ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01769

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 897 del 05/12/2017
Abbinamenti
Atto 1/01701 abbinato in data 06/12/2017
Atto 1/01763 abbinato in data 06/12/2017
Atto 1/01765 abbinato in data 06/12/2017
Atto 1/01770 abbinato in data 06/12/2017
Atto 1/01766 abbinato in data 06/12/2017
Atto 1/01773 abbinato in data 06/12/2017
Atto 6/00370 abbinato in data 06/12/2017
Firmatari
Primo firmatario: BRIGNONE BEATRICE
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 05/12/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARCON GIULIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 05/12/2017
CIVATI GIUSEPPE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 05/12/2017
MAESTRI ANDREA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 05/12/2017
PASTORINO LUCA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 05/12/2017
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 05/12/2017
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 05/12/2017


Stato iter:
06/12/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 06/12/2017
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 06/12/2017
Resoconto BINETTI PAOLA MISTO-UDC-IDEA
Resoconto VARGIU PIERPAOLO MISTO-DIREZIONE ITALIA
Resoconto MONCHIERO GIOVANNI MISTO-CIVICI E INNOVATORI-ENERGIE PER L'ITALIA
Resoconto SCOPELLITI ROSANNA ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto FOSSATI FILIPPO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto MATTIELLO DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 06/12/2017
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 06/12/2017

DISCUSSIONE IL 06/12/2017

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 06/12/2017

ACCOLTO IL 06/12/2017

PARERE GOVERNO IL 06/12/2017

APPROVATO IL 06/12/2017

CONCLUSO IL 06/12/2017

Atto Camera

Mozione 1-01769
presentato da
BRIGNONE Beatrice
testo presentato
Martedì 5 dicembre 2017
modificato
Mercoledì 6 dicembre 2017, seduta n. 898

   La Camera,
   premesso che:
    la legge 6 novembre 2012, n. 190, «Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione», in attuazione dell'articolo 6 della Convenzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, adottata dall'Assemblea generale dell'Onu il 31 il ottobre 2003 e ratificata ai sensi della legge 3 agosto 2009, n. 116, e degli articoli 20 e 21 della Convenzione penale sulla corruzione, fatta a Strasburgo il 27 gennaio 1999 e ratificata ai sensi della legge 28 giugno 2012, n. 110, in ambito nazionale, prevede azioni coordinate, attività di controllo, di prevenzione e di contrasto della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione;
    l'11 settembre 2013, l'Autorità nazionale anticorruzione (A.n.a.c.), ha approvato, su proposta del Dipartimento della funzione pubblica, il Piano nazionale anticorruzione e il Piano nazionale di prevenzione della corruzione (P.n.a.), quali strumenti di programmazione delle attività per la prevenzione e il contrasto della corruzione nel settore pubblico, creando le premesse affinché le pubbliche amministrazioni possano redigere i loro piani triennali per la prevenzione della corruzione;
    in seguito, è stato emanato il decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97 – revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell'articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche;
    tuttavia, secondo i piani triennali di prevenzione della corruzione (PTPC), pubblicati e analizzati su 243 aziende sanitarie, di cui 142 Asl, 83 aziende ospedaliere e 18 Irccs, si sono potute calcolare le seguenti percentuali: 97 aziende hanno svolto un'analisi dei rischi insufficiente (39,9 per cento); 84 aziende hanno svolto un'analisi parziale (34,6 per cento); 62 aziende hanno svolto un'analisi completa (25,5 per cento);
    si evince pertanto che il quadro normativo frammentato, ma soprattutto la carenza di sistemi di controllo, possono facilitare gli interessi personali rispetto all'interesse della salute pubblica;
    nonostante gli sforzi legislativi, il rischio corruzione rimane alto; infatti, secondo il Censis, nel 2016, un'asl su quattro è stata vittima di almeno un episodio corruttivo; il settore della sanità è tra i principali ambiti economici della nostra società ed è uno degli obiettivi privilegiati di pratiche d'illegalità e di corruzione;
    tra i settori ritenuti a più alto rischio di corruzione, vi sono: l'acquisto e la fornitura di beni e servizi, la gestione delle liste d'attesa, l'assunzione di personale, le nomine dei soggetti apicali, le false certificazioni, l'accreditamento delle strutture private, le prescrizioni improprie dei farmaci, la formazione e le consulenze, i contratti per la fornitura di medicinali o apparecchiature medicali e la convenzione con le strutture sanitarie private accreditate al Servizio sanitario nazionale;
    è noto che ogni anno si spreca il 6 per cento della spesa pubblica in inefficienze, ma manca ad oggi, uno studio ad hoc che tenga anche conto di quanto emerso dai rapporti della Corte dei conti, della Guardia di finanza e dai Nas in materia di corruzione e sprechi in ambito sanitario;
    ammontano a 13 miliardi di euro i fondi che Ispe Sanità valuta come l'ammontare delle potenziali inefficienze nell'acquisto di beni e servizi sanitari nel Ssn che, se sommate al 6 per cento di spreco della spesa pubblica, porterebbe il danno a circa 22,2 miliardi, quasi il 20 per cento della spesa sanitaria annuale del Ssn;
    inoltre, il 51,7 per cento delle asl e degli ospedali non si è ancora dotata di strumenti anticorruzione, nonostante la normativa lo imponga;
    a riprova di quanto sopra detto, vale la pena ricordare il quadro che emerge dal report «Agenda anticorruzione 2017, L'impegno dell'Italia nella lotta alla corruzione», presentato il 10 ottobre da Transparency International Italia, sottolinea che le norme anticorruzione ci sono, ma applicazioni e sanzioni non sono sufficienti;
    solo attraverso una maggiore trasparenza e l'integrità morale di ogni cittadino – oltre che quella di tutti gli operatori in ambito sanitario – si può ridurre il livello di corruzione;
    occorre aumentare la consapevolezza sul fenomeno della corruzione, formare il personale delle aziende sanitarie e ospedaliere, implementare strumenti innovativi e modelli organizzativi specifici nelle asl;
    il presidente dell'Anac, Stefano Cantone – intervenendo a un convegno sul tema della corruzione in sanità a Napoli – all'inizio dell'anno ha dichiarato che la corruzione esiste ed è particolarmente profonda e grave nel settore della sanità e che sul piano normativo vi sono ancora tre aspetti da regolare e che: «Oltre alla tutela del whistleblowing, è indispensabile una legge sulle lobby e un'altra per assicurare trasparenza sulle fondazioni politiche, che ormai sono divenute il vero canale di finanziamento della politica»;
    occorre dunque, dati alla mano, prendere coscienza che è necessario riempire il vuoto legislativo in materia di lobbying e rendere disponibili risorse per applicare più efficacemente le leggi in vigore,

