ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00195

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 71 del 05/09/2013
Firmatari
Primo firmatario: BRUNETTA RENATO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 05/09/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 05/09/2013
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 05/09/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 13/09/2013
Stato iter:
13/09/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/09/2013
Resoconto BRUNETTA RENATO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
RISPOSTA GOVERNO 13/09/2013
Resoconto ORLANDO ANDREA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 13/09/2013
Resoconto BRUNETTA RENATO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/09/2013

SVOLTO IL 13/09/2013

CONCLUSO IL 13/09/2013

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00195
presentato da
BRUNETTA Renato
testo presentato
Giovedì 5 settembre 2013
modificato
Venerdì 13 settembre 2013, seduta n. 77

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:
   secondo quanto riportato da agenzie di stampa sia il sindaco di Roma, Ignazio Marino, che il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Andrea Orlando, hanno ribadito che a fine settembre 2013 Malagrotta andrà chiusa per raggiunti limiti di capienza ed hanno escluso ulteriori proroghe;
   a Roma sarebbe stato individuato, in località Falcognana, il possibile sito in cui realizzare la discarica per lo stoccaggio dei rifiuti della Capitale;
   secondo quanto riferito da organi di stampa – la Repubblica e Il Messaggero del 9 agosto 2013 – tale decisione è stata presa nella tarda serata di giovedì 8 agosto 2013, durante un incontro avvenuto tra il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Andrea Orlando, il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il sindaco di Roma, Ignazio Marino, che hanno dato incarico al commissario delegato per l'emergenza ambientale nel territorio della provincia di Roma, Goffredo Sottile, di verificare ulteriori aspetti tecnici e logistici del sito stesso;
   le condizioni della viabilità dell'area interessata da tale eventuale decisione – quadrante Ardeatina-Laurentina di Roma – sono particolarmente critiche poiché la zona è già al collasso ed è inadeguata a sopportare un ulteriore aggravio di traffico pesante; la via Laurentina, a causa dei lavori di ampliamento che sono fermi da un anno e mezzo, è in condizioni disastrate ed è teatro di continui incidenti stradali;
   la via Ardeatina, unica senza svincolo a quadrifoglio del Grande raccordo anulare di Roma, è rivestita da un manto stradale pessimo e, da dicembre 2012, è interessata da un divieto di transito ai mezzi pesanti oltre i 3,5 metri di altezza e le 6,5 tonnellate di peso (ordinanza della provincia di Roma n. 35 del 2012);
   la scelta del sito di Falcognana presuppone, quindi, la definizione di un nuovo ed ulteriore piano di viabilità e il coinvolgimento dei Ministeri competenti per verificare tutti gli aspetti tecnici e logistici per l'accesso al sito;
   gran parte del quadrante, inoltre, è stato sottoposto, nel gennaio 2010, a vincolo paesaggistico con la «Dichiarazione di notevole interesse pubblico», emessa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ai sensi dell'articolo 136 del decreto legislativo n. 42 del 2004 e successive modifiche, con decreto ministeriale del 25 gennaio 2010;
   nell'area sono presenti siti di altissimo pregio come l'area monumentale del Santuario del Divino Amore (a circa 1 chilometro di distanza dal sito individuato per la discarica), luogo di culto famoso in tutto il mondo, che attira giornalmente migliaia di pellegrini ed è sottoposto a vincolo monumentale, nonché aree archeologiche e dimore storiche di valore;
   gran parte della località Falcognana è, inoltre, ricompresa all'interno del parco regionale di Decima-Malafede, istituito con la legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29;
   nel sito individuato si è in presenza di un'alta permeabilità del terreno testimoniata dal fitto reticolo idrografico secondario dell'affluente fosso dei Radicelli al fiume Tevere;
   secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 152 del 2006, il Codice ambientale, l'eventuale estensione dei codici europei dei rifiuti per il conferimento anche dei rifiuti urbani trattati sarebbe comunque una modifica sostanziale dell'autorizzazione allo smaltimento di rifiuti nell'impianto attuale della Falcognana e, come tale, richiede una nuova domanda;
