ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00170

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 61 del 30/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: MOLEA BRUNO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 29/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAUSIN ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
SOTTANELLI GIULIO CESARE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
LIBRANDI GIANFRANCO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
SBERNA MARIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
CERA ANGELO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
DE MITA GIUSEPPE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
CESA LORENZO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
GIGLI GIAN LUIGI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
ROMANO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
OLIARO ROBERTA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
VITELLI PAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
MATARRESE SALVATORE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
VECCHIO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
SCHIRO' GEA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
VARGIU PIERPAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
DAMBRUOSO STEFANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) 29/07/2013
D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
ROSSI DOMENICO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
DI MAIO MARCO PARTITO DEMOCRATICO 29/07/2013
BOMBASSEI ALBERTO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
CAPUA ILARIA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 29/07/2013
LATTUCA ENZO PARTITO DEMOCRATICO 29/07/2013
RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
BINETTI PAOLA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
MONCHIERO GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
SANTERINI MILENA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 29/07/2013
CIMMINO LUCIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 30/07/2013
ZANETTI ENRICO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 30/07/2013
MARCHETTI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 30/07/2013
ROSATO ETTORE PARTITO DEMOCRATICO 30/07/2013
LOSACCO ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 30/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 29/07/2013
Stato iter:
13/09/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/09/2013
Resoconto MOLEA BRUNO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 13/09/2013
Resoconto FERRI COSIMO MARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 13/09/2013
Resoconto MOLEA BRUNO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 13/09/2013

SVOLTO IL 13/09/2013

CONCLUSO IL 13/09/2013

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00170
presentato da
MOLEA Bruno
testo presentato
Martedì 30 luglio 2013
modificato
Venerdì 13 settembre 2013, seduta n. 77

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
   sembra ormai certa la chiusura della sede distaccata del tribunale di Cesena che, per effetto del decreto legislativo n. 155 del 2012 sul riordino della «geografia giudiziaria», deve cessare l'attività entro il 13 settembre 2013;
   tra i criteri e principi direttivi stabiliti nella legge delega si fa riferimento «alla soppressione ovvero alla riduzione delle sezioni distaccate di tribunale, anche mediante accorpamento ai tribunali limitrofi, nel rispetto dei criteri di cui alla lettera b)», e cioè «ridefinire, anche mediante attribuzione di porzioni di territori a circondari limitrofi, l'assetto territoriale degli uffici giudiziari secondo criteri oggettivi e omogenei che tengano conto dell'estensione del territorio, del numero degli abitanti, dei carichi di lavoro e dell'indice delle sopravvenienze, della specificità territoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione infrastrutturale e del tasso d'impatto della criminalità organizzata, nonché della necessità di razionalizzare il servizio giustizia nelle grandi aree metropolitane»;
   dati alla mano, appare evidente che la soppressione della sezione di Cesena e il suo accorpamento al tribunale di Forlì non rispetta i criteri relativi al numero degli abitanti, all'estensione del territorio, ai carichi di lavoro e alle sopravvenienze;
   infatti, il circondario di Cesena, che dovrebbe essere soppresso, comprende un numero di abitanti non solo uguale, ma addirittura superiore di oltre ventimila unità a quello della sede cui si intenderebbe accorpare, oltre ad avere una maggiore estensione territoriale (249,47 chilometri quadrati, rispetto ai 228 chilometri quadrati del comune di Forlì), servendo un territorio assai ampio che si estende dal confine con la Toscana fino al Mare adriatico;
   inoltre, per limitarsi al processo civile, dalle statistiche ufficiali del tribunale si ricava che di totali 5.129 processi pendenti al 31 dicembre 2012 (relativamente al contenzioso unificato), presso la sezione di Cesena pendono ben 2.862 processi, mentre gli altri 2.267 pendono dinanzi al tribunale di Forlì; allo stesso modo, la prevalenza del numero delle iscrizioni nella sede centrale non è preponderante rispetto alla sezione staccata, ma è spiegabile con l'attribuzione di talune materie ad una esclusiva cognizione;
   l'ordine forense, consapevole del gravissimo danno che la chiusura della sezione distaccata di Cesena comporta anzitutto per i cittadini e poi per l'intera comunità socio-economica del territorio, ha più volte richiesto, a fronte della soppressione della sezione distaccata, che venisse disposta l'istituzione del tribunale di Forlì come ufficio unico, avente, però, una dislocazione territoriale dei suoi uffici anche nella città di Cesena (che insieme a Forlì è il capoluogo della provincia Forlì-Cesena);
   a causa della soppressione della sezione distaccata, la città sarà completamente priva di ogni ufficio giudiziario, in quanto anche il giudice di pace (per la cui sede il comune, non essendo riuscito a garantire le risorse economiche sufficienti, ha proposto all'ordine degli avvocati provinciale un esborso di 170 mila euro), unitamente agli ufficiali giudiziari che svolgevano la loro funzione a Cesena, verranno accorpati negli uffici di Forlì;
   inoltre, la situazione già critica della funzionalità operativa del sistema giustizia del tribunale di Forlì subirà un grave peggioramento determinato dall'afflusso del carico di lavoro proveniente da Cesena (nonostante siano stati già disposti trasferimenti presso la sede di Forlì di determinati ambiti della giurisdizione, quali la volontaria giurisdizione, i ricorsi per ingiunzione, le separazioni e i divorzi);
   la chiusura della sede di Cesena non comporterà, ad avviso degli interpellanti, alcun risparmio sotto il profilo economico, in quanto gli uffici sino ad oggi utilizzati rimarranno comunque per i prossimi cinque anni nella disponibilità del Ministero di giustizia che intende utilizzarli come archivio (che non rappresenta un servizio di interesse pubblico o comunque al servizio della collettività): una contraddizione questa, rispetto alle esigenze di concentrazione, risparmio di spesa e incremento di efficienza prospettate dalla riforma;
   al contrario, il comune di Forlì vedrà aumentare proporzionalmente i propri costi, dovendo trovare i locali dove far confluire gli uffici chiusi a Cesena: mancano, infatti, le strutture dal punto di vista logistico per ricevere dipendenti da Cesena, emergono serie difficoltà nella programmazione delle udienze, risultano inadeguati gli spazi per gli archivi dei faldoni, nonché gli accessi per l'utenza (i disagi sono concreti e facili anche da individuare: basti immaginare gli abitanti di Sogliano o Verghereto che debbono recarsi al tribunale di Forlì per depositare un atto, contestare una multa oppure per discutere o sostenere una causa amministrativa);
   non si conoscono i vantaggi che si produrranno in conseguenza della chiusura ed appare, inoltre, assai grave che sia mancata qualsiasi possibilità di interlocuzione fra i soggetti che operano nel settore giustizia;
   un riassetto complessivo dell'organizzazione giudiziaria è necessario, ma, nel caso di Forlì-Cesena, il preventivato trasferimento presso il palazzo delle poste di Forlì di buona parte delle strutture ora presenti a Cesena deve aprire un'attenta riflessione. Innanzitutto, sugli effetti che la decisione della soppressione degli uffici del giudice di pace di Bagno di Romagna e di Cesena avrà sulla collettività: penalizzazione delle zone periferiche del vasto territorio provinciale;
   inoltre, occorre effettuare una precisa valutazione delle effettive economie di scala dell'operazione e delle soluzioni che dovranno essere date al problema della concentrazione di traffico sulla città di Forlì, dovuta allo spostamento pressoché quotidiano di oltre 350 avvocati e dei loro assistiti: fenomeno, questo, che porterà gravi disagi, data l'inadeguatezza delle attuali infrastrutture;