impegna il Governo:

1) a valutare l'opportunità di assumere iniziative per colmare il vuoto normativo relativamente alle attività di lobbying, con particolare riguardo al settore sanitario, al fine di migliorare il quadro normativo prima della fine della legislatura corrente;

2) ad adottare iniziative per consolidare, nel settore sanitario, i presidi anticorruzione negli uffici pubblici e dare più risorse umane ai responsabili per la prevenzione della corruzione;

3) ad adottare iniziative, nel quadro della prevenzione della corruzione in ambito sanitario, per semplificare la normativa vigente al fine di evitare illeciti;

4) a promuovere la lotta alla corruzione in sanità mediante campagne mediatiche sul tema che, per sua natura, ha bisogno di essere affrontato da un punto di vista culturale;

5) a valutare, in conformità al principio della trasparenza, iniziative mirate con finalità di prevenzione e contrasto della corruzione in ambito sanitario attraverso l'applicazione dei patti d'integrità tra enti e società interessate, rendendo davvero effettivo il processo di riforma avviato con il recepimento delle direttive europee sugli appalti e sulle concessioni (Direttiva 2014/23/UE, Direttiva 2014/24/UE, Direttiva 2014/25/UE) e la riscrittura del codice dei contratti pubblici;

6) ad adottare le iniziative di competenza volte a rafforzare gli strumenti di «vigilanza collaborativa» predisposti congiuntamente all'Anac, mediante la stipula di protocolli di azione tra l'Anac e le stazioni appaltanti per la prevenzione e il contrasto della corruzione in ambito sanitario;

7) ad assumere iniziative, per quanto di competenza, per adottare specifiche linee guida che affrontino il tema della Governance amministrativa, della corruzione e del conflitto d'interessi in sanità.
(1-01769)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Brignone, Marcon, Civati, Andrea Maestri, Pastorino, Placido, Fratoianni».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lotta contro la criminalita'

corruzione

moralita' della vita economica