   nella zona interessata da tale prospettata decisione sono attive importanti aziende agricole e vinicole che verrebbero a trovarsi in difficoltà a causa dell'inquinamento che potrebbe essere causato dalla realizzazione di questa enorme discarica di rifiuti;
   la vigente normativa europea, recepita dalla legislazione italiana, impone agli Stati membri processi progressivi di riduzione dei rifiuti e la stessa normativa indica come elemento determinante la limitazione al ricorso alle discariche per rifiuti;
   tra l'altro, l'articolo 13 della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 prevede che la gestione dei rifiuti sia effettuata senza danneggiare la salute umana, senza recare pregiudizio all'ambiente ed, in particolare, senza creare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo, la flora o la fauna, né causare inconvenienti da rumori od odori, né danneggiare il paesaggio o i siti di particolare interesse;
   la Commissione europea ha già avviato nei confronti dell'Italia numerose procedure di infrazione riguardo la situazione di molte discariche presenti sul territorio nazionale; in particolare, nel marzo 2013 l'Italia è stata denunciata alla Corte di giustizia dell'Unione europea dalla Commissione europea, in quanto parte dei rifiuti di Roma non avrebbero subito il trattamento meccanico biologico richiesto dai regolamenti europei per ridurre la consistenza volumetrica dei rifiuti e facilitare un loro eventuale possibile recupero;
   la presenza di numerosi insediamenti abitativi di decine di migliaia di cittadini nelle immediate adiacenze ai siti interessati – Castel di Leva, Divino Amore, Falcognana, Spregamore, Selvotta, Monte Migliore, Colle dei Pini, Santa Palomba, Santa Fumia, Palazzo Morgana, Paglian Casale – determina uno stato di grande agitazione sociale in vari quartieri (in particolare, tra la popolazione dei quartieri Selvotta, Schizzanello, Trigoria, Monte Migliore, Spregamore, Falcognana, Santa Fumia, Castel Di Leva, Santa Palomba), che rischia di innescare situazioni di pericolo per l'ordine pubblico;
   i cittadini della zona, infatti, dopo i blocchi di via Ardeatina e dell'uscita 24 del Grande raccordo anulare di Roma (che hanno creato di fatto problemi anche alla circolazione), hanno avviato, nella serata dell'8 agosto 2013, lo sciopero della fame e della sete contro la realizzazione di tale discarica;
   i cittadini della zona hanno nuovamente bloccato la via Ardeatina nella notte fra il 3 e il 4 settembre 2013, protestando ulteriormente contro un'eventuale realizzazione della discarica, dato che il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non ha mai concesso un incontro ai comitati dei cittadini;
   secondo quanto riportato da organi di stampa, sussistono anche gravi preoccupazioni circa la possibile infiltrazione della criminalità organizzata nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti a Roma e nel Lazio;
   nel territorio del Municipio Roma IX sono, tra l'altro, già operanti numerose discariche: due a Porta Medaglia, due in via Ardeatina, una a Fioranello, una a Selvotta, nonché diversi recuperi ambientali tra via Laurentina e Santa Palomba ed una discarica di rifiuti pericolosi a Falcognana;
   nei territori limitrofi è presente la discarica di Albano, il previsto inceneritore del Roncigliano e la discarica di amianto di Pomezia;
   si rendono, quindi, assolutamente necessari opportuni approfondimenti e una valutazione della sostenibilità dell'impatto sulla salute pubblica che la presenza della prevista discarica provocherebbe;
   il decreto di nomina del commissario delegato per l'emergenza ambientale nel territorio della provincia di Roma – ordinanza della protezione civile 6 settembre 2011, n. 3963 – dispone che, per i progetti di interventi e di opere per cui è prevista dalla normativa vigente la procedura di valutazione di incidenza o di impatto ambientale statale o regionale, ovvero per progetti relativi ad opere incidenti su beni sottoposti a tutela ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, la procedura medesima deve essere conclusa entro il termine massimo di 30 giorni dalla attivazione;
   il medesimo decreto prevede che, in caso di mancata espressione del parere o di motivato dissenso espresso, alla valutazione stessa si procede in un'apposita conferenza di servizi, da concludersi entro 15 giorni dalla convocazione. Nei casi di mancata espressione del parere o di motivato dissenso espresso, in ordine a progetti di interventi ed opere di competenza statale in sede di conferenza di servizi dalle amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale o del patrimonio storico-artistico, la decisione è rimessa al Presidente del Consiglio dei ministri;