   vanno considerate anche le preziose ore di tempo aggiuntive che perderanno ogni giorno gli agenti delle forze dell'ordine e della polizia municipale in servizio a Cesena, che in futuro sarebbero convocati sempre a Forlì per le udienze ed altre questioni legate a ricorsi, processi e altro;

   eliminare questo importante servizio di prossimità a tutela dei diritti dei cittadini, comporterebbe, oltre al grandissimo disagio in termini di spostamento, sopra rilevato, un rallentamento dei tempi della macchina giudiziaria, la cui dilatazione costituisce un serio handicap per il nostro Paese. E anche le aziende, già fortemente provate da una dura crisi economica, non usciranno indenni da questa situazione –:

   se non intenda rivedere la decisione presa, mantenendo l'istituzione del tribunale di Forlì con uffici funzionanti anche presso la sede di Cesena, posto che la soluzione auspicata restituirebbe alla gran parte dei cittadini della provincia interessata la fiducia di essere adeguatamente tutelati nei loro diritti da un tribunale efficiente e capace di dare adeguata risposta alla loro esigenza di giustizia.

(2-00170) «Molea, Causin, Sottanelli, Librandi, Sberna, Cera, De Mita, Cesa, Gigli, Andrea Romano, Oliaro, Vitelli, Matarrese, Vecchio, Schirò Planeta, Vargiu, Dambruoso, Pastorelli, D'Agostino, Rossi, Fitzgerald Nissoli, Marco Di Maio, Bombassei, Capua, Gianluca Pini, Lattuca, Rabino, Binetti, Monchiero, Santerini, Cimmino, Zanetti, Marchetti, Rosato, Losacco».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

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giudice

risparmio

assetto territoriale

aumento dei prezzi

polizia locale

procedura civile

statistica

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