ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00167

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 61 del 30/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: TACCONI ALESSIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/07/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 30/07/2013
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 30/07/2013
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 30/07/2013
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 30/07/2013
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 30/07/2013
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 30/07/2013
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 30/07/2013
RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE 30/07/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 30/07/2013
Stato iter:
26/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 26/11/2013
Resoconto TACCONI ALESSIO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 26/11/2013
Resoconto DELL'ARINGA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
REPLICA 26/11/2013
Resoconto TACCONI ALESSIO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 26/11/2013

SVOLTO IL 26/11/2013

CONCLUSO IL 26/11/2013

Atto Camera

Interpellanza 2-00167
presentato da
TACCONI Alessio
testo presentato
Martedì 30 luglio 2013
modificato
Martedì 26 novembre 2013, seduta n. 125

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per sapere – premesso che:
   negli ultimi anni si è registrato un massiccio flusso di emigrazione, che fa ricordare quello del secondo dopoguerra. L'attuale congiuntura economica fa prevedere che il fenomeno, lungi dall'arrestarsi, tenderà ad intensificarsi con un numero di persone, specialmente giovani, che saranno spinte a lasciare il nostro Paese per cercare oltre confine il lavoro che qui manca. Stando alle ultime statistiche, infatti, la disoccupazione ha raggiunto l'allarmante percentuale del 12,2 per cento della forza lavoro, mentre è ancor più drammatico il dato sulla disoccupazione giovanile, che, al 31 maggio 2013, registra il livello più alto dal primo trimestre 1977, attestandosi, nella fascia d'età fra i 15 e i 24 anni, al 42 per cento;
   le politiche dell'occupazione, fin qui varate, si sono dimostrate del tutto inadeguate a fermare questa spirale perversa, anzi sembrano incoraggiare «una nuova mobilità internazionale» della forza lavoro, quasi che un «alleggerimento» della pressione sociale, di cui la disoccupazione è al contempo causa ed effetto, possa recare beneficio all'intero sistema. Sappiamo tutti, invece, che con la fuga di tante risorse umane si avvera l'esatto contrario, sia in termini economici che umani e sociali. Basti pensare che ogni persona che se ne va, specialmente se qualificata, porta fuori dal Paese un potenziale di prodotto interno lordo di quasi 2 milioni di euro nell'arco della sua vita lavorativa (4.000 euro mensili per 12 mesi per 40 anni), senza contare la perdita del capitale investito per la sua formazione;
   alla mancanza di adeguate politiche occupazionali si deve, purtroppo, aggiungere la miopia di alcune politiche migratorie, che, nell'ambito delle varie fasi di spending review pur necessarie nell'attuale quadro economico-finanziario, hanno perso di vista quelle attività qualificanti a favore delle collettività italiane all'estero, che, lungi dall'essere considerate una risorsa, sono spesso viste come un peso fastidioso. Negli ultimi anni, infatti, si è assistito ad un progressivo assottigliamento delle risorse destinate agli interventi per la lingua e la cultura italiane, all'assistenza, all'informazione e alla formazione, con tagli lineari di oltre il 65 per cento. Per questi interventi le rappresentanze diplomatiche e consolari italiane sono difficilmente in grado di garantire un livello minimo di servizi, con il rischio che ciò comporti lo smantellamento di quanto costruito in passato anche grazie all'associazionismo locale;
   i connazionali che, loro malgrado, decidono di emigrare, anche se culturalmente pronti ad affrontare le nuove sfide che un cambiamento così radicale comporta, oggi spesso si trovano in grosse difficoltà nei loro primi approcci con la società di accoglimento, difficoltà a cui le rappresentanze diplomatiche e consolari italiane non sono in grado di dare risposte efficaci, a causa delle ben note carenze di risorse umane e finanziarie sopra accennate. Si pensi, per esempio, alle difficoltà di trovare casa, di stabilire contatti con il mondo del lavoro, di avere informazioni sull'assistenza sanitaria, sul patrocinio legale, di avere assistenza linguistica, servizi di traduzioni e interpretariato a costi accessibili ed altro;
   il decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali 10 ottobre 2008, n. 193, che reca «Regolamento per il finanziamento degli istituti di patronato, ai sensi dell'articolo 13, comma 7, della legge 30 marzo 2001, n. 152», introduce tabelle di attività che danno luogo a punteggio utile per il riconoscimento del diritto e base di calcolo per il finanziamento. Le suddette tabelle sono state riviste ed aggiornate con decreto dello stesso Ministero del 20 febbraio 2013 –:
   se, a fronte dei nuovi flussi migratori, il Ministro interrogato, nelle tabelle allegate al decreto ministeriale 10 ottobre 2008, n. 193, come modificato dal decreto del 20 febbraio 2013, non possa inserire, per incentivare la qualità e l'ampiezza dei servizi offerti dagli istituti di patronato, la voce orientamento ed assistenza ai nuovi emigrati italiani, a cui attribuire un punteggio di 0,25.
(2-00167) «Tacconi, Grande, Sibilia, Spadoni, Scagliusi, Del Grosso, Manlio Di Stefano, Di Battista, Rizzetto».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

politica occupazionale

politica sociale

disoccupazione giovanile

societa' di servizi

migrante