie con bambini dai tre ai sei anni: poiché nei mesi di luglio e agosto le scuole non riscuotono le rette, sono numerosi, infatti, i gestori che hanno informato il personale che non sarà possibile pagare gli stipendi dei prossimi due mesi;
   ad oggi, inoltre, permane il vincolo del patto di stabilità interno per una parte del contributo per il 2014 (100 milioni di euro) da assegnarsi per il tramite delle regioni, non essendo stato attuato dal Governo l'impegno di allocare tutte le risorse assegnate dal Parlamento alle scuole paritarie nel capitolo 1477 dello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca anziché nel capitolo 1299;
   si prende atto delle dichiarazioni del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca in un'intervista su Tempi del 3 luglio 2014 sul tema delle scuole paritarie, in cui ha ribadito che i tempi sono maturi per una riforma che attui la parità applicando il costo standard, nel rispetto del principio di libertà di scelta educativa cui si ispira l'Unione europea, e ha riconosciuto la convenienza che ne deriva per il bilancio dello Stato, quantificabile in un risparmio annuo di circa 6 miliardi di euro;
   il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Roberto Reggi, al recente congresso nazionale della Fism, in data 19 giugno 2014, affermando che «non possiamo più sottrarci dall'affrontare insieme l'emergenza educativa che colpisce profondamente le nostre famiglie. È un'emergenza europea. Perciò non ha più senso dividersi in conflitti ideologici senza futuro. La legislazione deve tenere conto di un sistema misto, pubblico-privato, dove ci sono diverse voci che hanno pari dignità (...). Daremo stabilità, certezza di trasferimenti e risorse per garantire una programmazione costante», ha confermato la necessità che i contributi vengano tutti erogati direttamente alle scuole dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e non dalle regioni, in conformità a quanto richiesto dal predetto ordine del giorno n. 9/01865-A/114;
   si prende atto altresì della positiva equiparazione delle scuole paritarie che rispettano il costo standard alle scuole statali ai fini dell'esenzione dall'Imu e dalla Tasi, da ultimo operata nel decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 26 giugno scorso 2014 (anche in attuazione dell'impegno assunto dal Governo rispetto all'ordine del giorno n. 9/1544-A/71 a firma dei deputati Rubinato, De Menech, Ginato);
   la stessa Corte costituzionale, nella sentenza n. 50 del 2008, ha ricordato che le prestazioni erogate dalle scuole paritarie «ineriscono a diritti fondamentali dei destinatari», il che impone allo Stato di garantire «continuità nell'erogazione delle risorse finanziarie» relative –:
   quali urgenti iniziative intendano assumere per dare seguito agli indirizzi di cui al predetto ordine del giorno n. 9/01865-A/114, dall'allocazione della somma di 220 milioni di euro prevista all'articolo 1, comma 260, della legge di stabilità 2014 nel capitolo 1477 dello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, anziché nel capitolo 1299, all'accelerazione dell'effettivo trasferimento alle scuole paritarie che svolgono un servizio pubblico di tutte le risorse allo scopo stanziate dal Parlamento, escludendole interamente dal vincolo del patto di stabilità regionale e semplificando le procedure, al fine di scongiurare l'emergenza occupazionale, sociale e formativa conseguente alla drammatica situazione di sofferenza finanziaria in cui versano le scuole dell'infanzia paritarie a causa dei tagli degli ultimi anni e dei ritardi nell'erogazione dei contributi, da parte dello Stato e delle regioni.
(2-00627) «Rubinato, Gigli, Vignali, Fioroni, Dal Moro, Ginato, Ascani, Malpezzi, Moretto, Taricco, De Menech, Rotta, Binetti, Sberna, Fauttilli, Fitzgerald Nissoli, Santerini, Piepoli, Vaccaro, Marchi, Galperti, Paola Bragantini, Palmieri, Carnevali, Miotto, Luciano Agostini, Ghizzoni, Bonomo, Benamati, De Mita, D'Ottavio, Zanin, Casellato, Sanga, Latronico, Sbrollini, Preziosi, Zardini, Mognato, Guerra, Crivellari, Narduolo».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

istruzione

concessione di servizi

formalita' amministrativa

finanze pubbliche

istruzione pubblica

risparmio

fanciullo