   il commissario Goffredo Sottile è tenuto, come previsto dal decreto di nomina, a produrre un piano degli interventi con relativo quadro economico-finanziario e tali interventi non devono comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica;
   con decreto ministeriale 27 giugno 2013, n. 203, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha prorogato l'incarico del commissario delegato con l'obiettivo di superare definitivamente le criticità emerse nella gestione dei rifiuti urbani nella provincia di Roma;
   con il medesimo decreto è stato disposto che: a) il commissario individua entro il 31 luglio 2013 una soluzione di discarica alternativa a Malagrotta, idonea ai sensi delle leggi vigenti; b) propone la soluzione al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che approva la proposta del commissario dopo aver sentito il presidente della regione Lazio, il presidente della provincia di Roma e il sindaco di Roma Capitale; c) provvede all'acquisizione dell'area mediante compravendita; in subordine, se la compravendita non sia possibile o risulti eccessivamente onerosa, mediante espropriazione per pubblica utilità;
   secondo quanto riportato da organi di stampa – ad esempio la Repubblica di Roma del 3 settembre 2013 – il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo non è stato informato né coinvolto nella decisione di localizzare nel quadrante una discarica di rifiuti urbani;
   risulta, come riportato anche dal quotidiano Il Messaggero del 27 agosto 2013, che siano in corso da parte della direzione distrettuale antimafia e della Guardia di finanza indagini tese ad accertare la reale proprietà e l'assetto societario dell'area individuata;
   il Ministero della difesa, con una nota del 6 agosto 2013, ha comunicato che, nell'ambito della tradizionale collaborazione istituzionale con gli altri dicasteri e con il comune di Roma, si rende disponibile a collaborare con tutti gli attori coinvolti, per l'individuazione di soluzioni idonee al problema della discarica di Roma –:
   quali siano i limiti ai poteri di deroga alla legislazione vigente in materia di disciplina delle autorizzazioni ambientali e delle valutazioni paesaggistiche del commissario delegato per l'emergenza ambientale nel territorio della provincia di Roma e se non si ritenga, con riferimento al sito individuato in località Falcognana, che egli possa averli travalicati;
   con riferimento alla decisione adottata il 31 luglio 2013 dal commissario, di cui si chiede di conoscere gli esatti contenuti, se, in tale decisione, siano stati coinvolti tutti i Ministri competenti;
   quali siano le valutazioni espresse dalle diverse amministrazioni coinvolte e se, come previsto dall'ordinanza della Protezione civile del 6 settembre 2011, in caso di mancata espressione del parere o di motivato dissenso espresso, si sia proceduto o si intenda procedere con un'apposita conferenza di servizi;
   quali azioni il Governo intenda intraprendere affinché il commissario non proceda all'acquisto o all'esproprio delle aree anteriormente al completamento dell’iter amministrativo e all'acquisizione dei pareri da parte di tutte le amministrazioni competenti;
   se tra i poteri attribuiti al commissario delegato per l'emergenza ambientale nel territorio della provincia di Roma rientri la possibilità di procedere all'acquisto o all'esproprio a fini di utilità pubblica di una o più aree da adibire, anche temporaneamente, a discarica per i rifiuti urbani senza che sia completamente esaurito il percorso amministrativo di autorizzazione alla realizzazione e/o alla gestione dell'impianto di smaltimento nell'area individuata;
   ove le eventuali azioni del commissario dovessero impegnare le pubbliche amministrazioni senza tutte le necessarie garanzie di effettivo utilizzo delle aree acquistate o espropriate, di quali strumenti di autotutela dispongano le amministrazioni coinvolte nel caso di decisioni del commissario viziate da eccesso di potere.
(2-00195) «Brunetta».

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

ROMA,ROMA - Prov,LAZIO

EUROVOC :

deposito dei rifiuti

disastro naturale

procedura CE d'infrazione

impatto ambientale

protezione dell'ambiente

espropriazione

sanita' pubblica